"La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio” (Italo Calvino, Lezioni americane)
Mi sto dilettando nel mettere in chiaro innanzitutto a me stesso, cosa ci sia da salvare del presente, nell'uomo primitivo del futuro. Dopo i primi 14 post, avverto la necessità di fermarmi un attimo per guardarmi dentro in silenzio. Tutto era partito quasi come una sorta di riflessioni, man mano le cose si sono nel tempo strutturate in maniera più complessa.
Prima di continuare, intendo quindi ora rivedere gli elementi di base fin qui riportati, per sinterizzarli concentrandomi sui punti chiave di ogni post, e in particolare sul filo conduttore del ragionamento che lega tra loro i quattordici elementi trattati finora.
I temi di questo blog, sempre più saranno legati ad aspetti che condizionano la valorizzazione delle persone nei diversi campi d'azione dell'umano. A tal proposito, i riferimenti guida sono le scienze con sempre nuove scoperte, tecnologie sempre più sofisticate, nuove visioni di vita che di conseguenza vanno formandosi. Trovo che queste variabili siano ormai dei veri supporti operativi e di riflessione per tutto quanto riguarda la qualità totale della vita in ogni suo aspetto.
Posizionare nella mente di una persona in ogni comunità un'idea, un prodotto o un comportamento per una nuova moda da lanciare, sempre più sta diventando da parte di ogni tipo di classe dirigente, l'assetto chiave per fare informazione, disinformazione, o sofisticata manipolazione. Non che fosse tanto diverso da un tempo. Ma ora questo aspetto sta passando spesso come valore unico.
La comunicazione infatti, é sempre più una sofisticata tecnica che affascina politica e aziende, addirittura, fino al punto che visione di una società e qualità di prodotto, non di rado passano in second'ordine. Imparare a saper leggere la realtà per come essa si rappresenta di volta in volta nel suo continuo mutate, non è un tema da considerare come non strategico.
Avere una visione della vita, non perdere di vista la complessità delle culture nella loro globalità, e aver chiara una percezione delle proprie caratteristiche di essere come persona, è un aspetto da non trascurare più che in ogni altro tempo passato.
In una società di massa sempre più globalizzata e multiculturale non sempre predisposta ad accettare le diversità, é sempre più importante conoscere queste tecniche, per cercare spunti e linee d'azione sia come cittadini, sia come consumatori consapevoli, sia per riuscire meglio a leggere strategia di prodotto, di servizio, o di idea di vita che le varie forme di governance propongono di volta in volta, per convincerci su un processo economico, industriale, o politico che sia.
Oggi più che mai, quello che proprio non si vuol capire, è che bisogna sapersi vedere per quello che si è come singola entità (e non concentrarsi su ciò che si desidera ciecamente di essere, rimanendo slegati dal mondo per come esso illusoriamente appare). La comunicazione di massa infatti stravolge sovente questo aspetto per omologarci.
Bisogna innanzitutto imparare ad avere il coraggio di concettualizzare nella mente e nel cuore, che come umanità, viviamo immersi in una sola unità all'interno della quale tutti interdipendiamo, proprio come fanno la linfa e l'albero con le proprie radici, la terra, il sole ecc.
Questa nostra realtà sempre più complessa in un mondo sempre più piccolo, per convivere in pace e sviluppo, richiede meno variabili impazzite, che spero nel tempo vedere estinguersi (integralisti di ogni genere e ordine, di ogni cultura e fede). Ci credo poco che presto possa accadere, ma lo spero.
Per arrivare ad un adeguamento al continuo mutamento, una cultura orientata alla coscienza e consapevolezza non può più essere messa in secondo piano. Ma coscienza e consapevolezza sono abitudini mentali che bisogna saper apprendere con tecniche e studi precisi che sappiano insegnarci a comprendere i nostri processi mentali senza per questo concentrarci solo sui singoli valori che insegnano il bene e il male. Bene e male é un'altra cosa che merita rispetto ma non può essere la sola linea guida. Diversamente, si corre il rischio di creare confusione di valori e nuove teocrazie.
Senza una continua conoscenza del funzionamento della propria mente capace di discernere pensieri costruttivi e pensieri inutilmente auto distruttivi o distruttivi, non aiuta a comprendere le diverse strade che porta il mutamento veloce nel suo essere in un mondo multietnico in forzato obbligo di confronto, dovuto al mondo che cambia anche grazie alla nuova economia e alle tecnologie.
La non capacità di rispetto alla diversità e al giusto distacco dalle cose in modo equilibrato ed intelligente, é la causa che porta in tanti solitudine, insicurezza e paura. Non escluderei una nuova follia dell'umanità (leggasi come nuova disastrosa guerra globale) dovuta alla nostra incapacità di sapersi vedere come unità interdipendente di un piccolo mondo perso tra le miliardi di galassie esistenti.
Troppe armi che presto diventano obsolete in giro, tante nuove cose da sperimentare e vendere, per chi sui conflitti ci straguadagna, risorse primarie sempre meno disponibili per tutti, sono cose che dovrebbero far riflettere mentre la svienza lavora per nuove soluzioni. Non sottovaluto crisi economica finanziaria di difficile soluzione, focolai di differenziazioni e irrazionali discorsi manipolatori di gente di second'ordine. Che dire degli oltranzisti di ogni cultura?
Una visione saggia della complessità in cui viviamo, ci potrebbe permettere di costruire continuamente nel presente il nostro futuro, al fine di poter avere un passato sempre onorevole. Non ultimo, usare ogni singola intelligenza in modo consapevole, ci potrebbe aiutare anche ad evitare il bisogno purtroppo primitivo di sentire la necessità di trovare continuamente un nemico più o meno immagginario da distruggere. Il mondo non é fatto da buoni e cattivi. In ogni fazione vi sono bene e male.
