I due giorni più importanti della vita sono il giorno in cui nasci e il giorno in cui scopri il perché sei nato (Mark Twain)
Nel mondo web, da qualche tempo gira un'interessantissima foto che riporta alcuni concetti che vorrei trattare poiché mi hanno ispirato non poco. Partiamo dal post raccolto dalla rete e procediamo.
Nel trascorrere dei secoli, grazie ai vantaggi del continuo progresso, sempre più persone hanno avuto un netto miglioramento della qualità della vita. Quanto accaduto, é certamente correlato anche ad un continuo e diffuso allargamento del sapere che ha coinvolto nel tempo sempre una più ampia fascia di popolazione. Tutto ciò ha anche aiutato a sviluppare una società civile, ha portato consapevolezza dei propri valori e del valore potenziale che ogni cittadino può esprimere.
Ma in ogni cosa vi é sia un bene sia un male. Tale progresso individuale e di coscienza sociale, oltre al bene indiscutibile, in tante persone abbagliate dalle illusioni, ha parallelamente creato anche tanta superficialità e presunzione, mancanza di realismo, indifferenza al dolore altrui, sempre meno spontaneità, e una bassa attenzione all'ascolto.
Navighiamo buttando via molto del nostro tempo, perdendoci in un mare di falsità, di parole vuote, e circondati da tanti esseri con un ego a volte spropositato. Grazie ai media, confondiamo spesso la realtà con la finction.
Nel frattempo, anche la complessità produttiva man mano é avanzata grazie al progresso, sempre più i processi produttivi con l'informatizzazione sostituiscono il lavoro umano. Tutto ció nel tempo ha sempre più richiesto sempre meno muscoli e più cervello. Ma in tale percorso, si è mancati in saggezza, poiché si é sempre più trascurato l'intelligenza emotiva e l'attenzione alla cultura della coscienza.
Da un lato la coscienza é stata troppo associata molto spesso ai valori religiosi, ma nel frattempo la chiesa sapientemente ha usato anche la ragione per farsi valere. Dall'altro la ragione concentrandosi laicamente troppo su giusto e sbagliato, spesso ha agito senza coscienza.
In passato, quando quasi tutto era governato piú dall'istinto è da principi e convinzioni ferree, non é che le cose fossero tanto migliori di oggi. Per nulla bisogna avere la mente proiettata in pericolose nostalgie di tempi andati.
Il tocco di classe, ora sarebbe quello di coltivare meglio fin da ragazzi, valori quali equilibrio, buon senso e consapevolezza, facendo in modo che questi concetti inizino a riprendere il loro giusto potere, senza più essere messe in secondo piano e senza legarle necessariamente solo ad una fede.
La nostra cultura tende prevalentemente a privilegiare troppo la parte razionale utilitaristica della nostra mente. Questo orientamento, purtroppo talvolta poco ha a che vedere con equilibrio, buon senso e consapevolezza della realtà delle cose per quel che sono. In tal modo il progresso é tronco.
Anche se oggi la mente e lo sviluppo delle diverse intelligenze esistenti, sempre più influiscono sulla ricchezza di una nazione, contemporaneamente bisognerebbe riqualificare l'aspetto più umano e intuitivo per raggiungere un maggiore equilibrio nelle relazioni interpersonali e professionali.
Rispetto solo a pochi decenni fa, il mutamento culturale e socio economico ha condizionato molto la vita dei singoli, delle famiglie, delle società e dell'organizzazione dello Stato. Tale evoluzione è iniziata con l'illuminismo, e progressivamente si é poi manifestata in pieno a partire dalla rivoluzione industriale fino ad arrivare ai nostri giorni.
Siamo ormai ad un punto di poter affermare, che la vera ricchezza di una nazione, é data sempre più dal livello medio di cultura e conoscenza che una popolazione riesce ad esprimere. Questo comporta grandi progressi nelle scienze, in idee e azioni economiche e in capacità di buona convivenza. Ma quasi tutto, é sempre orientato troppo ai criteri della sola utilità nel breve termine.
La conoscenza diffusa a più ampi strati sociali, per forze di causa maggiore è sempre più strategica. Essa è stata un obbligo faticosamente accettato da chi deteneva un tempo il sapere che usava in genere per gestire il potere. Ora a volte, si corre il rischio che diventi però sempre più una specie di nuova torre di babele.
Non pochi sono stati i problemi ed il sangue versato per giungere a conquistare un miglioramento abbastanza generalizzato delle condizioni di vita così come oggi le vediamo. La cultura in questo é stato uno strumento usato e spesso abusato.
