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domenica 25 agosto 2013

15 - sintesi e punti cardine

"La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio” (Italo Calvino, Lezioni americane)

       
Mi sto dilettando nel mettere in chiaro innanzitutto a me stesso, cosa ci sia da salvare del presente, nell'uomo primitivo del futuro. Dopo i primi 14 post, avverto la necessità di fermarmi un attimo per guardarmi dentro in silenzio. Tutto era partito quasi come una sorta di riflessioni, man mano le cose si sono nel tempo strutturate in maniera più complessa.

Prima di continuare, intendo quindi ora rivedere gli elementi di base fin qui riportati, per sinterizzarli concentrandomi sui punti chiave di ogni post, e in particolare sul filo conduttore del ragionamento che lega tra loro i quattordici elementi trattati finora.

I temi di questo blog, sempre più saranno legati ad aspetti che condizionano la valorizzazione delle persone nei diversi campi d'azione dell'umano. A tal proposito, i riferimenti guida sono le scienze con sempre nuove scoperte, tecnologie sempre più sofisticate, nuove visioni di vita che di conseguenza vanno formandosi. Trovo che queste variabili siano ormai dei veri supporti operativi e di riflessione per tutto quanto riguarda la qualità totale della vita in ogni suo aspetto.

Posizionare nella mente di una persona in ogni comunità un'idea, un prodotto o un comportamento per una nuova moda da lanciare, sempre più sta diventando da parte di ogni tipo di classe dirigente, l'assetto chiave per fare informazione, disinformazione, o sofisticata manipolazione. Non che fosse tanto diverso da un tempo. Ma ora questo aspetto sta passando spesso come valore unico.

La comunicazione infatti, é sempre più una sofisticata tecnica che affascina politica e aziende, addirittura, fino al punto che visione di una società e qualità di prodotto, non di rado passano in second'ordine. Imparare a saper leggere la realtà per come essa si rappresenta di volta in volta nel suo continuo mutate, non è un tema da considerare come non strategico.

Avere una visione della vita, non perdere di vista la complessità delle culture nella loro globalità, e aver chiara una percezione delle proprie caratteristiche di essere come persona, è un aspetto da non trascurare più che in ogni altro tempo passato. 

In una società di massa sempre più globalizzata e multiculturale non sempre predisposta ad accettare le diversità, é sempre più importante conoscere queste tecniche, per cercare spunti e linee d'azione sia come cittadini, sia come consumatori consapevoli, sia per riuscire meglio a leggere strategia di prodotto, di servizio, o di idea di vita che le varie forme di governance propongono di volta in volta, per convincerci su un processo economico, industriale, o politico che sia.

Oggi più che mai, quello che proprio non si vuol capire, è che bisogna sapersi vedere per quello che si è come singola entità (e non concentrarsi su ciò che si desidera ciecamente di essere, rimanendo slegati dal mondo per come esso illusoriamente appare). La comunicazione di massa infatti stravolge sovente questo aspetto per omologarci.

Bisogna innanzitutto imparare ad avere il coraggio di concettualizzare nella mente e nel cuore, che come umanità, viviamo immersi in una sola unità all'interno della quale tutti interdipendiamo, proprio come fanno la linfa e l'albero con le proprie radici, la terra, il sole ecc.

Questa nostra realtà sempre più complessa in un mondo sempre più piccolo, per convivere in pace e sviluppo, richiede meno variabili impazzite, che spero nel tempo vedere estinguersi (integralisti di ogni genere e ordine, di ogni cultura e fede). Ci credo poco che presto possa accadere, ma lo spero.

Per arrivare ad un adeguamento al continuo mutamento, una cultura orientata alla coscienza e consapevolezza non può più essere messa in secondo piano. Ma coscienza e consapevolezza sono abitudini mentali che bisogna saper apprendere con tecniche e studi precisi che sappiano insegnarci a comprendere i nostri processi mentali senza per questo concentrarci solo sui singoli valori che insegnano il bene e il male. Bene e male é un'altra cosa che merita rispetto ma non può essere la sola linea guida. Diversamente, si corre il rischio di creare confusione di valori e nuove teocrazie.

Senza una continua conoscenza del funzionamento della propria mente capace di discernere pensieri costruttivi e pensieri inutilmente auto distruttivi o distruttivi, non aiuta a comprendere le diverse strade che porta il mutamento veloce nel suo essere in un mondo multietnico in forzato obbligo di confronto, dovuto al mondo che cambia anche grazie alla nuova economia e alle tecnologie.

La non capacità di rispetto alla diversità e al giusto distacco dalle cose in modo equilibrato ed intelligente, é la causa che porta in tanti solitudine, insicurezza e paura. Non escluderei una nuova follia dell'umanità (leggasi come nuova disastrosa guerra globale) dovuta alla nostra incapacità di sapersi vedere come unità interdipendente di un piccolo mondo perso tra le miliardi di galassie esistenti.

Troppe armi che presto diventano obsolete in giro, tante nuove cose da sperimentare e vendere, per chi sui conflitti ci straguadagna, risorse primarie sempre meno disponibili per tutti, sono cose che dovrebbero far riflettere mentre la svienza lavora per nuove soluzioni. Non sottovaluto crisi economica finanziaria di difficile soluzione, focolai di differenziazioni e irrazionali discorsi manipolatori di gente di second'ordine. Che dire degli oltranzisti di ogni cultura?

Una visione saggia della complessità in cui viviamo, ci potrebbe permettere di costruire continuamente nel presente il nostro futuro, al fine di poter avere un passato sempre onorevole. Non ultimo, usare ogni singola intelligenza in modo consapevole, ci potrebbe aiutare anche ad evitare il bisogno purtroppo primitivo di sentire la necessità di trovare continuamente un nemico più o meno immagginario da distruggere. Il mondo non é fatto da buoni e cattivi. In ogni fazione vi sono bene e male.

Tutto ciò che accade in natura, si può avere il dono di viverlo consapevolmente, avere la fortuna di poterlo studiare, si può sentirlo o immaginare, ma solo però, mentre si vive, e non se si sopravvive. Per vivere e non sopravvivere, tutti dobbiamo singolarmente imparare a saper usare tecniche psicologiche di monitoraggio del flusso di pensieri. Da quii imparare a saper discernere ciò che vale per il rispetto del bene comune e proprio, da quello che  compulsivamente vogliamo per un nostro astratto principio. La scuola fin dall'infanzia deve avere anche questo scopo.

Fin qui, per ogni post abbiamo toccato alcuni argomenti chiave per inquadrare le variabili da monitorare per comprendere meglio le dinamiche sociali di cui siamo parte integrante. In questo viaggio, si nota come tutti gli argomenti trattati, abbiano un filo che li lega tra loro. 

Nulla è separato da nulla, anche un minimo comportamento, positivo o negativo, crea lentamente una lunga catena positiva o negativa di azioni e reazioni comportamentali e di perfezionamento dei valori in cui si crede. Rivediamo in sintesi, fino al punto in cui siamo giunti.


Post 1) l'inizio del volo

Si è partiti da una constatazione dove si vede che scienza e tecnologia, stanno condizionando in profondità psiche, rapporti interpersonali, politica ed economia. Tutto questo ci sta facendo diventare umani che sempre più, o hanno difficoltà a vedere le proprie radici, o sono incapaci di adattarsi in maniera equilibrata sapendo fare sintesi positiva tra passato, presente e futuro. 

La larga diffusione della conoscenza scientifica (che non è mai troppa), è ormai a livelli così sofisticata e capillare, che nelle società avanzate, offre già tantissimi spunti e riflessioni per pensare in modo nuovo la vita, e ricercare un continuo miglioramento nell'approfondire vivibilità, e condizione economica generalizzata del benessere, senza sprechi.

Perché non tentare  di vedere la realtà con prospettive un po' più articolata e consona alle nuove scoperte, e di conseguenza, sperimentare e cercare la giusta strada in maniera equilibrata ai nuovi valori che occorrono? Questa è la domanda di fondo.

Impensabili strategie irrealizzabili un tempo in ogni campo (da quello militare vero e proprio, a quello istituzionale, industriale, economico industriale e di consumi), nei nostri giorni, sia nelle comunicazione e nella governance di brand e di professioni, di culture e Stati, è sempre possibile pianificarla in modi sempre più sofisticata. Ma si naviga ancora a vista nonostante ció, e in più di un contesto. 

La nostra storia di essere animali forniti d’intelligenza cosiddetta superiore, lentamente ci ha portato a vivere in un mondo sempre meno interdipendente dalla natura, e sempre più interconnessi con la tecnologia nel bene e nel male. Ora riuscendo a saper convivere con la modernità, c'è anche l’urgenza di dover necessariamente riallacciare in modo nuovo ed equilibrato i contatti con la natura ... in tutte le sue forme. 

