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martedì 25 giugno 2013

1 - l'inizio del volo

La quieta astrazione e la leggerezza del cuore, sono le vie per nutrire la vita (lao Tzu.)

    

Benvenuti a bordo di questo volo. I temi che si intendono qui sviluppare, sono legati ai giochi della mente e a come essi condizionano visione, volontà, attenzione e motivazione in ogni ambito personale, relazionale, professionale e sociale. 

Tutti noi recitiamo un copione che non sempre sappiamo adattare ai diversi contesti e alle varie sceneggiature della vita. Aiuta sapere che in ogni film (tutto ciò che accade nel corso dell'esistenza) per dare un senso in quel che si crede e in quel che si fa, non serve solo un primo attore o una prima attrice. Per dare qualità e bellezza ad ogni nostra azione, bisogna imparare ad essere registi e padroneggiare con coscienza ogni sceneggiatura che ci si presenta.

Nel corso del tempo mentre speditamente scorre la vita, proprio come nei film, viviamo varie scene di genere comico, di avventura, ecc che si alternano con più o meno coerenza. Ognuno di noi recita più sceneggiature. Famiglia, relazioni, professione, ecc. Siamo sempre coscienti quando in ogni ambito siamo sceneggiatori, registi, attori o attrici ... e quando tecnici, comparse o addirittura solo spettatori più o meno passivi? 

Ogni film che piaccia o meno, ha un inizio, uno sviluppo dove si formano le basi strutturali della storia, un momento massimo di espressione, una fine. Parliamo quindi di nascita, giovinezza, maturità, vecchiaia e morte. La qualità della nostra sceneggiatura, molto dipende da cause e condizioni che si creano e ci creiamo, le quali ci formano pensiero, etica, motivazioni e scopo ultimo. Anche la scenografia condiziona relazioni e comportamenti. Da qui una visione più o meno consapevole della vita e delle basi che creano relazioni di ogni tipo (casting).

Oggi, una società evoluta, non è tale solo perché formata da singoli membri che più o meno egoisticamente si sforzano di dimostrare per lo più quel che ognuno è capace di spendere per consumare di più, e acquistare cose e situazioni più belle rispetto agli altri umani. Raramente riusciamo ad agire con consapevolezza tenendo conto delle nostre vere intenzioni, e quasi mai ci sentiamo responsabili del clima che noi creiamo in ogni scenografia all'interno della quale ci muoviamo da soli o con altri. Essere consapevoli di un processo mentale, aumenta la qualità dell'esistenza.

Qui faremo un viaggio del nostro agire, e contemporaneamente cercheremo di capire del perché talvolta siamo pessimi attori che formano relazioni inutilmente complicate in una sceneggiatura spesso senza una visione e senza un progetto.

Non intendo avere pretese di alcun genere. Considererei questo blog, un semplice piccolo strumento di comunicazione  che sussurra nello spazio dell'immenso vuoto del mondo web, che ormai tutto raccoglie di tutti. Qui desidererei dedicare riflessioni e considerazioni legate alla mia cultura e sensibilità, nel leggere e cercare di interpretare ciò che vivo, sento e vedo, mentre la mia esistenza scala montagne, scorre e intanto naviga mari e oceani nei loro diversi stati. 

Questo blog lo vedrei più che altro, come una sorta di diario più o meno di un adulto che cerca autonomamente di pensare, guardandosi intorno, mentre scorrono i giorni della sua vita tra lavoro, problemi, gioie .. e più o meno amore per quello che può e sa dare, ma che non sta a lui valutare riguardo qualità e profondità. Questi scritti, sono in sintesi solo delle evoluzioni razionalizzate del mio pensiero. Sono laboratorio di riflessione per la mia attività di coach. Sono anche un insieme di personalissime analisi che riguardano i nostri tempi. 

Nulla sarà scritto per conquistare "seguaci" o sarà fatto con intenti e pretese di visibilità fine a se stessa. Come dire, uso un social con una logica non proprio social. Sono infatti, un uomo primitivo del futuro. Per questo, sono già grato a chiunque in questo istante, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, stia dedicando a questo blog un po' del suo prezioso tempo della sua esistenza.