Ora si richiede un salto di qualità in tutti noi in ogni ambito personale, sociale, economico e politico. Individualmente dobbiamo lavorare per vedere la conoscenza come un mezzo per guadagnare una maggiore consapevolezza del concetto di interdipendenza di ogni cosa della vita comune.
Tutti dobbiamo acquisire tale consapevolezza di interconnessione che di fatti abbiamo ad ogni livello emozionale e socio economico. Serve per meglio comprendere e indirizzare le nostre energie in modo corretto verso obiettivi positivi e di ricerca di armonia. L'acquisizioni di tale concetto, serve anche per continuare il nostro processo di miglioramento continuo.
Oggi più di ogni altro tempo passato, tutto dipende da tutto, tutti serviamo a tutti, ognuno da solo non può esistere più che mai. Si stanno estinguendo i lupi solitari, mentre si distinguono le menti singole che comprendono le metamorfosi continue della realtà.
Non mi risulta che nella storia dell'umanità il benessere generalizzato sia avvenuto per amore del prossimo da parte del potere. Il progresso culturale e socio economico di un popolo, é dato dalle rivoluzioni e dai mutamenti indotti dalle nuove conoscenze o visioni, e principalmente dalla convenienza economica delle imprese a vendere tutto a tutti.
La conoscenza in passato é stata sempre il privilegio dei pochi, ora essendo anch'essa sempre più un'industria, grazie anche al progresso in ogni cosa e alla funzione straordinaria dei media, viviamo addirittura in una ridondanza di informazioni e quindi anche di varie diffusioni di "falsi" che talvolta condizionano negativamente conoscenza e sapere stesso.
Ormai si vive di slogan e di sentito dire, di titoli di giornali strillati e di vignette, di pubblicità e di parole e comunicazione spesso senza contenuti. Viviamo nel culto dell'immagine di sé, di tanti finti convenevoli e spessissimo di ipocrisia. Il mondo web, sempre nella logica che ogni cosa é sia un bene, sia un male, riuscirà ad aiutarci e a far si che le forze del bene prevalgano! Io ci credo e lo spero.
Il continuo divulgarsi di questo condividere e rielaborare nozioni e concetti, ha sovvertito ogni equilibrio delle vecchie società. Bisogna andare oltre al concetto di solidarietà intesa in senso cristiano o laico che sia. In molti ancora non riescono a vedere questa interconnessione causando parecchi problemi. Oggi il concetto di "Io" ed "Io e altri" deve essere assolutamente rivisitato. Ma come?
Oggi molti sono quelli che scambiano informazione superficiale con conoscenza, sapere e formazione, e in tal modo gonfiano solo il loro ego. Quanti presuntuosi abbiamo che leggendo superficialmente un titolo di giornale su cose che ignorano, sarebbero poi capaci di fare gli esperti di qualcosa in un talk show? Oltre che nella politica, questo lo vediamo persino nel calcio e nello sport in genere.
In Italia amiamo parlarci addosso, al bar, siamo tutti allenatori o grandi Statisti. La maggioranza di noi, spesso, non avendo una visione approfondita delle cose, parla di tutto senza sapere molto di cosa, e in tal modo addirittura a volte fa disinformazione!!
Tuttavia i fatti stanno per cambiare in meglio per fortuna. Oggi siamo nel tempo dove la cultura deve essere sempre più divulgata nei più ampi strati della società in modo interdisciplinare, e per avere un valore economico sociale, non può più essere nozionistica. Per il resto, grazie al web, volendo e con le dovute attenzioni, tante sono le opportunità che abbiamo per approfondire e sapere.
Il trucco per non inebetirsi piombando nell'isolamento totale, sta nello stare alla larga dai media generalisti, nell'evitare superficiali distrazioni il più possibile, e cercare autodisciplina della mente e continua consapevolezza nell'indagare con sapienza la realtà per come essa é, e come velocemente muta.
Questo non é poco e obbliga ad usare attenzione, coscienza e responsabilità della parola se non si vuole far parte del caos. È importante che la cultura si diffonda sempre più basandosi sull'analisi per privilegiare intuizioni ad alto contenuto.
Ciò é particolarmente importante, in particolare se non si vuole frenare un più equilibrato sviluppo dell'intera umanità, e di conseguenza portare solo rovine e confusioni sociale, economica ed anche etica. La conoscenza deve anche riguardare la ricerca del continuo equilibrio tra ciò che so è posso fare, e ciò che interagendo insieme ad altri posso fare per il bene comune.
Detto ciò, ognuno nel suo piccolo, oggi, a partire da questo preciso momento ... con quale animo positivo pensa di affrontare con pensiero fiducioso le proprie responsabilità?
Segue video, per arricchire in qualche modo la visione della conoscenza sulla coscienza.