Tutto ciò, fosse solo per il fatto che la natura siamo anche noi, e la tecnologia è solo un nostro derivato, che troviamo utile per la nostra ricerca di qualità della vita. Perché quindi soffrirlo in maniera più o meno palese e preoccuparci continuamente solo di ció che non va?

Scienza e tecnologia, invadendo in modo più o meno armonioso le nostre esistenze, hanno condizionato psiche, rapporti, politica ed economia, e ci costringono a dover rivedere vecchie abitudini e trovare nuovi equilibri individuali e sociali. Persino affetti, amore e sessualità prendono nuove forme e si confondono con vecchi approcci.

La tecnologia nelle nostre mani, diventa nel tempo sempre più un nuovo organo del nostro corpo. Essa è una fonte di approccio d’informazione e di disinformazione caotica per ogni singolo essere vivente. Non di rado confonde le nostre menti e inquina i nostri cuori, ma sempre più, ci apre anche nuovi orizzonti per nuove percezioni di vita prima d'ora impensabili. Etica, amori ed emozioni sono ormai sempre più presenti nella nostra vita, ma lo sono sempre più tecnologico dipendente.

Il nuovo mondo ci costringe sempre più velocemente, a dover rivedere continuamente la nostra natura costretta a liberarsi rapidamente da vecchie abitudini per trovare nuove dimensioni individuali e sociali adeguate ai tempi, nonché funzionali al bene comune. Persino affetti, amore e sessualità, prendono nuove forme, e si confondono con vecchi approcci non sempre adeguati.


Post 2) rivoluzione, rivoluzionari e i canali della tv

Oggi tutti possiamo osservare gli eventi che mutano radicalmente, senza attendere anni o secoli. Nella nostra vita, è impensabile poter pianificare alcunché nel lungo termine, semplicemente perché tutto accade con grande velocità. Non solo, quello che accade con tanta grande rapidità, non di rado fa sentirci antichi molto presto, se non si sa stare al passo con i tempi. Ma la difficoltà a pianificare nel lungo termine, non vuol dire non avere una visione.

Tutto ciò che ci circonda e che continuamente muta velocemente intorno a noi, richiede continua attenzione al proprio equilibrio e alle proprie capacità di imparare in fretta come rapportarsi con le cose nuove che nascono, spesso per stravolgere tutto ciò che da poco si è appreso. Ogni cosa che accade da qualche parte nel mondo, non ha distanza e tempo. Siamo in un'epoca dove per ogni persona, è un po’ come se il tempo si fosse ristretto e lo spazio un tantino allargato. 

In ogni modo, ricordiamoci che siamo presenti su questa terra come semplici ospiti venuti a vivere l’inferno, il purgatorio o il paradiso che ci volgiamo creare come individui, come società, a livello etico, economico e politico. Tenerne conto, lo trovo importante per tanti motivi che vanno dal benessere mentale individuale, alla consapevolezza del fatto che nonostante tutto, continuiamo a restare esseri che per sopravvivere, forse addirittura più di prima, interdipendiamo dal lavoro e dal modo di vivere di ognuno, indipendentemente da arte, mestiere o professione che si svolge.

Esistono personalità che agiscono in favore del cambiamento in un tempo rapido, altre che procedono con calma, infine abbiamo la gran parte di pigri abitudinari prigionieri del quotidiano, che come diceva il buon Luciano de Crescenzo non ricordo bene in quale occasione, questi la vita la dividono essenzialmente in tre fasi: Rivoluzione, riflessione e televisione. Costoro, cominciano con il voler cambiare il mondo e finiscono col cambiare i canali della tv.


Post 3) la metafora della natura

Prendo la terra e il contadino come spunto, per vedere chi siamo e che tipo di relazione abbiamo con la natura delle cose, di cui siamo indissolubilmente parte integrante. Quando una terra fertile accoglie in sé un piccolissimo seme, accade una cosa simile come quando un'informazione bella o brutta, entra nella nostra fertile mente. In entrambi i casi. Il connubio seme/terra o informazione/mente, immediatamente mette in moto accadimenti chimici e non, e tutto muta in maniera più o meno invisibile intorno a noi. Prima o poi qualcosa di nuovo si manifesta e tutto cambia.

Se nessuno si prende cura di quel seme e di quella terra, tutto sboccia secondo proprie leggi ed equilibri non sempre a noi del tutto chiari, anche se scientificamente quasi tutto conosciuto. Se non si sa badare e selezionare le informazioni da curare e da tralasciare, la nostra mente diventa poco più di una giungla. Un seme in una terra più o meno fertile che sia, sempre farà manifestare un frutto, una sorpresa o un mistero di qualcosa. Da dove partire per essere continuamente tranquilli uomini primitivi del futuro, che non devono perdere la rotta del loro cammino?


Post 4) talebani e futuristi

In occidente, dice Lee Yearley (Professore di Etica dell’Università di Stanford) esistono alla base di tutto, tre diverse tradizioni filosofiche che guidano il nostro cammino. Queste diverse tradizioni hanno tutte una precisa visione della vita. tutte e tre, hanno in sé giusto e ingiusto, bene e male, funzionale e disfunzionale. 

Le tre tradizioni a cui si fa riferimento sono l’individualismo, il quale modello sostiene che tutto ciò che soddisfi l’individuo sia giusto; il razionalismo, che ritiene etico solo le azioni ragionevoli che risultano essere tali in tutte le situazioni; ed infine il perfezionismo, il quale orienta l’azione individuale verso dei principi da seguire, dove il comportamento, quanto più si conforma a questo ideale, tanto più è da ritenersi etico. 

Queste tre tradizioni, seppur differenti per impostazione di vita, stile e visione, possono e devono interagire in quest'epoca più che mai, senza per questo perdere  la loro storia, identità e struttura di base. Vediamo ora nel nostro tempo, cosa non perdere di vista.


Post 5) elogio dell'armonioso equilibrio

Siamo una semplice cellula di un corpo più grande. Così come ogni cellula ha una sua propria vita e funzione, ogni uomo ha una sua propria armonia e un suo specifico equilibrio. Tutti noi, come il cosmo, nel nostro piccolo, cerchiamo le nostre leggi di equilibrio armonioso. Tutta la mia visione dell'uomo, è vista al centro di ogni argomento, tuttavia, so che ogni persona, altro non è che una semplice stella del firmamento.

Tutti noi se siamo nati, occuperemo chiaramente un posto su questa terra, proprio come le stelle e i pianeti trovano un posto nel cielo. Noi non potremmo esistere senza questa complessa interdipendenza tra il nostro mondo di ammasso di cellule che siamo, e il mondo esterno in cui viviamo. 

Tecnologia, scienza e filosofie di vita, per agevolare il nostro cammino nel tempo e in questo spazio terreno, devono sempre essere più inclusive e meno esclusive. Questo non vuol dire che ognuno di noi debba mai perdere la propria identità strutturale di base annullando se stesso per un qualche ideale di qualcuno. Ma ciò non deve neppur voler dire che si debba mai escludere nulla e nessuno per ciò che singolarmente desideriamo. 

Tra certezze instabili e dubbi continui, navigando tra estremi ed eccessi, cerchiamo una visione chiara e stabile che ci dia equilibrio e armonia, per realizzare una missione per noi importante nella nostra esistenza, che sappia dare un senso alla nostra breve vita. Chi non ha una visione della vita, non potendosi dare una missione, diventa una semplice zattera portata dalle onde degli oceani. Per avere una visione e darci una missione, dobbiamo essere innanzitutto consapevoli a quale delle tre filosofie apparteniamo per natura. 

Dobbiamo sapere che tutto parte dalle intenzioni più profonde che si devono saper scovare in noi. Purtroppo esse sono però proprio quelle che spesso ignoriamo più di ogni altra cosa a causa di distrazione e paura, oltre che, per il fatto di non saper dialogare con noi stessi. Le distrazioni sono troppe, e l'intimità è sempre più oscurata. Addirittura c'è chi scambia l'intimità silenziosa con la paura della solitudine. 

Ricerca di equilibrio e armonia, e individuazione di orientamento al liberalismo, razionalismo o perfezionismo, sono le linee guida intorno alle quali far girare i nostri pensieri, le nostre prole, e le nostre azioni in modo più o meno coerente 


Post 6) problemi di governance 

Siamo un una Era dove economia e benessere si basano prevalentemente su principi intangibili ma determinanti. Non serve a granché un semplice lavoro introspettivo o di giudizio dissacrante di chi governa. Tocca ad ognuno di noi saper dare un senso alla mutevole realtà che ci condiziona, anche grazie a come noi ci governiamo da soli le nostre singole esistenze.

