Pagine

domenica 21 settembre 2014

72 - bivio e nuovi orizzonti

Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell'anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro! Sant'Agostino

      

Nel cosiddetto ricco mondo avanzato, le grandi imprese tecnologiche, è da tempo che hanno individuato come loro prossimo obiettivo, quello di riuscire a prevenire i nostri desideri e a portare nel web l'intelligenza artificiale per rendere possibile in modo efficace ogni fantasia. 

La grande illusione di voler tentare qualsiasi strada per soddisfare la bramosia, è da sempre una via che l'uomo cerca in tutti i modi. L'intelligenza artificiale, ora anche per questo arriva in soccorso. Una vera rivoluzione nel marketing e nelle strategie delle politiche dei consumi.

Non è fantascienza campata in aria, e non si tratta di teorie strampalate. Per appagare gli ardori degli umani pensando a lauti guadagni, Google sta per sborsare 400 milioni di dollari, al fine di acquistare DeepMind, una societá che con una cinquantina di persone, da tempo conduce test proprio sull’intelligenza artificiale.

La compagnia ha sede a Londra, è stata fondata dal neuroscienziato Demis Hassabis, da Shane Legg e Mustafa Suleyman. L'impresa in questione, ha sviluppato diverse ricerche sul tema, e possiede varie applicazioni per settori diversi incluso l'e-commerce. 

L'intelligenza artificiale, è una scienza che stabilisce una forte analogia tra il computer e il cervello umano. Da qui una prima riflessione: quale tipo di mente di quale cervello si riprodurrà? Quanto peso si dà alla coscienza di sé? Intanto nella memoria del web vi è di fatto tutto il sapere umano, incluso vizi e virtù. Un percorso davvero affascinante, ma senza dubbio dai mille risvolti prende strada da anni.

L'obiettivo di questa scienza (cibernetica) è quello di comprendere e simulare l'intelligenza umana senza escludere la consapevolezza. Lo scopo ultimo, é quello di costruire macchine con algoritmi complessi che sappiano risolvere problemi con gli stessi processi mentali degli umani. Si tratta in pratica, di realizzare robot in grado di affrontare autonomamente pensieri strutturati per ogni livello di conoscenza, e in grado di autogovernarsi e di interagire con l'ambiente apprendendo da esso. 

Un progetto davvero ambizioso. Un disegno che vuole rendere l'uomo eterno? A quali condizioni? Vedremo che gli scenari non sono da sottovalutare. Il mondo è già ad un bivio: ad esempio, abbiamo Paesi ricchi sempre più veloci e Paesi in via di sviluppo sempre più lenti. Non è cosa da nulla. Tutto ciò, con una Natura sempre più in second'ordine e qua là ferita e spesso devastata.

Nei Paesi ad economia avanzata dove scienza e tecnologie corrono rapidissime, abbiamo intanto ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri. Nel mondo, la famosa ex classe media, dove c’era, sta riducendosi, e dove non c’era rischia di non nascere. Il lavoro umano diminuisce nel tempo, ma la produzione non si ferma e sforna sempre nuove prodotti e servizi. I desideri la fanno sempre più da padrone, mentre la consapevolezza dell'uomo facente parte della natura, perde sempre più colpi.

Il web e le tecnologie più in generale, da tempo ormai sono entrate a far parte dell'indispensabile in ogni tipo di famiglia di ogni ceto sociale. Anche Paesi meno ricchi, partecipano a livello di massa a questa rivoluzione silente. Attraverso il web, macchine sempre più sofisticate acquisiscono sempre più ogni sapere umano ad ogni livello. Al momento tutto ciò scorre sereno immaginando le macchine come strumenti passivi. Cosa si vende a chi in questo scenario, è ancora tutto da disegnare.

Ma l'intelligenza artificiale, la realtà virtuale, gli investimenti nel mondo dei droni, le nano tecnologie e le industrie robotizzate, nel tempo prendono sempre più forma vivente. Questo processo è materia che riguarda poche aziende che ormai vanno avanti per conto loro. Nuovi scenari si aprono creando grandi opportunità di lavoro, mentre la politica, la crisi economica degli stati nazionali e la povertà aumentano.

