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domenica 1 marzo 2015

97 - la luce che non si vede nel buio

Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce. (Lev Tolstoj)

    

Ogni nuova cosa parte dal buio

Nell'oscurità della materia, il cielo che raccoglie e sorregge le miriadi galassie, la profondità della terra e quella del mare, ognuna a modo suo, silenziosamente, seguendo le proprie leggi naturali, partecipa alla vita più di quanto si creda. 

Il buio appartiene alla vita, ed é contemporaneamente sia fine di un processo e sia primordiale istante di ogni nuova cosa. Qualsiasi seme prima di venire alla luce, prende vita nell'oscurità, ogni fine é un ritorno al buio.

Nella vita, in genere, dai periodi oscuri, volendo da soli si possono imparare cose che nessuno ci potrà mai insegnare. Ma in pochi e di solito tardi, di norma capiscono certe sue lezioni. Dai momenti bui della storia di un popolo, si dovrebbe apprendere cosa non fare mai più, ma non sempre ciò accade. 

Questo non capire e non apprendere ciò che parte dall'assenza di ogni luce, dipendono dal buio della memoria cosciente. I non vedenti, sono di una grandezza unica, costretti a vivere nel buio per diversi motivi del destino, vedono comunque la luce della vita con predisposizioni e mente diversa.

Non mancano mai nel mondo, leader accecati dal bagliore del buio della follia, che in ogni epoca, si fanno portatori di culture oscurantiste, mostrando fin dove ... "Il sonno della ragione" può portare il fragile dell'umano alle nefandezze. 

Una crisi economica, politica, culturale e valoriale, quando é grave e profonda, una condiziona l'altra. Il tutto si trasforma cosí un insieme di fattori che rappresenta un momento buio di una civiltà. Come se ne esce, è dimostrazione della grandezza o meno di un popolo. 

Idem dicasi per l'individuo. Cadere in difficoltà per causa di ogni movente possibile, offusca la mente, spesso anche il cuore, e per questo facilmente ogni cosa può essere erroneamente letta come un momento buio della propria vita. Come se ne esce, dipende dalla grandezza o meno del singolo intelletto e della stabilitá, buon senso e sensibilità. 

Ma più di ogni altra causa, la buona sorte del singolo, dipende dalla fortuna di esser stati educati ad avere una natura tale da potersi permettere una singola mente stabile in ogni situazione; dipende dai geni, dalla famiglia, dalla saggezza storica di una cultura di un popolo.

L'uomo comunque sia, stabilitá, fortuna o meno, ha da sempre temuto l'oscurità pur convivendo con essa gran parte della propria esistenza. Nel sonno del giorno è della notte, l'inconscio più nascosto, mette in luce un'altra vita tutta nostra attraverso i sogni di ogni genere. Parte della vita la si trascorre nel sonno, senza il quale, non ci si rigenera.

l buio appartiene al sonno, ma forse ancor più per tanti, esso è il regno del sonno eterno. Ma a onor del vero per tanti altri, tale ultimo sonno é invece solo nuova luce. Quindi buio e luce per quanto opposti, grazie all'uno, si comprende la grandezza dell'altro sia nel bene, sia nel male. 

Appartengono poi al buio il protrarsi dei lunghi inverni e i vari momenti d'angoscia e di solitudine "nera" che nessuno ci ordina, ma che un po tutti in tempi diversi, viviamo in compagnia della nostra mente, principio di ogni stato di oscuro e luminoso dell'umano. La profondità porta verso gli abissi dove regna bene e male nel mare, nel cielo, nella terra.

Nel buio si nasconde ciò che si ignora, si teme il futuro quando è incerto, e si percepisce tutto nero quando non si viene a capo di un dilemma. Addà passà a nuttata. É una celebre battuta della scena finale del copione di Eduardo De Filippo nella sua "Napoli milionaria!". Battuta di una profondità tale, che può intuire solo chi ha visto la commedia teatrale.

Questa bellissima battuta, sta ad indicare il momento in cui si prende coscienza del male, ed essendo consapevoli di essere impotenti e in un momento non favorevole, si attende la fine ... della notte. Non é fatalismo, é saggezza affinché gli eventi non positivi facciano il loro corso. È un saper attendere la fine del ciclo di quell'evento negativo, prima di tentare di agire con cura e attenzione in futuro in maniera più adeguata per il meglio.

Il buio é presente in maniera non nettamente visibile, anche ad una grande attesa di un evento ritenuto importante, in particolare, aspettando qualcosa, dove tutto è il contrario di tutto può accadere. La donna in attesa di un figlio che vive nel buio del suo grembo, il contadino in attesa dei germogli della sua semina, il pescatore che attende la raccolta del suo lavoro che gli dá l'abisdo o la profondità del mare, e tutte le attese di ogni genere, riguardano ciò che nel buio si sta trasformando.