Spesso in questa società di scambi continui di tantissimi servizi (a volte poco evidenti) e prodotti di consumo vario, in molti, neppure sanno bene il reale valore del contributo che il loro lavoro genera in ogni comunità. Tanti altri invece lo sopravvalutano in modo del tutto poco razionale. In pratica, taluni da bravi commerciali del loro "servizio" o prodotto, sanno valorizzare più che bene il loro operato, altri non altrettanto abili venditori "valgono" meno. Ma questo però è un altro discorso.

La distribuzione della ricchezza, comunque sia, prima o poi creerà non pochi problemi. Non da meno, presto avremo anche problemi di esaurimento di risorse primarie della terra se non si sapranno trovare adeguate soluzioni di qualsiasi genere (scientifico, tecnologico, politico, economico o altro che sia). 

Chi in questo scenario pensa di candidarsi per essere classe dirigente di una comunità, che visione pensa di poter offrire? Razionalisti, liberali e perfezionisti (trattati nel post 4), possono tutti contribuire ad uscire dalla mente abitudinaria e limitante con un'attenta visione? Ma sappiamo che questi sono una semplice nostra sintesi culturale? Siamo consapevoli che chi ci governa è lo specchio della maggioranza di noi?

Tutte e tre le filosofie di vita, si arricchiranno non poco riconoscendo come importante, il problema della distribuzione della ricchezza e quello dei consumi delle risorse della terra. Tutte e tre, in tal modo, ognuno per la sua identità, potranno contribuire per decidere il dafarsi, al fine di evitare pericolose conseguenze all'esistenza degli umani così come ora siamo. 

La cultura, le filosofie e le loro conseguenze, i segreti delle scienze e le tecnologie, devono però essere diffuse su larga scala, in maniera profonda e concreta. In una società che richiede sempre maggiore ascolto della natura e uso sapiente delle innovazioni tecnologiche, non si possono avere persone che restino dietro per nessun motivo. La scuola non basta, e in particolare non deve perdersi ancor più di quanto non faccia già. 


Post 7) potere alla follia

Scrivere male oggi della classe dirigente è  un po' uno sport nazionale. Diciamo pure però, che questi a non far parlare bene di sé ci mettono del loro. In special modo in politica, a volte è come sparare sulla croce rossa. Siamo al punto che ormai tutto è il contrario di tutto viaggiano insieme come due innamorati in ogni partito e Istituzione. In realtà la storia ci ha regalato tantissimi folli al potere. 

Come dire, a volte è come se  la natura si fosse inventata la follia e l'avesse messa a governare, per rendere meno noiosa la vita grigia di noi terrestri. Clive Boddy ha studiato gli effetti di psicopatici aziendali includendo una raccolta di informazioni davvero ragguardevole che merita quantomeno un po’ di attenzione. 

Divertente ma forse non molto per qualcuno che ne sa qualcosa per presa visione diretta. Leggere questo post, aiuta a capire spesso in mano a chi siamo. Altro che liberali, razionalisti e perfezionisti!


Post 8) cause, effetto e nuove prospettive

Bisogna imparare ad interagire in modo costruttivo nell'era moderna più che nel passato. Attenzione, responsabilità e ricerca di equilibrio continuo, si rendono elementi indispensabili per ogni convivenza di ogni tipo. Questo da sempre, a maggior ragione oggi. 

Tutti noi ad esempio, diamo molta importanza alle cause e circostanze esterne quando le cose ci vanno male, e invece alteriamo il nostro stato di equilibrio auto gratificandoci in modo cieco, quando le cose vanno bene. Questo crea grande ed inutile disarmonia in se stessi, in società, azienda, partito, team, famiglia, comunità o relazione di ogni genere. Tale particolare, è uno dei motivi per cui spesso si perde la via in tutti i tipi di organizzazione, e addirittura anche in comunità spirituali di ogni fede. 

Chi non comprende le cause con animo sereno ed equilibrato, liberale, razionalista o perfezionista che sia, non può avere una chiara visione e comportamenti adeguati del proprio bene e di quello condiviso. Per avere maggiore senso di responsabilità, bisognerebbe innanzitutto abolire la schizofrenica divisione tra teoria e pratica, dove la pratica è per tanti quella che conta e monetarizza, e la teoria è una cosa per pochi e serve non più di tanto, per diletto, ma di tanto in tanto. Questa sciocca idea per esempio, ha paralizzato nel nostro Paese università, ricerca e sviluppo innovativo.


Post 9) il cammino dell'umanità 

Le rivoluzioni importanti dell'umanità sono state la scoperta del fuoco e della ruota; la nascita dell'agricoltura; l'invenzione della moneta per sostituire i limiti del baratto; la scoperta della stampa; la rivoluzione francese e quella industriale; la rivoluzione tecnologica; i mezzi di comunicazione di massa. Ogni rivoluzione epocale, ha comportato una parallela rivoluzione nella vita di ogni persona ed in ogni comunità. Ora il problema è solo il rapporto con il tempo. 

Tra una rivoluzione e l'altra, il lasso di tempo del cambiamento profondo, prima si misurava in millenni, poi in secoli, per poi velocemente arrivare all'anno. In questo modo, il mondo è sempre più piccolo, l'incontro allargato a più strati sociali e tra culture diverse, è una realtà ovunque. Come vivere la propria esistenza, non può prescindere da tutto ciò. Diamo uno sguardo al rapporto tra natura e scienze navigando tra ideologie, fedi e guerre, e come la diffusione delle tecnologie influenzino governance, e addirittura modo di vivere e spiritualità.


Post 10) relazione tra tre mondi

Siamo immersi in una realtà che abbraccia contemporaneamente l’infinitamente grande, l’infinitesimamente piccolo, l’infinito concettualizzato dall’umano. 

L’infinitamente grande sono gli studi che osservano le leggi dell'universo, della bioetica, o i misteri del cielo. L'infinitesimamente piccolo è il regno della genetica, parte della fisica, biologia, chimica ecc., ovverosia da dove muove la ricerca dell'origine degli elementi essenziali più piccoli dai quali tutto parte. L’infinito concettualizzato dall’uomo, vari sono i percorsi che seguiamo attraverso l’ausilio della nostra mente. 

Quando questo infinito umano però si chiude in se stesso, in cavilli e costrutti mentali, prende tragitti speculativi, e tra i tre infiniti qui enunciati, di certo è il più controverso. Escluso per il momento l'infinito concettualizzato dall'uomo, gli altri due ci insegnano equilibrio, interdisciplinarietà e interdipendenza della ricchezza di ogni cosa animata e inanimata. Perché l'infinito dell'uomo si perde in chiacchiere?

Post 11) "teatrino e misteri infiniti di una cellula"; 12) "influenza dei pianeti"; e 13) "dalla terra alla terra", trattano i temi dei tre infiniti in modo tutto ... legato al mondo speculativo umano. Il mondo del disordine è il post 14) "le sfumature del caos" da dove tutti possiamo prendere preziosi spunti per progredire in armonia senza perdere mai la nostra origine chiudono questa prima fase.

Il prossimo post 16) "l'infinito e l'eterno", tratterà un tipo di approccio alla visione dell'umano contemporaneo che si dimena tra realtà e suoi vincoli, tra il mondo dell'infinito che spesso si traduce in paura del futuro e il mondo dell'eterno, visto più spesso purtroppo, come causa di tanto dolore.

... Lavori in corso ...
     

domenica 18 agosto 2013

14 - le sfumature del caos

Il caos spesso genera la vita, laddove l'ordine spesso genera l'abitudine. (Henry Adams, l'educazione di Henry Adams, 1918

     

Nella vita dei comuni mortali il caos lo si disprezza volentieri, in tanti neppure amano parlarne. Chiaramente con questo, non intendo tuttavia inneggiare alcun disordine di nessun tipo. Dico solo che è utile rendersi conto, che il primo vero caos, sta nel fatto che per anni, a partire dalla scienza, ci siamo erroneamente convinti, che l'universo potesse essere rappresentato con precise leggi matematiche.

La realtà è che il mondo e tutto ciò che lo riguarda, tutto è, tranne che un modello matematico rigido fisso e uguale per tutti, non è mai stato così, questo in particolare per comprendere le complessità intangibili e non, nel loro insieme. Ora bisogna fare in fretta a capire che siamo parte di un caos permanentemente in movimento. Gli scienziati a noi contemporanei, affermano che siamo sempre alle prese di più condizioni, di vari equilibri momentanei e instabili nel tempo, che condizionano ogni cosa.