Il virtuale ad esempio, non la sottovaluterei, insegna già all'uomo di vedere il mondo in modo diverso. Essa è una tecnologia capace di creare un ambiente idoneo atto a compiere esperimenti di vita artificiale. Tuttavia, intanto le persone nella loro solitudine più o meno mascherata divampa.

Questo tipo di tecnologia permette di studiare i comportamenti sociali degli umani e supportare nuove forme di comunicazione ed esperienze che interagiscono tra loro, creando un livello elevatissimo di realismo psicologico. Ma l'individuo intanto brancola nel buio agendo senza una vera consapevolezza dei proprio essere, confondendo bisogni con desideri in maniera disequilibrata.

Questo chiaramente, avviene in modo difforme dalla realtà per quella che è, senza ausilio di tecnologie. Il sogno diventa realtà o la realtà è un sogno? La realtà virtuale potrebbe ad esempio essere anche una sorta di droga del futuro per chi non accetta questo mondo in questa vita? Come si studieranno sensi e percezione nei giorni a venire? Quali nuove percezioni ci metteranno in contatto con il mondo?

Nelle società contemporanee, abbiamo un'economia in "leggero" subbuglio, vi sono i nuovi miliardari che sono sempre meno rappresentati dai vecchi imprenditori del manifatturiero del secolo passato, e aumentano sempre più, quelli che sono espressione di nuovi ricchi, i quali, spesso non realizzano alcunché come bene comune. Tutti comunicano tutto, mentre molti non hanno alcunché da dire.

Ciò che questi ultimi tuttavia sanno bene, è come e quando usare le tecnologie a loro favore e in particolare nelle operazioni speculative di borsa. Vedi ad esempio il Trading ad Alta Frequenza (Trading High Frequency). In tanti pensano di arricchirsi sapendo giocare in borsa, un mondo che non crea beni e servizi di alcun tipo, è sempre meno, crede nel bene comune. Tutti parlano di villaggio globale ma pochi lo studiano con attenzione. L'unico villaggio globale che funziona è la circolazione della moneta.

L'High Frequency Trading, è "un'arte" che permette a pochi operatori di dominare il mercato azionario manipolandolo. Il vantaggio che queste tecnologie danno alle grandi banche e ai fondi sono enormi. Goldman Sachs & company, è in questo modo che hanno recuperato soldi in tempi brevi, dopo che il sistema finanziario era quasi crollato per causa loro. Oggi i veri ricchi infatti sono speculatori, banchieri, operatori finanziari, e oltre ai concessionari di risorse e materie prime, non mancano i managers. 

Questi ultimi, pur non inventando o producendo nulla in assoluto, da tempo ormai un po' ovunque, moltiplicano esponenzialmente i loro introiti. Nel frattempo, in ogni Paese cosiddetto ricco, il “blocco” della mobilità sociale si consolida, i super-ricchi riescono a mantenersi “uniti” e a trasmettere i loro privilegi. I nuovi "poveri" invece, solitari e talvolta chiusi in sé stessi, tra paure e dignità da tentare di proteggere, fanno fatica non a scalare nella società, ma a stare in equilibrio al loro posto.

Non parliamo poi del terzo mondo. Le ultime ricerche fatte indicano che in Africa circa il 75% della popolazione rurale non ha acqua potabile; in America Latina sono il 77%; in Estremo Oriente circa il 70%. In valori assoluti, sono più di 600 milioni le persone al mondo prive di acqua potabile. 

I Paesi in via di sviluppo sono l'80% della popolazione, questa vive in condizioni poverissime: il debito di quest'area coll'estero supera i mille miliardi di dollari. Debiti chiaramente inesigibili. Nel mondo più di 1 miliardo e 300 milioni di persone (in pratica 1/3 della popolazione mondiale) ha un'alimentazione insufficiente. Secondo l'OMS, di questo 30% almeno 500 milioni di esseri umani, non dispongono neppure di 1500 calorie al giorno, parliamo quindi di fame assoluta.

Riuscire ad esempio a delegare all'intelligenza artificiale queste statistiche è un problema ancora complesso. In che modo gli algoritmi di una macchina tutta iper razionale e senz'anima, riuscirebbe ad aiutare a risolvere tali intrigati problemi delle cosiddette anime perse del pianeta? Questo non credo che si sappia ancora bene e a dirla tutta, non sembra poi così interessante da affrontare.