Grazie all'opportunità che solo un blog può offrire, qui tutti i pensieri saranno continuamente migliorati o rivisitati nel tempo .. forse sì, forse no. Non è dato sapere. Cercherò più che altro di non perdere mai il filo conduttore della coerenza se coerenza troverò in me. Saranno post certamente non mirati a conquistare simpatie, antipatie e tantomeno consenso. Credo infine che per come si stanno già mettendo le cose, saranno anche post lunghissimi e ahimè, anche noiosi!

Economia e aziende, società, politica ed esistenza più in generale, é ciò che più in particolare intendo prendere come riferimento. Prendo spunti dai temi che accadono nei miei tempi e che colpendomi per qualche motivo, cercherò di interpretare in qualche modo e senza altro scopo alcuno, oltre quello di capire io per primo, cosa ho compreso di ciò che per qualche più o meno oscuro motivo mi ha colpito nel corso dei miei vari momenti della mia vita privata e professionale nei suoi vari ambiti.

A questo punto infatti, già in molti forse potrebbero non leggermi più. Comprensibilmente, semplicemente li ringrazio per il tempo dedicato a causa del caso che li ha portati in questo spazio del mondo web, proprio da me. 

Cosa, come, quando e perché, sono i riferimenti che guideranno i vari contenuti che sceglierò di volta in volta, e che poi tenterò di sviluppare cercando di vederli il più possibile tutti collegati tra loro nel susseguirsi nei diversi temi.

L'intento è di pubblicare senza un fine, ma cercando tuttavia confronti se mai dovesse esserci da qualche parte qualcuno/a che per qualche motivo trovasse in qualche modo interessante o piacevole trascorrere qualche minuto con me anche in mia assenza. Indipendentemente da tutto, trovo divertente questo probabile evento. 

Ci sono ma non fisicamente, comunicherò non so dove non so con chi, non so quando, non so perché. Hahahaha, divertente questa eventualità. Sono i misteri della vita del secolo del futuro, vissuti tuttavia da un uomo primitivo quale può essere un uomo come me, nato poco più della seconda metà del 900. 

I post che si pubblicheranno avranno un filo conduttore che parte dai principi che albergano in una mente di un uomo primitivo del futuro (il sottoscritto), e come poi tali principi interpreteranno temi, argomenti e fatti. Tutte cose insomma che dovrebbero aiutare a creare contesti mentali tali da permettere una sempre migliore visione il più possibile funzionale all'eterno mutamento, e per come esso si manifesta qui e ora in ogni attimo del momento presente. 

Sociologia, psicologia, mondo del lavoro, cronaca ed economia, saranno il pozzo da cui attingerò per tentare un approccio che faccia percepire le strade possibili della nostra filosofia di vita, qualora ve ne fosse solo una.

Dopo aver tentato di individuare, leggere e comprendere le variabili e i fatti che condizionano la moderna civiltà di cui tutti noi siamo attori in ogni angolo del mondo, tenterò di descrivere la struttura della sceneggiatura del film che vedo giorno dopo giorno, mentre continua in qualche modo lo sviluppo della mia esistenza su questa terra. 

Non so ancora precisamene come e quando terminerò questo folle percorso. Trattasi quindi, della descrizione di un percorso che la mia esistenza toccherà mentre essa è in contatto con ciò che la circonda ... chiaramente ... tempo permettendo dividendomi continuamente tra mie riflessioni, lavoro e vita privata.

Un pensiero il più coerente possibile me lo auspico di cuore, ma a dire il vero, non so se sarà sempre possibile, considerando le mirabolanti sfumature della vita. Tentare di stare con i piedi per piantati per terra, è una elementare necessità di partenza che cercherò di non perdere mai di vista. Chiaramente, sono pienamente consapevole del non facile percorso che intendo affrontare, e considerando il casino in cui mi sto mettendo, tenterò di portare avanti tale anomalo "diario di bordo" della mia presenza su questa terra. Materiale personale e professionale per la mia attività di coach, formatore e consulente di analisi dei comportamenti organizzativi.