Si soffre poiché nella vita spesso si vede che non tutto risponde ad un'idea di ordine delle cose come ognuno desidererebbe secondo una sua esigenza mentale. Questa bizzarra visione della vita portatrice di dolore va rivisitata ma non è semplice. La complessità delle cose, se noi impariamo a guardarle bene con un certo distacco, vediamo che non sono affatto caotiche in modo incomprensibile come talvolta per errore si crede. Precise leggi governano eventi da noi non percepibili finora in modo corretto, che ci obbligano a vedere la realtà in modo diverso da come di fatti é.

Di norma siamo ignari dell'influenza di elementi che nella vita non sempre sono visibili e che ora bisogna iniziare a considerare con maggiore coscienza. Quello che abbiamo imparato a descrivere fino a oggi nelle scienze e nella vita, è solo una piccola parte di un caos. Più nulla da parte di nessuno può essere generalizzato e ritenuto come unica verità. Tantomeno nulla può essere analizzato come evento o fatto avulso dal resto del mondo e della vita. Tutto interdipende da da tutto, e ciò che si vede dipende dal punto di vista, dalle proprie conoscenze ed é solo una piccolissima parte di un tutto.

Noi ad esempio, tanto per tornare a cose un po' più terrene, quando partecipiamo ad un sondaggio politico, i dati che emergono al termine della ricerca, rappresentano una foto di un preciso momento. Nel bene e nel male, il dato riportato è più o meno vero e va considerato. Tuttavia però, bisogna sempre prendere atto che ciò che percepiamo, è una situazione figlia di un insieme di fattori che solo dopo pochissimo tempo già potrebbero non esistere più. 

Quanto affermato accade sia perché i risultati della indagine potrebbero appartenere già al passato per cause intervenute nel frattempo, sia perché essi di fatti sono condizionati proprio dalla conoscenza dei dati dell'indagine stessa. Mutando la realtà continuamente, bisogna quindi sempre vedere ogni indagine come un importante indicatore di un fenomeno che leggiamo sempre in ritardo.

Queste rappresentazioni grafiche e numeriche che a volte si decantano, sono importanti ma non devono trarre in inganno e dare l'idea di avere in mano la comprensione di un caos in continua evoluzione. Questi risultati devono aiutare invece semplicemente a fare attenzione a come stanno eventualmente cambiando le variabili causali che hanno portato quel dato. Nulla è fisso nel tempo, per cui, quei dati, potrebbero non essere più utili già nel breve termine e non funzionare ed essere giusti per tutte le minestre, e sempre di più con il passare del tempo. 

Queste ricerche potrebbero ad esempio non dirci nulla di come un fenomeno cambi nel tempo e a causa di quali variabili. Più tempo passa e più quelle statistiche elaborate a suo tempo servono solo alla storia delle illusioni e della manipolazione. Quanti politici invece con leggerezza adoperano in modo inappropriato nel tempo ciò che vogliono, per il solo scopo di volerci convincere di qualcosa? 

Altro esempio. Guardiamo la tv, siamo a casa nostra, e ignoriamo la "magia" grazie alla quale attraverso un'antenna satellitare e ad un televisore, il caos presente via etere è tutto anche nella nostra camera. Abbiamo tutte le condizioni per vedere tutti gli accadimenti in diretta di ogni cosa, viverli, ma stando seduti comodamente in poltrona. I morti e le guerre di un telegiornale, diventano ad esempio quasi un film o video games in diretta. Solo che ciò che si sta vedendo magari in diretta da un campo di battaglia, raramente si pensa che  non sempre sia un film.

Possiamo assistere agli eventi più inquietanti o esaltanti comodamente a casa nostra, e questo proprio in quel momento che quell'evento sta accadendo da qualche parte del mondo. Fare zapping con il telecomando, ci porta ovunque a vedere una piccolissima parte presente o passata che appartiene al caos del mondo, e ci rende partecipe agli eventi che scegliamo. In tal modo, ci facciamo un'idea personalissima delle cose generalizzando, è tutto poi chiamiamo verità!

Già alla fine degli anni 70, gli scienziati hanno iniziato a riconoscere l’ordine latente che esiste all’interno del caos di tantissimi sistemi che appartengono al mondo reale e dei diversi fenomeni naturali. Questi, di volta in volta, condizionati da "n" fattori di quel momento, rappresentano un qualcosa che potrebbe essere visto in modo totalmente diverso per altre cause e condizioni percepite magari nello stesso momento ma da punti diversi

Non è forse utile sapere tutto ciò, per meglio comprendere i misteri del mondo che ci circondano? Entrando con la testa nel mondo per capirlo meglio, non aiuta forse a ridurre ansia e a leggere la realtà in modo più attento e sereno? 

Solo la consapevolezza di ciò porta equilibrio e sviluppo dell'intelligenza umana. Se si aggiunge poi equilibrio e giusto distacco emozionale guidato da amore e solidarietà, a mio avviso si potrebbe capire meglio il mondo, conflitti e rancori potrebbero indebolirsi, scienze e realtá potrebbero sempre arricchirsi, la spiritualità potrebbe solo innalzarsi in ogni fede e nell'ateismo.

Alcuni studiosi, sono arrivati alla conclusione che la complessità della natura, é data da un numero ristretto di leggi, le quali, rendono possibile sia l’ordine, sia la variabilità dei possibili risultati di ogni cosa. Semplicemente meravigliosa questa grande scoperta. Ora basta che tutto sia semplicemente  continuamente rivisitato con criteri diversi. 

La realtà quindi è solo apparentemente caotica. A seconda di come la analizziamo, creiamo una nostra coscienza individuale e collettiva che se non la leggiamo continuamente con attenzione combina guai, anche perché noi stessi la condizioniamo. Un invito dunque alla responsabilità male non fa, insegnando tutto ciò tutti i bambini fin dalla tenera età.

Vi sono tantissimi ricercatori specializzati in questi ambiti che possono aiutarci a comprendere come meglio poter approfondire tale approccio sia nello studio concettuale, sia in quello matematico. Trovo interessanti e affascinanti queste ricerche per comprendere meglio il film della vita e non una sua foto secondo qualcuno, che vuole farci vedere il mondo in un certo modo, solo per cavolacci suoi.

La teoria del caos è un campo che riguarda in particolare fisica e matematica. Chiaramente, non intendo qui intraprendere queste strade impervie e perdermi in percorsi fatti di modelli matematici molto articolati, tra l'altro non dominabili dalle mie conoscenze. Tuttavia però, essendo un concetto che da un certo periodo in poi della mia vita ho contattato in più occasioni, mi è comprensibile il suo valore, e vado a rispolverarlo volentieri con occhi e visione da mio punto di vista, per tentare di capire meglio me stesso, persone, culture, economia, mondo e società.

La teoria del caos, è un pensiero che si trova già un po’ in tutte le scienze di ogni ordine e grado, e non ultima in quelle umane. Il caos ha sue leggi e sue dinamiche fatte di precise regole di efficienza e di economia. Basta solo sapere che presto o tardi qualcosa dei nostri risultati cambierà, sempre che non stiano già cambiando proprio qui e ora sotto i miei occhi, e senza che il mio campo percettivo se ne renda conto. Utilizzando attenzione continua al momento presente, possiamo in tal modo creare un bel futuro e in seguito leggere un bel passato.

All’uomo al momento, non è ancora data competenza diffusa e approfondita per saper gestire quello che di fatto chiama non a caso caos. L’uomo per ora, riguardo al caos, sembra che possa solo imparare ad interagire nel miglior modo possibile con ciò che scopre lentamente. La natura in genere, come già affermato in più di uno dei precedenti post, non si sa perché, ma è restia a donarci facilmente i suoi caotici segreti. Forse essendo saggia, conosce bene i nostri limiti.

Trovo semplicemente meraviglioso e utile per capire come muovermi, sapere che la teoria del caos, in uno stesso momento ed in uno stesso luogo, fa si che coesistano in ogni ambito, contemporaneamente ordine e disordine. Anche nella nostra vita personale e relazionale è così. La natura lo fa spesso presente, e neppure con tanta delicatezza. Cosa sono per esempio amore e odio se non certezze individuali che diventano figli di caos diversi che comunicano tra loro?

Un esempio. Un terremoto, che sembra essere caos totale per una comunità, il suo movimento geologico, quando esaurisce la sua forza distruttrice e rientra nello stato di riposo, per la natura diventa solo terreno con una nuova posizione rispetto alla precedente. Dopo la scossa, la terra non fa altro che riposare in modo più comodo rispetto a prima.