A mio avviso una eventuale macchina con delega su questo problema, oggi commetterebbe tantissimi errori, ma pian piano, sta imparando a conosce sempre meglio l'uomo che l'ha creata. Non escludo che tanti umani, forse un giorno potrebbero addirittura temere certe soluzioni razionali che non includono privilegi acquisiti. Forse anche per questo, è meglio tralasciare certe analisi.

La storia dell'intelligenza artificiale, parte intorno agli anni 50 con la robotizzazione spinta delle fabbriche degli industriali statunitensi. Successivamente, negli anni settanta, il Giappone entra in maniera preponderante in questo mondo, e lentamente Toyota diventa uno dei veri pionieri di questa scienza. Oggi la fabbrica è stata ormai trasformata in un sistema informatico. Il ruolo dell'uomo è sempre più, quello di essere un supervisore dei processi produttivi. 

Hans Moravec è un professore austriaco nato nel 48, è ricercatore all’istituto di robotica e intelligenza artificiale. Sostiene che l’uso delle nuove scienze e tecnologie, possono incrementare le abilità fisiche e cognitive umane (questo è un movimento chiamato transumanesimo). Nel 2003, l'ingegnere è stato co-fonadatore della SEEGRID corporation, una compagnia di robotica, che ha l’obiettivo di realizzare robot capaci di agire senza l’intervento umano. 

Nelle sue analisi futurologiche, la prospettiva del professore, vede la tecnologia come causa, e considera come conseguente, gli assetti sociali. Questo non è cosa da poco, poiché in pratica, non considera il peso ad esempio che potrebbero avere le politiche industriali e le diverse variabili umane che nella storia, da sempre hanno condizionato non poco le varie rivoluzioni culturali.

Nel caso in cui si dovessero avere invece prevalenze culturali tutte incentrate esclusivamente sul libero mercato, tutto potrebbe cambiare davvero. Considerando gli investimenti da fare per agevolare questo indirizzo scientifico, saranno solo le grandi compagnie multinazionali a decidere, poiché saranno loro ad avere grandi vantaggi. Forse non è un caso che la politica conta sempre meno e le democrazie non riescono più ad avere una bussola funzionante.

Moravec nel caso in cui cultura e movimenti sociali non dovessero quindi mai avere voce in capitolo per qualche motivo qualsiasi, offre un quadro molto interessante, sul quale vale la pena di riflettere con una certa attenzione. Ecco i punti essenziali della visione dell'ingegnere austriaco: egli descrive quattro generazioni di robot universali. Ogni dieci anni circa di questo XXI secolo, vedremo un cambiamento evolutivo significativo. Intanto politiche fiscali, e mancanza di visone di una società creano solo caos.

Passeremo dalla prima generazione che attualmente è quella dei robot con i quali già conviviamo, fino ad arrivare mano nel tempo, che a partire dalle industrie manifatturiere, la macchina sostituirà sempre di più l'uomo in moltissimi lavori. Poi col trascorre degli anni, progressivamente tutti i robot, presenteranno sempre più caratteristiche umane, fino a diventare addirittura concorrenziali con l'uomo stesso anche nell'erogazione di servizi. 

Moravec, parla addirittura della quarta generazione di macchine con caratteristiche "superumane". Macchine in sintesi, capaci di decidere e agire in piena autonomia. Cosa potrebbe accadere agli Stati nazionali con i loro piccoli interessi di bottega, se ne parla poco.

Già nella prima metà del XXI secolo, secondo l'autore di "The Age of Robots", il robot "superumano" sarà in grado di progettare persino "figli" ancora più potenti e intelligenti. É evidente la direzione che prenderanno i robot nel lungo periodo, sarà quella di assumere caratteristiche "semidivine". 

La cosa strabiliante della sua analisi, sta nel fatto che addirittura egli arriva ad immaginare un momento in cui le macchine si fonderanno con gli umani che restano in circolazione, e da sole colonizzeranno lo spazio. Non solo, a suo avviso, questi robot, sapranno convertire altra materia inorganica in materia pensante. Speculazioni forse un tantino ardue? Forse si. Vedrà chi ci sarà.