Come farò a procedere, ho un'idea di massima, ma di preciso non lo so ancora in dettaglio. Mi appellerò di certo al tentativo di condurre il tutto attraverso un minimo di buon senso ammesso che ne abbia uno, visto questa malsana idea che mi è saltata in mente. Se poi qualcosa prenderà una sua forma durante il percorso, qualcosa forse diventerà per aiutarmi a capire cosa vedo e come vedo, per tentare di agire meglio nella vita, nel lavoro e nelle relazioni, cercando di fare meno danni possibili a me e in giro per il mondo che mi circonderà.

Si sta tentando una ricerca di coerenza di visione del pensiero, considerando anche il mio Back ground formativo, e professionale. Coerenza e visione chiara, sono elementi sempre più difficile da avere, e a maggior ragione da monitorare ma è possibile. Viviamo tutti in una condizione di vita che ci vede sempre più in un perenne transitorio stato fra avere e perdere, essere e non essere. 

Non è un viaggio facile per individuare il giusto mix tra realismo materiale, e un minimo di realizzazione di sé nei vari ambiti dell'esistenza umana. Vediamo cosa accadrà via discorrendo sviluppando i temi e il pensiero che ho in mente. Nella peggiore delle ipotesi ... sarà un casino!? Hahahaha. Auspico di no.

Partiamo da qui, vediamo i punti di riferimento del mio modestissimo e piccolo pensiero. A mio avviso:

1) Tutto si muove con straordinaria rapidità intorno a noi, di conseguenza gli scopi, è sempre più importante che siano intenti etici solidi, che ispirino azioni positive con forti motivazioni. Il tutto, e qui non è poco, fatto in modo che sia azione compiuta sempre con maggiore consapevolezza possibile. Tutto ciò, sapendo in partenza tuttavia, che ogni cosa e decisione o meno che si prende nella vita, è sempre sia un bene, sia un male. Sappiamo poi che esistono tante verità convenzionali e verità ultime (non in senso filosofico) per quanti sono gli umani su questa terra. Per verità convenzionale intendo tutto ciò che apparentemente ognuno pensa di credere e interpretare in funzione delle proprie percezioni vivendo in un contesto. Per verità ultima, tutto ciò che gli umani dicono di credere per dare un senso alle cose e alla loro vita, per vivere in pace il più possibile, ognuno secondo le proprie convinzioni. Convinzione parola pericolosissima ma con la quale è utile saper farne i conti.

2) Possiamo essere morti viventi, esseri che più o meno tentano di sopravvivere, o persone che vivono nella pienezza della loro esistenza, tentando di realizzare, realizzarsi e creare qualcosa in cui davvero si crede come un bene non solo per se, ma anche per altri. Tutto ciò che poi in effetti si fa, lo decide il nostro copione del teatrino della vita. Non son certo che ogni copione, corrisponda sempre alla sceneggiatura consapevole che ognuno si dà o tenta di darsi in ogni momento presente. Il copione tra l'altro, oggettivamente può essere più o meno non sempre consapevole, raramente veramente profondamente consapevole, o può essere più diffusamente solo dettato dall'oscuro programma dell'inconscio. Non di rado, più facilmente esso é un mix delle tre combinazioni citate, dove da soli o con altri, in un tempo e in un luogo, una delle tre possibilità, di norma tende a prevalere sulle altre due. Panorama che per gestire richiede metodi e tecniche, ma anche tanta pazienza, umiltà, perseveranza e responsabilità 

3) Per vivere felici, è fondamentale dare senso sia alla nostra natura che bisogna imparare a conoscere per come essa è e non per come ci piacerebbe che fosse. Questo concetto in linea di massima, teoricamente piace a tanti, ma nella pratica, raramente accade e rari sono gli umani che poi ne tengono davvero conto momento per momento. Da qui, imparare a saper leggere ogni nostro pensiero che è energia dei nostri valori sarebbe auspicabile. Ma quanti lo facciano non è dato sapere. Si richiede massima concretezza nella vita, che sappiamo tuttavia essere continuamente mutevole e costellata da imprevisti. Indipendentemente oltre ogni nostro volere, non sempre ciò che accade è ciò che si desidera, e non tutto ciò che accade è tuttavia sempre un caso. Anche se il pensiero appare coerente, in realtà nel tempo poi tutto muta e non sempre è detto, che nel suo variare esso nel mutare si arricchisca automaticamente, senza volontà e determinazione. Anzi, è facile che il mutamento non gestito con attenzione e consapevolezza delle azioni in ogni momento presente, possa addirittura far regredire e impoverire. Questo, in particolare se ci si illude che attenzione e responsabilità, senza motivazione con intento puro, non vadano sempre continuamente più curate, in particolare da un certo punto in poi della propria vita adulta. Trovo che gli strumenti del coaching siano di grande supporto.