L'oscuro del l'attesa é un mix tra speranza è paura, dove sai che la speranza é un concetto é la paura una forza inconscia che fai finta di non vedere e non sentire. Se ciò non lo si vuole considerare nero, allora va bene anche il grigio chiaro o scuro che sia, dove l'opaco o il lucido, lo stabilisce lo stato d'animo del momento che continuamente può mutare.

Le differenti sfumature dei miliardi di colori del bene hanno tutti colori ben distinti che amiamo vedere e raccontare e raccontarci alla luce del giorno. È poi nell'intimità che si presentano i diversi chiaroscuri che non amiamo vedere in noi, che non di rado e non a caso, nella notte diventano talvolta pensieri neri. Questi momenti, se non sempre creano apprensione, spesso alimentano almeno dubbi e incertezze.

Solo se si impara a guardare nel buio della mente, del cuore e delle cose a fondo e a lungo, prima o poi tutti, così come fanno gli scienziati, le persone di intelletto, di arte e di grande sensibilità, si può intuire che c'è sempre qualcosa da scoprire in ciò che si ama. Questo aiuta non poco per poter comprendere luce e oscurità in termini positivi nelle cose della vita.

A proposito del buio, diceva di sé Madre Teresa di Calcutta (una che nel nero pesto ci vedeva chiaro): "Ho cominciato ad amare le mie tenebre perché credo che siano una parte, una piccola parte delle tenebre di Gesù e della sua pena sulla terra". La saggezza taoista secondo Lao Tzu dice che: "invece di maledire il buio è meglio accendere una candela". 



Le sfumature dei sinonimi, per incontrare gradualmente la luce

I sinonimi di buio sono: oscuro, tenebroso, cupo, fosco, tetro, lugubre, opaco, nero. Tutti termini che si possono adoperare ad arte in ogni scibile umano per entrare in contatto con se stessi. 

Rivolgendosi al cielo, vediamo che si fa buio con il raggiungimento della notte, ma a volte anche con il cielo nuvoloso, nebbioso o grigio. Ma questo solo ai depressi e ai meteoropatici dovrebbe creare qualche problema. 

Una persona se é rabbuiata in volto quando é corrucciato/a, aggrottato/a, preoccupato/a o triste, basta accorgersene e la mente può prendere coscienza di ciò è quindi intraprendere altre vie più colorate se solo lo vuole davvero. Se puoi fare qualcosa fallo, se non puoi fare nulla serve a poco preoccuparsi dice un proverbio della cultura orientale.

Buio é il futuro quando la mente si chiude in sé e vede solo l'incerto e l'insicuro, ma anche quando essa percepisce qualcosa come incomprensibile, indistinto, confuso, difficile, difficoltoso, misterioso, impenetrabile, intricato, astruso, ostico. 

Nella nostra epoca, quanto di tutto ciò, sempre più emerge nel tempo, a causa di incertezze che tutto intende comunicarci intorno a noi? 

Gran parte della nostra società, in questo momento buio, si lascia andare a prospettive poco chiare anche per ogni buona intenzione. Ma chi se non noi dobbiamo saper creare nuovi cammini sapendoci guardare intorno nel mondo che continuamente muta? É questo forse compito dei politici? 

Essi sono solo una nostra sintesi per farci capire meglio chi siamo come popolo in realtà. Vedi post 37 di questo blog "i politici non hanno colpe"

Nei momenti bui di una società vediamo che facilmente l'incivile porta al barbaro. Il primitivo senso di autodifesa personale, prende il sopravvento se non ancora su tutto, di certo su gran parte delle cose. Minaccioso e brutto, per sempre più gente si confonde con un senso di oscurità. 

È così che nella storia individuale e sociale, tale mancanza di luce, in certi periodi, porta poi di fatti offuscamento, facendo vivere nella foschia e mettendo in ombra il bello che esiste sempre ma che si perde o talvolta si ignora misteriosamente o per incoscienza. 

L'opacità si manifesta nella tenebra, la notte prevale sul crepuscolo. Ciò nella storia accade sempre quando tramonta una cultura prima di una nuova alba che altro non è, che l'embrione del  chiaro, del limpido, anche dell'illuminato che di solito si rappresenta nella nostra cultura con il colore dell'azzurro del cielo sereno e limpido o del mare tranquillo.

L'alba ha un suo particolare colore e messaggio non sempre facile da raccontare ma che tutti sanno vedere se solo si impara ad osservarsi. Ogni sua sfumatura di colore, porta in sé il significato alla luce qualcosa dell'evidente alla vita, mostra qualcosa che dà il senso della continuita dell'evoluto e del bello. La sua limpidezza illumina le cose che ti circondano. 

Così dopo la notte, dal buio sta ora per sorgere un chiarore appena accennato. Dopo ogni notte una continua rinnovata alba, fino a quando per ognuno di noi, é difficile saperlo. Il nuovo giorno sappiamo solo che di certo ci porterà nuove piccole grandi nuove evidenze alla nostra storia su questa terra. Ogni accadimento ci offrirà una permanente e sottile maggiore intelligibilità della nostra esistenza. Così nel prossimo post ... vedremo la luce.




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