La cosa a mio avviso più pericolosa, non è tuttavia l'evoluzione dei robot che avverrà comunque grazie all'uomo. Il vero rischio che si corre, sta nel fatto del limite umano. A livello di massa, quanto conta la  bassa capacità di utilizzo della consapevolezza della propria coscienza? Come considerare l'indole spesso guerrafondaia degli umani? Le macchine intanto, tutto, ma proprio tutto, nel bene e nel male, stanno conservando nella loro memoria di breve, medio e lungo termine.

Le nuove macchine, stanno apprendendo anche l'incapacità dell'uomo di saper governare con equilibrio processi complessi da lui stesso creati. In ultima analisi per esempio, come elaborerà un computer i vizi capitali degli umani che sono da sempre duri a morire? Aggiungici infine un po' di plutocrazia già nei nostri tempi dilagante, e la torta é fatta. Che gusto avrà questa torta mi affascinerebbe saperlo.

Indagini sulle tendenze degli sviluppi tecnologici, ci dicono già che nel prossimo secolo, sempre più robot sempre meno costosi e più efficienti, sostituiranno il lavoro umano in modo così dilagante, che la giornata lavorativa media di un umano dovrebbe essere portata praticamente a zero ore per mantenere i livelli occupazionali significativi, ed evitare in tal modo conflitti sociali probabili. Ma che tipo di rapporto avranno poteri politici e poteri economici?

Se nel tempo gli umani nelle industrie serviranno sempre meno, cosa accadrà in economia e nei nuovi rapporti sociali? Nel mondo robotizzato non serviranno politiche sociali e sindacati (che al momento, già spesso non si capisce bene a cosa servano, se non in rari casi specifici di talune categorie storiche) quindi quale nuovo modello sociale si prefigura?

I nuovi lavoratori non si ammalano anche lavorando ventiquattro ore al giorno. Non richiedono assistenza sanitaria, abbattono anche i costi della pensione. Eventualmente quando non più utili perché superati da modelli sempre più innovativi, qualcuno provvederà a riciclarli, e in tal modo diverranno qualcosa di altro. Cosa pensano quegli economisti (se esistono ancora) non interessati solo alla moneta e al suo ruolo nel mercato?

Vi saranno due mondi? Saranno quello dei robot e quello dell'attuale terzo mondo che diventerà l'umano nel suo complesso? O sarà qualcosa di meraviglioso che l'uomo come sempre saprà inventarsi al momento opportuno? Partiamo da oggi. Partiamo dal neo medio evo in corso. Che fare? 

Tanto per cominciare direi che gli umani se sono riusciti a sopravvivere a tante rivoluzioni nei milioni di anni passati, senza dubbio sapranno trovare una nuova dimensione. Quale? Al momento è presto dire, il tempo saprà dare una risposta al momento opportuno.

Divertente questo mio volo, sembra più una buona idea per qualche sceneggiatura di qualche film, o il se il professor Moravec avrà ragione, allora di sicuro vuol dire che ne sa una più del diavolo.

Argomento appassionante che credo di approfondire. Riprendere intanto il proprio rapporto con la terra in visione futuristica, riprendere l'armonia con la natura senza fermare il futuro, riposizionare la dimensione umana e una visione non conflittuale, mi sembra il giusto modo di convivere tra macchine e futuri esseri viventi. Ma gli esseri umani però, hanno ancora troppi motivi di conflitti di vario genere che animano. Religioni, visione limitata, egoismi di vario genere, ecc.

Cultura della consapevolezza di massa e contatto con la coscienza per la ricerca permanente dell'equilibrio, sono il centro di riferimento che l'uomo e la donna non devono perdere di vista come linea guida essenziale per saper leggere le mappe dell'evoluzione, e per prendere le strade giuste per i vari obiettivi che man mano nasceranno. 

Solidarietà e superamento delle barriere culturali ancora troppo chiuse in sé stesse, è l'impegno da condividere in sostituzione della cultura del conflitto. Abbiamo tra l'altro anche gli strumenti per poter avviare concretamente questa nuova rivoluzione culturale. 

Neuroscienze, fisica, filosofia, ricerche spirituali e tecnologie incluse, sono tutti strumenti di grande supporto da divulgare in modo corretto e alle più ampie fasce possibili di ogni popolazione. Tutte cose che servono all'uomo del futuro. Insomma, ci sono tantissime cose da fare per essere felici se davvero la felicità è ciò che all'uomo ha sempre interessato.

Nessun commento:

Posta un commento