Le domande guida

Ecco alcune domande e considerazioni di partenza che mi spingono a tentare di mettere chiarezza e ordine nelle cose che percepisco nella mia mutevole coscienza che "Inter/dipende" dal mio mondo interiore e dalla mia attenzione, mentre il tutto so essere sempre in contatto con il mutevole mondo che nel tempo talvolta evolve e altre involve nel suo progredire, indipendentemente dal progresso che appare di fatti oggettivo ... quando appare. 

Le tecnologie, le scienze e le conoscenze fanno passi da giganti nel tempo, ma le coscienze? Non solo. In tutte le aree geografiche non tutto contemporaneamente accade. Chi paga a chi è a quali costi il progresso che non sempre è usato con saggezza da potenti e massa? Davvero i paesi, i popoli e i singoli poveri, possono non essere un problema per tutti coloro che si credono fortunati pensando di agire senza saggezza e coscienza che tutto accade senza essere contemporaneamente sia un bene, sia un male?

Essere coerenti con se stessi, oggi può essere follia o saggezza? Materialmente, in una società in continuo movimento, dove l'instabilità è l'unica certezza, cosa vuol dire giusti mezzi di sussistenza per essere funzionali a se stessi e agli altri? Ma ci interessa davvero essere funzionali a qualcosa o peggio ancora a qualcuno?

Bisogni e desideri spesso si confondono. Società dei servizi, necessità produttive, politiche dei rifiuti, ambiente e consumi, sono sempre più in rotta di collisione tra loro. L'economia, la politica, gli imprenditori e chi vive in qualche modo nel benessere, nelle illusioni o nel pantano della sopravvivenza, potrebbero condizionarsi a vicenda avendo come linea guida il rispetto della vita, dell'ambiente e della pace? Sempre davvero impossibile e poco importante per un vero sviluppo socio economico di ogni cultura e fede? Intanto, le normative che regolamentano il convivere non sono per nulla sempre chiare e scontate. Non di rado, nascono per poi essere raggirate da qualcuno o gruppo di interesse. Questi eventi potrebbero essere usati come strumenti per comprendere conflitti inutili, guerre e paure?

Le risorse primarie della natura sono finite e devono coesistere con il dramma dell'esaltazione della finanza, che per sua natura da un certo punto in poi di fatti diventa sempre meno funzionale all'economia e sempre più protesa in una ricchezza che sempre meno si basa sul lavoro. Quale deve essere questo "certo punto" che la finanza non deve oltrepassare come confine massimo, o,tre il quale crea danno? 

Ma cosa vuol dire oggi lavorare in una società dei consumi dove le sperequazioni non mancano, e dove tutto e tutti si è interdipendenti in un mondo dove ogni esistenza è sempre più condizionata da fattori economici figli di imprese sempre più immateriali come web, finanza e servizi vari non sempre ben identificabili?

Attraverso una politica intesa e gestita sempre più spesso da classi dirigenti incoscienti e non di rado incolti e senza un'etica guida, chi deve garantire cosa a chi, come e perché? In che modo ristrutturare una visione della società considerata la sempre maggiore debolezza ormai strutturale di questa politica, che sempre più perde nel tempo il suo ruolo e la sua funzione? Bisognerà essenzialmente saper valorizzare le vere risorse individuali e ritrovare la propria saggezza in noi per non perdere la rotta. I giovani di ogni cultura, razza e fede, sono in un contesto educativo culturale creato davvero pensando al loro futuro in modo sapiente e non conflittuale?

Siamo in un mondo sempre più interdipendente e sempre più piccolo. I temi di questo blog saranno legati agli aspetti che condizionano la valorizzazione delle persone nei diversi campi d'azione, e allo sforzo straordinario che l'uomo impiega per rincorrere continui nuovi equilibri, che sono sempre più instabili nel tempo. C'è davvero tanto da fare per essere concretamente ottimisti, puntando tutti a definire in dettaglio e condividere con intelligenza la parola saggezza da vedere poi come punto elevato verso cui tutti indistintamente dobbiamo tendere.