I morti che porta la distruzione che si lascia dietro il terremoto, non sono conseguenze dovute ad una maligna e capricciosa sua natura, che così decide per qualche motivo oscuro e malvagio. Le disgrazie che ne conseguono dopo qualche scossa, sono causate solo dall'avidità dell'uomo, che costruisce interi quartieri senza rispettare regole scientifiche conosciute. Come mai ad esempio la natura in Giappone non è così "maligna" come lo è invece in Italia? Giappone e Italia, semplicemente su questo tema, vedono la complessità del caos con diversa sensibilità e coscienza sociale. Tutto qui!

La natura interna della terra si sa che durante il sonno, di tanto in tanto in alcune aree, mentre dorme, si muove nel suo letto per prendere una nuova diversa posizione, é chiaro che le lenzuola in superficie subiranno nuove pieghe. La terra una volta assunta la nuova posizione, ora per un po' sarà solo più comoda, pertanto le cose a lei vicine, sono solo state messe al posto giusto al momento opportuno con criteri precisi per le nuove esigenze sorte.

giovedì 15 agosto 2013

13 - dalla terra alla terra

Al momento la terra è l’unico posto certo dove posiamo i piedi, teniamocela cara (Margherita Hack) 


Tornando dallo spazio trasvolato nel precedente post 12, e dopo aver viaggiato nella nostra struttura cellulare (post 11), ora si dovrebbe comprendere meglio la grandezza della natura che si prende cura di noi su questa nostra terra. 

La terra è la nostra realtà dove tutto si realizza nel bene e nel male. Su questo minuscolo pianeta che naviga in giro per il cielo, i condizionamenti del cosmo, e la vita degli infiniti mondi invisibili delle cellule presenti in ogni più piccolissima cosa, interagiscono tra loro e creano continue nuove condizioni di equilibrio. Questa chiamasi armonia dei perenni mutamenti di ogni essere animato e inanimato. 

Non possiamo ignorare la complessa interazione fra questi elementi ambientali e gli esseri viventi. Quello a cui facciamo riferimento per vivere, è un'ecosistema dove è fondamentale che il tutto, per sopravvivere, è importante che sia in perenne equilibrio con quanto lo circonda per preservare il proseguire della vita. 

È apparentemente difficile e nello stesso tempo importante, entrare nell'essenza dell'interdipendenza di ogni cosa per sentire, vedere e capire quanto fragile sia il nostro pianeta e la nostra esistenza. Tuttavia, questa presa di coscienza apre prospettive incredibili.

Facciamo ancora fatica a comprendere il contributo gigantesco della cultura scientifica e della sensibilità di cui abbiamo bisogno per collegarci alle cose sensorialmente basate e a quelle intangibili. A volte credo che con assoluto masochismo, proprio non si riesca a entrare in armonia con il mondo. 

Forse è solo per pigrizia se si preferisce alimentare i limiti mentali che ci creiamo da soli. Come si può ignorare che tutto sia parte di una rete in un continuo precario equilibrio? Ogni minuscola insignificante cosa, è una variabile facente parte di un articolatissimo legame continuo. Ogni cosa visibile o meno che sia, si rinnova in permanente divenire.

Sulla terra, vi sono troppi volti tesi, tante paure, troppe guerre. Gli Stati cosiddetti avanzati, fanno pochi investimenti nella ricerca e nella formazione giovanile e adulta. Molte sono anche le classi dirigenti che sanno solo offrire preoccupazioni e non riescono minimamente ad essere d'esempio. Siamo tanti cuori prigionieri di una mente troppo limitante e concentrata ognuno al proprio bene, non sempre neppure ben definibile. Questi sono fatti che abitano ancora nella maggioranza fra la gran parte di noi.

Le caratteristiche dell'ambiente sono cambiate fortemente nel corso della storia della terra, vedi mutamenti climatici, deriva dei continenti e glaciazioni ad esempio. L’uomo ha saputo sempre difendersi e adattarsi finora. Adesso, l'attività umana ha deciso di cambiare ruolo, vuole essere l’attore principale ed ha per questo profondamente modificato nei secoli l'ambiente. Per questo ha creato  metropoli, strade, porti ecc; utilizzando risorse a man bassa, modificando il paesaggio, inserendo nuovi prodotti e addirittura nuove specie animali. Ma cosa vogliamo davvero?

Questa interferenza non sempre positiva dell'uomo nei fattori ambientali, ha portato allo sviluppo di alcune piccole problematiche come: L'inquinamento delle acque, dei terreni e dell’aria; l'effetto serra e il riscaldamento globale; il buco nell'ozono; la deforestazione e la desertificazione di alcune aree; piogge acide ed estinzione di numerose specie viventi. 

Non male direi. A questo punto, abbiamo due scelte: o togliamo il disturbo (spero che se ne possa fare a meno perbacco), oppure dobbiamo adattarci ai nuovi equilibri che si sono venuti a creare anche grazie a noi (la qualcosa darebbe anche nuovi stimoli positivi e condivisibili). 

La natura in ogni sua grande manifestazione, e nel piccolo di ogni sua più infinitesima minuscola  cosa, nel bene e nel male, da sempre gioca con noi in mille modi, e noi non possiamo fare a meno di questo suo gioco. Lei ama incondizionatamente, a volte ai nostri occhi sembra che castighi qualche forma di vita a modo suo (bufere e terremoti ad esempio). Involontariamente o meno, ci trasforma nel nostro tempo cronologico, e muta, elaborando continuamente sempre nuovi cicli vitali. Si adatta a noi è alle nostre follie, senza mai perdere ancora la sua funzione vitale per tutti i suoi ospiti.

Per esempio, quando un giorno toglierò il disturbo su questa terra. Questo porterà la fine di questa mia forma corporea così com'è. Ciò sarà accaduto certamente per una causa invisibile o meno, che in qualche modo un giorno è entrata in contatto con me mentre io ero in vita. 

Io allora, solo per un infinitesimo piccolo di qualcosa che non entra nell'equilibrio del mio sistema vitale, diventerò prima o poi concime per la grande terra, dove tutto si trasforma di nuovo in infinitamente piccolo per prendere forse una o più forme diverse, chissà. 

Perché non progredire rispettando anche ambiente e leggi della natura? Perché creare tanto disordine solo a causa di tante poche menti malate? Quando la cultura inizierà anche a servire per il bene comune? Basterebbe solo essere incuriositi dei principi della fisica, della biologia e delle leggi del cosmo per rendersi conto che tutto deve essere sempre e solo in equilibrio per dare vita ad ogni elemento. 

Non serve essere scienziati, basterebbe solo far tesoro dei risultati degli scienziati. Lo so. Sono un sognatore che proprio non vuole prendere in esame cinismo, sete di successo, potere dell'uomo sull'uomo, ego e chiusure mentali. Lo so. "Sorry"!

lunedì 12 agosto 2013

12 - le relazioni con e nell'universo

ÒSolo due cose sono infinite, l'universo e l'ignoranza umana, e non sono sicuro della prima. (Albert Einstein)


L'infinitamente grande, é da considerarsi come parte di noi stessi. Astrofisica e astronomia sono i regni di chi vuole conoscere i segreti del l'immenso spazio. Queste scienze cercano i segreti dell'infinito nell'infinito cielo. Lo spazio sembra l'unica cosa immutabile nel tempo. Esso tutto raccoglie e non conosce confini. Da qui l'interesse ad esso anche da parte di esseri spirituali all continua ricerca di un punto di inizio mai finora individuato.

Cercando di raggiungere le stelle, é un viaggio affascinante quanto sublime, fosse solo per gli spunti che esso offre anche ai non addetti come me. Quelli cioè, che non hanno purtroppo la conoscenza delle leggi matematiche e dei vari strumenti necessari per avvicinare i piccoli grandi misteri del cosmo. 

Trattasi di temi e studi affascinanti e sublimi. Al susseguirsi di ogni scoperta, ogni volta ancora tutti si pongono nuove vecchie domande, e poi tutti ripartono non proprio di nuovo da zero, dopo aver scoperto sempre nuovi mondi e nuovi infiniti. 

Per qualche incomprensibile motivo, la scuola non sa dare alle scienze del cielo, quel giusto spazio che esso merita, per attrarre sempre più giovani menti idonee ad esplorare l'infinito. Eppure basterebbe dire che ... il cielo sorregge il sole e la luna, dispone la formazione delle stelle, e permette i girotondi dei pianeti. Tuttavia, forse le leggi che tutto regolano, non saranno le medesime dappertutto. 

Non solo, oltre alla nostra, esistono miliardi di altre galassie. Sulla terra il cielo consente l’alternarsi delle stagioni del buio e della luce, del caldo e delle piogge. Ma a quanto pare, siamo spesso ciechi e sordi a tutto ciò. Anche gli spirituali hanno una loro visione, ma essi sono straordinari invece, per come usano la matematica oscura delle leggi della mente intuitiva.