È difficile avere una visione del futuro, anzi a volte non si vede chiara neppure quella del presente! Ma tuttavia, questa visione del futuro, deve essere vista in qualche modo per avere una meta importante al fine di dare senso sia a noi stessi come individui, sia a noi come comunità. Non solo, questa visione deve essere attuabile, e deve armonizzarsi con una pratica costante e quotidiana per realizzarla. Le classi dirigenti in ogni ambito e specializzazione, dovrebbero avere l'ideale di saggezza condivisa come linea guida delle loro singole visioni e missioni.

Valori, scienze, credenze e tecnologie, accorciano il concetto di tempo e spazio, e sono un tutt'uno che spingono la delicata poesia della nostra esistenza che si muove verso un futuro spesso impalpabile, ed economicamente precario sempre per più gente. Per evitare il peggio in ogni cultura, solo tanta intelligenza emotiva e tanta attenzione consapevole e visione di una convivenza senza integralismi può essere un via d'uscita. Cosa fare quindi con integralisti di ogni fede, cultura, razza ed economia? Non credo che queste domande siano tanto più filosofiche in senso astratto nel villaggio multietnico (che piaccia o meno) e di fatto sempre più globalizzato.

Ricerca di una continua stabilità, sereno rapporto tra realtà, equilibrio ed emozioni, sono elementi indispensabili da cui partire per non perdere via, rotta e percorsi utili per dover decidere. Il fine deve essere quello di concretizzare una visione che deve prendere forma in un mare spesso agitato, e sotto un cielo non sempre sereno.

Scienze con continue nuove scoperte, tecnologie sempre più sofisticate, nuove visioni di vita sempre più necessarie per una convivenza pacifica e rispettosa delle differenti tradizioni, sono ormai i veri supporti operativi, e i veri strumenti di riflessione di non poco conto con cui dobbiamo saperci relazionare ad ogni età. 

Vedo tante variabili e legami continuamente mutare, per tentare di avere una condotta equilibrata che sappia rispettare se stessi e il convivere sociale, intendo osservarle per farle diventare nostre amiche del nostro cammino. Quel che accadrà in questo mio percorso, poi si vedrà.

Queste variabili tecnico scientifiche ci condizionano poesia e realtà della vita, e come tutto ciò, sempre più nel tempo, riesca a contaminare nel bene e nel male, ogni esistenza e forma di socialità. La larga diffusione della conoscenza scientifica (che non è mai troppa), è ormai a livelli così sofisticata e capillare, che nelle società avanzate offre tantissimi spunti e riflessioni per pensare in modo positivo e nuovo la vita. 

Per nostra natura e in ogni epoca, noi siamo votati a ricercare un continuo miglioramento di noi stessi, aspiriamo ad una personale qualità della vita, e desideriamo una condizione economica di minima (non minimalista) per vivere nel benessere che abbiamo realmente in mente. 

Nel frattempo però, tante cose ci assorbono energia e spesso ciò che un tempo era ritenuto importante, diventa non di rado precaria, muta nel tempo del corso di una vita, o presto diviene bene o idea obsoleta. In più, per raggiungere tutto ciò, spesso ci perdiamo in noi stessi mentre il tempo va. Ma è pur vero che è così che si cresce.

Se ogni cosa e decisione è sempre sia un bene, sia un male, perché cercare nuove soluzioni attraverso stantie procedure di pensieri, che erano già non sempre funzionali in passato? Fede cieca e dogmi, ideologie più o meno sagge e rigida organizzazione del lavoro, finora ci hanno guidato fra alti e bassi e con non pochi disordini mentali e sociali. 

È vero, era ciò che avevamo, e in ogni modo fin qui ci ha condotto, ma ora perché non tentare di vedere la realtà con prospettive un po' più articolate e consone alle nuove scoperte, che il nuovo mondo che abbiamo creato ci offre? 


Le vie possibili

Impensabili strategie realizzabili un tempo, sia nelle comunicazione e nella governance di brand, di politiche industriali, di culture e di Stati, è oggi possibile pianificarle in modi sempre più sofisticati e con strumenti sempre più precisi. 

Anche le piccolissime imprese ad esempio, grazie al nuovo mondo tecnologico, possono creare sofisticati processi produttivi con la robotizzazione o dedicarsi a strettissimi mercati di nicchia nazionali o mondiali. Tuttavia però, a ogni livello si naviga ancora a vista nonostante tutto, e questo in più di un contesto. 

La mente può tutto, ma per tanti, pigrizia e vecchie abitudini, fa fare sempre meno, perchè spesso si è vittime di paure e/o incertezze di "antiche" visioni.

La nostra storia di essere animali forniti d’intelligenza cosiddetta superiore, ci ha portato a vivere nel bene e nel male, in un mondo sempre meno interdipendente dalla natura, e sempre più interconnessi alla tecnologia. Ora riuscendo a saper convivere con la modernità, c'è però l’urgenza di dover necessariamente riallacciare in modo nuovo ed equilibrato i contatti con la natura ... in tutte le sue forme. 

La natura siamo anche noi, e la tecnologia è solo un nostro derivato utile per la nostra ricerca di qualità della vita. Perché quindi soffrirla in modo più o meno consapevole e più o meno palese, e preoccuparci continuamente solo di ció che non va?

Ritengo che scienza e tecnologia, invadendo in modo più o meno armonioso le nostre esistenze, hanno condizionato psiche, rapporti, politica ed economia, e ora ci costringono a dover rivedere vecchie abitudini e trovare nuovi equilibri individuali e sociali. Persino affetti, amore e sessualità prendono nuove forme e si confondono con vecchi approcci.

La tecnologia nelle nostre mani, diventa nel tempo sempre più un nuovo organo del nostro corpo. Essa è spesso anche una fonte d’informazione e di disinformazione caotica per ogni singolo essere vivente. Non di rado confonde le nostre menti e inquina i nostri cuori. Tuttavia però, sempre più ci apre anche nuovi orizzonti per nuove percezioni di vita prima d'ora impensabili. Etica, amori ed emozioni, sono ormai sempre più presenti nella nostra vita, ma lo sono sempre più "tecnologico dipendente".

Oggi più che mai bisogna sapersi vedere come entità di un solo corpo. Dobbiamo avere il coraggio di immaginarci con mente e cuore, che viviamo tutti immersi in una sola coreografia, dove ognuno attraverso il suo insieme di pensieri, parole e azioni, è di volta in volta, in diverse circostanze e occasioni, danzatore, coreografo, musicista e compositore.

C’è bisogno quindi di una nuova evoluzione per smettere di essere degli uomini primitivi e proiettarci nel futuro di un nuovo modo di essere umano. È insensato vivere spesso non presenti neppure più a se stessi, e impauriti dalla vita che noi stessi ci siamo creati e che ancora ci creiamo. 

Fermare il mondo è impossibile, farsi assorbire dai tanti vortici che risucchiano tutto e tutti appena ci si lascia andare senza consapevolezza, vuol dire essere dei morti viventi, e per questo spesso si annaspa senza terra sotto i piedi: che fare?

Persone nella vita privata, imprenditori, professionisti e manager, culturalmente tutti devono riuscire ad avere un equilibrio mentale tale, da essere sempre attenti e responsabili ad anticipare, evitare e superare i momenti ciclici di crisi presenti in ogni ambito professionale e non.

Nell'era contemporanea cresce l’incertezza, e diminuiscono i supporti alle decisioni. I manager ed i loro collaboratori, gli imprenditori, i professionisti e le persone tutte anche nella vita privata, devono avere quindi un approccio comportamentale che permetta a tutti di:

accrescere la proattività e lo spirito di iniziativa, 
sviluppare l’autonomia, 
aumentare il senso di responsabilità e l'orientamento agli obiettivi,
ispirarsi a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale,
facilitare l’autorealizzazione individuale,
migliorare l’abilità di comunicare e l’efficacia nei rapporti interpersonali, 
accrescere la fiducia nell’esprimere i ruoli scelti nella vita e al lavoro, 
crescere le capacità di pensiero e di presa delle decisioni,
rendersi capaci di sperimentare nuove prospettive di sfide e opportunità personali

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