Purtroppo, nelle nostre istituzioni scolastiche, spesso le discipline scientifiche in genere, si limitano al solo misero apprendimento di formule matematiche che rendono tutto avulso dalla vita. Eppure, é qui che la nostra mente attraverso lo spazio, può volteggiare e rapportarsi al tempo in diversi modi senza perdersi in mille elucubrazioni. 

Pur smarrendo per sempre, la concezione limitata che abbiamo di spazio e tempo usato nelle nostre misere unità di misura, il ricercatore che naviga nei cieli, può sperimentare ed osservare leggi e verità, dove anche qui, come nel l'infinitamente piccolo del precedente post 11, in modo inverso, si può vedere in modo diverso, in che modo si può comprendere un'altra manifestazione del vero senso dell'infinito nella sua globalità.

Sappiamo che la scienza moderna è nata alcuni secoli fa. Essa si è sviluppata come deviazione del ramo della filosofia. Non contenta, oggi sta rivedendo continuamente il suo ruolo, occupando sempre maggiore spazio e talvolta addirittura collaborando con gli spirituali, di solito non di fede monoteistica. 

Tutto é partito dalla rivoluzione copernicana in poi, oggi grazie alle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche, sempre più, l'infinitamente grade, condiziona in maniera forte il resto della cultura, la vita sociale, e persino la percezione del sé di ognuno di noi.

Prendiamo dell'infinitamente grande il ruolo dell'astronomia e dell'astrofisica che hanno come oggetto lo studio degli astri e dei misteri del cielo. Essi cercano continuamente i percorsi possibili dell'origine e dell'evoluzione della vita. Per comprendere la loro portata, pensiamo solo a quanto queste scienze abbiano condizionato nei secoli in forme diverse il pensiero umano, e a quanto ancor oggi lo influenzino. Riflettiamo grazie ad esse quante cose sono state scoperte e già ci circondano. 

Tutto è partito dal fatto che per l'uomo, fin dalla notte dei tempi, ogni cosa è stata vista partorire dalla magia di quanto appariva dai frutti che la terra donava, anche grazie a quanto arrivava dal cielo (acqua e sole). Ma il cielo portava anche il buio della notte, freddo, tempeste e uragani. Troppo per una piccola mente umana. Magia e Dei attenuavano risposte che non arrivavano.

Man mano, questa osservazione è diventata nel tempo qualcosa che ha fatto capire sempre meglio che cielo e umanità sono connessi non solo alla terra, ma anche al cielo. Solo che mentre la terra la tocchi e la vedi, il cielo é infinito ma impalpabile. 

Tuttavia é grazie all'aria che respiri e vivi, grazie alla pioggia che la nette nutre e ti nutre. Per fare cose grandi, l'uomo allora pian piano nel tempo, punta ad avere grandi obiettivi. È solo in tal modo che da Galilei in poi, nella peggiore delle ipotesi, solo chi viaggia tra le stelle, scopre sempre nuove galassie e pianeti. 

L'ambito d’interesse della sola astrofisica per esempio, oltre che studiare composizione chimica e nucleare degli elementi ed altro ancora sia di stelle, sia di galassie e di eventuali altre varie forme di materia presenti nell'universo, studia e cerca di conoscere anche la formazione e l'evoluzione dell'universo nel suo insieme. Da qui una cosmologia sempre in continua evoluzione che prende sempre continuamente affascinanti strade e percorsi incredibili.

In questo cammino, al fine di cercare la luna e avvicinarsi al sole, parallelamente, grandi scoperte tecnologiche hanno portato anche benessere e miglioramento qualitativo della vita degli umani. È vero, sappiamo che ogni cosa è sia un bene e sia un male, e quindi queste indagini dobbiamo riconoscere che hanno portato anche conflitti terribili e invasioni dell'equilibrio naturale delle cose. Ma questo è un altro fatto che qui non intendo approfondire.

Grazie alla ricerca continua dei segreti dell'infinito spazio e alle tecnologie e al progredire dell'uomo, oggi il cosmo é sempre più un laboratorio per meglio comprendere le leggi della fisica che non potrebbero essere altrimenti investigate. 

Non solo, da quel laboratorio, tante informazioni e dati giungono a noi, e per questo tante cose accadono anche sulla terra. Qui con quello che l'umanità ha ormai costruito, ora entrano in gioco tante attività e oggetti che trattiamo quotidianamente per vivere. Anche a livello socio economico niente male, vedi ad esempio tutta l'occupazione e le attività correlate alla filiera delle varie attività che esistono, grazie alla presenza nello spazio di semplici satelliti. 

Questi saperi, ora devono essere assolutamente trasferiti in modi diversi e serio nelle varie branche dell'esistenza formativa. Questo deve avvenire sempre più diffusamente nelle più ampie fasce sociali possibili delle diverse culture del pianeta. Non tanto come fatto di giustizia, ma per il semplice motivo che tanta tecnologia, ha ora tanto bisogno di tanta gente sempre più preparata e consapevole per portare avanti nuove economie per differenti presenti e future modelli di società.

Purtroppo l'uomo ha in se qualcosa di inquietante, e per paura di non sapersi difendere (innanzitutto da se stesso), attraverso lo spazio pensa anche a nuove forme di guerra e di distruzione (informarsi sulle nuove possibili forme di conflitto militare a che punto è la scienza. Non approfondisco qui, poiché il tema guerrafondaio non coinvolge nessun mio interesse). Per tali motivi, porsi quindi alcune domande non sarebbe un male. Ad esempio :

La scienza è un sapere che deve restare in poche mani? Sono di norma gli ambienti militari a dominare la scena in questi ambiti. Su questo, a causa di più fattori, difficilmente sarà mai diverso. Tema di fatti molto delicato. Quale salto in avanti deve fare la ricerca spirituale in ogni cultura, tenendo conto di questi nuovi contesti di riferimento che continuamente mutano scenari e distruggono convinzioni? 

Attraverso la scienza, vi sono vari ambiti di ricerca da dove nascono sempre nuovi germogli di pura conoscenza della realtà in tutta la sua meraviglia. Questo studio dell'infinitamente grande, fa creare un campo di pratica che dobbiamo imparare a vedere diversamente anche nella nostra mente e vita quotidiana. Questo sapere, ci fa diventare ogni giorno sempre più persone diverse. Ma per essere persone diverse in meglio, attenzione e responsabilità non devono mai mancare in nessuna coscienza.

Accompagnato da una solida cultura umanistica, tutto quanto qui analizzato, può addirittura ridurre probabilità di conflitti e distanze tra le culture in maniera più consona ai tempi. In particolare, questa centralità dell'astrofisica e la visione interdipendente della conoscenza che ne deriva, permetterebbe agli uomini, di conoscere meglio fisica, matematica e biologia, ecc. in modo vivo, offrendo spunti di vario genere ed una valenza pratica per ogni nuovo progetto di vita. 

Il tutto potrebbe anche sensibilizzarci sulle emergenze planetarie cui oggi ci troviamo di fronte per incuria e superficialità. La necessità di una nuova visione di una nuova macro economia e nuove istituzioni, è già dovuta a quanto oggi scienze e tecnologia hanno fin qui  introdotto se ci pensiamo.

Gli esseri viventi, per il tempo di una minuscola vita, sono solo ospiti su questa terra, non mi stancherò mai di ripeterlo. Tutti con una preparazione scientifica più adeguata, forse potrebbero imparare a scoprire anche vie più sagge e potrebbero addirittura meglio condizionare gli attuali politici. 

Questi ultimi, sono tuttavia di norma però, solo gente motivata al potere per il potere o per il privato scopo. Figurati se tutti pensano al futuro dell'umanità; quei pochi, spesso sono anche ritenuti un problemi. La maggioranza di questa gente, é più preoccupata ad inseguire sondaggi ai fini del consenso, che a sensibilizzare una ricerca per una nuova visione di una nuova via per la una nuova forma di vita adeguata al nuovo mondo.

La Terra studiata in modo più globale e interdipendente a tutto il cosmo, sarebbe un pianeta meglio conosciuto in modo differente, e pertanto non sarebbe più un corpo spesso estraneo. La nostra povera martoriata terra, come tale andrebbe vissuta e studiata nei suoi multiformi aspetti e nei suoi reali bisogni in maniera più equilibrata. In questo modo, forse l'uomo non avendo per natura insita in sé l'autodistruzione, probabilmente imparando magari fin da piccoli certe cose, forse capirebbe meglio in futuro l'importanza dell'equilibrio e del suo reale ruolo che tutto ha nella giostra della vita. 

L'infinitamente grande ha un altro dono, ci insegna la forza dell'invisibile e dell'armonia di tutto che ci avvolge, facendolo entrare per la porta principale della realtà così come lei é, e non come appare ai nostri poveri nudi occhi. Attraverso quest’approfondimento che ci permettono questi studi, penetriamo infatti, nel mondo del flusso delle energie e delle onde radio per esempio; vediamo galassie e particelle, comprendiamo le magie della fisica quantistica, la relatività ed altre meraviglie. 

Quanto affascinante é l'invisibile suono che attraversa lo spazio? Che dire di come si propaga la luce e come grazie ad essa tutto vive? Quanto mistero la nostra mente ignora solo per il gusto di vivere condizionati dai piaceri virtuali che può partorire solo la nostra ignoranza?

sabato 10 agosto 2013

11 - dare senso alla vita

Quando la scienza e la ragione non ci possono aiutare, solo una cosa può salvarci: la nostra coscienza. Perciò abbiamo bisogno di un'ecologia dell'anima. (Mikhail Gorbachev)


L'unità 

L’enigma teorizzato nel 1964 da Peter Higgs, trova soluzione nel 2012 attraverso gli esperimenti condotti presso il CERN di Ginevra. La conferma che si ottiene, è l'esistenza di una particella che assegna una massa a tutte le altre, affidando ad esse la base per l’esistenza di ogni forma di materia. Piccola domanda: quali cause e condizioni hanno permesso la nascita di questa particella?

L’enorme grandezza dei risultati ottenuti nella rivelazione di quest’altro punto del misterioso pianeta vita riguardo la galassia di questo universo, ha portato l'immaginario dei più, a vedere la scienza come una sorta di viatico, che in tal modo avvicina ancor più l'uomo e il "divino", o addirittura l'uomo al "divino". Tuttavia, parliamo solo di una piccola parte del tutto a sentire gli scienziati.

Qui navigheremo per mari dell’infinitesimamente piccolo, ma con grandi ponti che ci portano ad avvicinare anche l'infinitamente grande. La domanda dell'uomo è sempre la medesima: se c'è, quale è l'origine e la scintilla della vita? Il se vi sia o meno un inizio non è domanda da poco, ed è anche strettamente legata a quella che stabilisce se vi sia anche una fine.

La particella scoperta, per tanti scienziati è vista come l'alba generatrice di nuove intuizioni e base di lancio per nuovi percorsi di ricerca. Anche se ancora in maniera primordiale, è chiaro che l’uomo ha fatto un altro passo in avanti in uno dei tanti tunnel della conoscenza. 

Attraverso tale scoperta, si è preso contatto con l'approccio alla genesi della materia? Di certo si continuano a scrutare nuove prospettive della conoscenza, e a guardare scienza, mente e spirito, con lenti sempre più raffinate. Quel che sempre sorprende, é che tutto ciò pare essere solo un nuovo punto di partenza. Questo è il lato entusiasmante della scienza.

A parte il grande enigma risolto (che non è per niente cosa da poco), da qualche tempo conosciamo altri prodigi che riguardano l’affascinante mondo dei mille segreti delle cellule e il loro rapporto con la vita e la morte. Sappiamo ad esempio, che ognuno di questi "semi" (cellula), è un’unità biologica che ha una sua entità in grado di assumere nutrimento per trasformarlo in energia pura per ogni forma di vita. Da dove giunga il primo seme, comunque sia, questo ancora non è dato sapere. 

Sempre più inizio a convincermi che non esiste un primo o una fine. Materialisti, scienziati e in differente modo, religioni e filosofie di ogni dove, hanno tutti una cosa in comune: dal nulla può solo nascere nulla, e tutto ciò che esiste, se esiste, é sempre intercorrelato a qualcosa.

Quest’unità di base a noi nota sempre con un nuovo nome che ci indica una cosa sempre più minuscola e invisibile ai nostri occhi, diviene ora azione che tramuta le cose e le armonie della vita non solo umana. A partire dalla fisica quantistica in poi, il mondo, le galassie e gli universi, le loro rispettive leggi e la conoscenza dei loro segreti non sono più gli stessi. 

Non è tutto, sulla terra, esistono delle "micro cellule" che contengono in se tutto il patrimonio delle informazioni necessarie per agire, costruire forme, e anche per riprodursi. Queste unità biologiche, sono in pratica la quintessenza di un mondo impalpabile della nostra galassia. Ciò che si crea e si trasforma, inclusi noi, parte da loro, da queste piccolissime cellule. Veniamo da loro, essi sono i mattoncini di base di cui anche noi siamo composti! É così anche in qualche altra galassia o universo?

Le cellule hanno varie dimensioni, assumono differenti forme in funzione dell’ambiente in cui vivono. Si danno un ruolo ruolo “sociale” che si assegnano nel corpo da loro stesso concepito. Si danno compiti e strategie complesse e funzionali. Comunicano tra loro con una perfezione straordinaria, interagiscono senza sosta. Tutto ciò, … nel bene e nel male; nella salute, nella malattia e anche dopo la morte in modo diverso e per altri fini.

Esse danno esistenza nel mondo del reale a quel che plasmano. Allo stesso tempo, viene anche un momento che ciò che esse hanno plasmato, lo accompagnano poi dolcemente o con dolore verso la dipartita (del corpo all'interno del quale hanno realizzato un loro ciclo). Con la medesima perfezione che si richiede a una compiuta sincronia tipica di un passo a due di una danza studiata e provata mille volte, questa infinitesima materia tutto realizza.

Mentre viviamo nella nostra beata incoscienza, disturbando il meno possibile, in silenzio e con discrezione, dentro di noi, ogni secondo che passa, milioni di queste minuscole cellule nel frattempo ci abbandonano e trapassano. 

Il fascino sta lerò nel fatto, che altrettante continuamente di nuove, con nuova vita ne nascono. È così che quotidianamente, giorno dopo giorno, beati inconsapevoli di questo miracolo, in tutt'altro affaccendati, noi semplicemente viviamo per il tempo che proprio loro programmano per ogni copro da noi percepito come unico e irripetibile. 

Tutto esiste nel tempo di una vita, fino a quando nello stesso corpo, ognuna di queste unità, con programmi e tempi diversi l'una dall'altra, nasce, assume la sua funzione, collabora, si sviluppa, matura, decade e muore. 

In tal modo, smettendo e riprendendo ogni volta il legame con altre, trasforma continuamente tutto. Quando i legami tra tutte loro si perdono per mancanza di energia, s’interrompono vecchi processi per infiniti motivi. Ma quando tutto finisce cosa esse facciano è un altro dei milli misteri della vita, a cui ogni cultura dice la sua.

Il corpo da loro creato che mantengono in vita attraverso il lavoro della loro esistenza, in questo modo lentamente muta e poi si disintegra. Da qui iniziano tanti nuovi cicli non più uniti a quella specifica precedente esistenza terrena, che una volta finita, diventa altro rispetto alla precedente per una nuova esaltante esperienza in un'altra forma. Quale?


Dall'unità al corpo visibile

Nella nascita di un corpo umano, non tanto per fatal combinazione, capita che due piccolissimi mondi di due diversi corpi di genere differenti, s’incontrino e diventino "uno" che poi man mano diviene singolo embrione. La meccanica è la stesa per ogni cosa esistente nella natura terrena.

Prima magia. Inizia da qui un cammino e sarà quel che sarà; in tal modo le due cellule diventate uno, si sviluppano se vi sono cause e condizioni favorevoli. Nel tempo, continuamente, tutto tacitamente muta in un grembo di una dei due corpi originari che ha permesso la loro unione. 

È così, che quell'embrione "ex due cellule", protetto dal corpo da dove tutto ha avuto inizio, si moltiplica al suo interno e diventa sempre continuamente altro mentre il prima muore.

Un giorno, separandosi dal mezzo che con amore e vera ingegneria genetica l’ha nutrito e protetto, questo “tutto”, all'occhio di ogni umano, si esprime come nuova presenza visibile, assumendo nuova forma a sé. 

Anche se ognuna di questa nuova presenza avrà un suo nome proprio, tutti seguiranno in tempi diversi, la legge della vita di tutte le cellule esistenti in ogni forma e materia. Nascita, sviluppo, maturità, vecchiaia e dipartita. Vediamo ora l'agglomerato delle cellule umane.

Questi semi di base iniziali dette cellule, sono state causa del nuovo essere appena nato. Non contente del lavoro fin qui fatto, protraggono ancora sempre nuove configurazioni tra loro. Così continuando, in armonia con suoni, silenzi, profumi, male odori e rumori, perpetuano il loro programma. 

Rispettando le leggi del loro cosmo vitale, nel tempo costruiscono e distruggono un nuovo universo col loro lavoro e i loro legami. Tutto perennemente si trasforma in qualcosa di sempre nuovo.

È attraverso queste circostanze che ogni cosa quando prende la nuova forma assunta, per dare un valore alla sua opera, fa si che un organo come il cervello, autonomamente s'inventi anche un'entità "astratta" chiamata mente. Ma questa ha un passato? 

Questa, determinerà poi nel corso della vita di essere umano, esattamente la colonna sonora (fonte di emozioni e principi di pensieri e azioni); sceneggiatura (impianto centrale del mondo percettivo e dei processi cognitivi di base che conducono dritti alla socializzazione); regia (cause e condizioni di partenza) e coreografia globale (armonia e intelligenza sociale) del format che rende unico ogni essere.  


E ora tutti in scena. Si passa alla vita sociale.

Qui la cellula che voglio consuderare ora è la persona, e la società con una sua cultura è una parte di un corpo unico chiamato umanità. Colui o colei, che già mille metamorfosi ha attraversato prima di entrare in scena e apparire nel mondo, una volta presentatosi al nostro cospetto, imparerà il suo copione e stabilirà pian piano nel tempo, come meglio recitare il suo personaggio per ciò che ritiene giusto per il suo bene. In pratica, una cellula con una propria vita!

Questa nuova vita visibile ai nostri occhi, come manifestazione di essere corporeo e mentale, occuperà uno spazio piccolo o grande che sia in qualche famiglia. Poi se tutto procederà senza interruzioni brusche per scherzi della vita o incidenti del destino, come natura richiede, egli o ella, sarà sempre più nel tempo, membro affermato o meno di una comunità. 

Infine  ... si modificherà ed entrerà come “cellula” di un preciso corpo chiamato società di appartenenza. In un tempo a disposizione, nel bene e nel male realizzerà un suo piccolo grande disegno in una qualche comunità di suoi simili.

La persona fin qui maturata nei suoi diversi ruoli legati al suo sviluppo, sarà quindi figlio dei suoi semi, pertanto sarà stato bimbo, poi giovane, e lentamente avrà percorso l'età adulta, prima di decadere lentamente e accorgersi del tempo che lo guida. Dopodiché, terminerà qui il suo spettacolo; e uscirà di scena con la sua maschera. 

La sua materia sarà poi altro per altri viaggi. La fine che farà la produzione della sua mente, delle sue parole e delle sue azioni, è argomento di altri misteri della vita umana, poi eventualmente si vedrà. 

Durante il cammino della sua esistenza, in un continuum evidente, questa persona è a un certo punto una cellula sociale che recita sempre una parte in ogni dove. Al momento che è nel retroscena, soddisfatto o meno che sia del personaggio che ha incarnato, non è dato sapere. Se poi da solo nel suo camerino, senza trucco e costumi, sia stato/a mai consapevole del tutto riguardo cosa e chi egli o ella realmente sia, anche questo, qui non è dato sapere. 

Molte sono le ipotesi umane su un futuro riguardanti la sua sola carne e le sue sole ossa terminata la sua recita. Per la gran parte degli spettatori, delle comparse e dei compagni di scena del suo teatrino, nel tempo, chi prima chi dopo, tutti saranno solo labili testimoni della sua non più esistenza almeno in quella forma. In questo modo, più o meno lentamente si perderanno le sue tracce su questa terra.

Gli attori e le attrici, sia quando sono in scena, e sia quando non lo sono, per esigenza di leggi naturali, prendendo esempio dagli originari mattoni della vita che li hanno costruiti, inconsapevoli o meno di esistere in questa complessa dimensione umana, sono costretti a interagire con altri simili in milioni di modi possibili. 

Proprio come il pullulare della vita di tutte le cellule, creano e modificano sempre nuove comunitá. Libero arbitrio, cultura, percezione, cause e condizioni, dettano i risultati della “legge” che li guida per creare e momentaneamente mantenere la qualità di vita, e la forza del legame interattivo di tutti gli esseri che decidono di condividere un loro spazio con una propria architettura strutturale e sociale. 

Tante di queste cellule sociali, prese solo dalla loro parte da recitare, raramente succede che percepiscano tutti gli “altri” come gente che ha fatto il loro stesso cammino. Il fatto affascinante della vita, è che tutto ciò che accade sul palco delle nostre esistenze sociali. 

Ognuno è collegato in contemporanea in un suo tempo e in modo quasi impercettibile e discreto. Tutto ciò accade con ritmi standard in ogni corpo … tutto procede instancabile con cellule biologiche che compiono il loro programma nel corpo creato per condurlo alla sua fine del suo ciclo. 

Peccato che più di qualcuna delle cellule sociali (persona), a causa dei capricci della sua mente, dimentichi spesso che egli non è i vari personaggi che recita nelle differenti commedie dei diversi palchi. Non di rado purtroppo, ci si distrae, e si perde di vista che lo spettacolo fa perdere la dimensione d’insieme del tutto. 

Si ignora spesso in pratica che essendo una sommatoria di "mattoncini" il fatto sostanziale, sta che tutti veniamo e percorriamo la stessa legge della natura di tutte le cose. Non siamo essere superiori a nulla e a nessuno. Siamo solo un aggravato diverso nel film della vita su questa terra.

Siamo non solo attori ma anche agglomerato di cellule, e non sappiamo sempre vederci per quello che non siamo visibilmente e materialmente. Spesso in scena si perde la visione d'insieme; in camerino (da soli con se stessi senza il doversi far apprezzare da pubblico), si tende a stare il tempo che serve (meno possibile). Ci ricordiamo e diamo importanza solo al momento che siamo dietro le quinte prima di un'azione, in attesa del momento dell’applauso o con la paura dei fischi. Quando si esce poi di scena, l'attore più triste, è colui che vive di soli ricordi

Più cellule sanno ben comunicare e interagire tra loro, più esse sanno trattare quelle non in armonia, meglio riescono a condividere funzione ruolo e compiti, più il corpo é ricco di legami robusti e sani. Più   il tutto è in armonia, più questa può definirsi una persona viva! Più persone sanno condividere funzione ruolo e compiti, più la società é ricca di legami robusti e sani. Più questa può definirsi una comunità dove il tutto è in armonia! 

Tutto interagisce, tutto l’interno all'uomo e tutto al suo esterno; tutto interagisce fra diversi interni di ogni singolo con il mondo che ci circonda. Il mondo siamo noi come lo creiamo. Noi nel bene e nel male siamo la nostra pace e la nostra guerra.

Nel nostro involucro, ogni cellula ha la funzione di lavorare in armonia con altre per il suo e altrui bene, e come ogni cosa nella vita, già sa che essa nasce, si sviluppa, matura, invecchia e muore. Contemporaneamente, ognuna di queste unità di base biologica, dà e riceve ogni forma di energia dal resto delle cellule del corpo di cui tutte sono parte. Il corpo in questo modo é sano e in equilibrio, ed é così che garantisce e facilita a tutte le altre il flusso energetico vitale. 

In modo diverso, se i più iniziano a ostacolare i processi ... il corpo muore semplicemente prima. Come dire, non è sufficiente che ogni attore conosca solo la sua parte, è bene che conosca tutto il copione e che sappia anche come condividerlo. Solo in questo modo, tutto rende il totale unico ed equilibrato, per sentirsi apprezzati ed essere stimati. In genere le cellule avendo la funzione principali di mantenere in vita sia se stesse, in tal modo ognuna mantiene l'organismo di cui fa parte. 

In ogni società, siamo tutti minuscole cellule in continuo mutamento di un corpo in perenne divenire. Esserne consapevoli, ci fa anche apprezzare il corpo nelle sue diverse forme, funzioni e potenzialità. Da sempre esiste un legame tra uomo e suoi simili che ha condizionato e ancora influisce la storia dell’umanità. Ogni tanto c'è ne dimentichiamo, e tanto per darci un nuovo equilibrio, facciamo una guerra per movimentarci la vita e le sue leggi razionali o sconsiderate che siano. 

Ora, dopo tante commedie e film di guerre, lotte, ma anche di evoluzioni umane incredibili, conquiste culturali, scientifiche e tecnologiche, oggi il fine dell’uomo, può anche iniziare ad essere più ricco e foriero di nuova profonda consapevole evoluzione.

Domanda:. Avendo più strumenti di lettura e diversi tra loro, può l'uomo riuscire a individuare e condividere alcuni elementi essenziali che possano creare un corpo sociale più solido e stabile a livello globale? Possibile. Di questo vorrei occuparmi approfondendo in seguito, lo svolgere del filo conduttore di questo pensiero.