Tutto ciò che accade in natura, si può avere il dono di viverlo consapevolmente, avere la fortuna di poterlo studiare, si può sentirlo o immaginare, ma solo però, mentre si vive, e non se si sopravvive. Per vivere e non sopravvivere, tutti dobbiamo singolarmente imparare a saper usare tecniche psicologiche di monitoraggio del flusso di pensieri. Da quii imparare a saper discernere ciò che vale per il rispetto del bene comune e proprio, da quello che compulsivamente vogliamo per un nostro astratto principio. La scuola fin dall'infanzia deve avere anche questo scopo.
Fin qui, per ogni post abbiamo toccato alcuni argomenti chiave per inquadrare le variabili da monitorare per comprendere meglio le dinamiche sociali di cui siamo parte integrante. In questo viaggio, si nota come tutti gli argomenti trattati, abbiano un filo che li lega tra loro.
Nulla è separato da nulla, anche un minimo comportamento, positivo o negativo, crea lentamente una lunga catena positiva o negativa di azioni e reazioni comportamentali e di perfezionamento dei valori in cui si crede. Rivediamo in sintesi, fino al punto in cui siamo giunti.
Post 1) l'inizio del volo
Si è partiti da una constatazione dove si vede che scienza e tecnologia, stanno condizionando in profondità psiche, rapporti interpersonali, politica ed economia. Tutto questo ci sta facendo diventare umani che sempre più, o hanno difficoltà a vedere le proprie radici, o sono incapaci di adattarsi in maniera equilibrata sapendo fare sintesi positiva tra passato, presente e futuro.
La larga diffusione della conoscenza scientifica (che non è mai troppa), è ormai a livelli così sofisticata e capillare, che nelle società avanzate, offre già tantissimi spunti e riflessioni per pensare in modo nuovo la vita, e ricercare un continuo miglioramento nell'approfondire vivibilità, e condizione economica generalizzata del benessere, senza sprechi.
Perché non tentare di vedere la realtà con prospettive un po' più articolata e consona alle nuove scoperte, e di conseguenza, sperimentare e cercare la giusta strada in maniera equilibrata ai nuovi valori che occorrono? Questa è la domanda di fondo.
Impensabili strategie irrealizzabili un tempo in ogni campo (da quello militare vero e proprio, a quello istituzionale, industriale, economico industriale e di consumi), nei nostri giorni, sia nelle comunicazione e nella governance di brand e di professioni, di culture e Stati, è sempre possibile pianificarla in modi sempre più sofisticata. Ma si naviga ancora a vista nonostante ció, e in più di un contesto.
La nostra storia di essere animali forniti d’intelligenza cosiddetta superiore, lentamente ci ha portato a vivere in un mondo sempre meno interdipendente dalla natura, e sempre più interconnessi con la tecnologia nel bene e nel male. Ora riuscendo a saper convivere con la modernità, c'è anche l’urgenza di dover necessariamente riallacciare in modo nuovo ed equilibrato i contatti con la natura ... in tutte le sue forme.
Tutto ciò, fosse solo per il fatto che la natura siamo anche noi, e la tecnologia è solo un nostro derivato, che troviamo utile per la nostra ricerca di qualità della vita. Perché quindi soffrirlo in maniera più o meno palese e preoccuparci continuamente solo di ció che non va?
Scienza e tecnologia, invadendo in modo più o meno armonioso le nostre esistenze, hanno condizionato psiche, rapporti, politica ed economia, e ci costringono a dover rivedere vecchie abitudini e trovare nuovi equilibri individuali e sociali. Persino affetti, amore e sessualità prendono nuove forme e si confondono con vecchi approcci.
La tecnologia nelle nostre mani, diventa nel tempo sempre più un nuovo organo del nostro corpo. Essa è una fonte di approccio d’informazione e di disinformazione caotica per ogni singolo essere vivente. Non di rado confonde le nostre menti e inquina i nostri cuori, ma sempre più, ci apre anche nuovi orizzonti per nuove percezioni di vita prima d'ora impensabili. Etica, amori ed emozioni sono ormai sempre più presenti nella nostra vita, ma lo sono sempre più tecnologico dipendente.
Il nuovo mondo ci costringe sempre più velocemente, a dover rivedere continuamente la nostra natura costretta a liberarsi rapidamente da vecchie abitudini per trovare nuove dimensioni individuali e sociali adeguate ai tempi, nonché funzionali al bene comune. Persino affetti, amore e sessualità, prendono nuove forme, e si confondono con vecchi approcci non sempre adeguati.
Post 2) rivoluzione, rivoluzionari e i canali della tv
Oggi tutti possiamo osservare gli eventi che mutano radicalmente, senza attendere anni o secoli. Nella nostra vita, è impensabile poter pianificare alcunché nel lungo termine, semplicemente perché tutto accade con grande velocità. Non solo, quello che accade con tanta grande rapidità, non di rado fa sentirci antichi molto presto, se non si sa stare al passo con i tempi. Ma la difficoltà a pianificare nel lungo termine, non vuol dire non avere una visione.
Tutto ciò che ci circonda e che continuamente muta velocemente intorno a noi, richiede continua attenzione al proprio equilibrio e alle proprie capacità di imparare in fretta come rapportarsi con le cose nuove che nascono, spesso per stravolgere tutto ciò che da poco si è appreso. Ogni cosa che accade da qualche parte nel mondo, non ha distanza e tempo. Siamo in un'epoca dove per ogni persona, è un po’ come se il tempo si fosse ristretto e lo spazio un tantino allargato.
In ogni modo, ricordiamoci che siamo presenti su questa terra come semplici ospiti venuti a vivere l’inferno, il purgatorio o il paradiso che ci volgiamo creare come individui, come società, a livello etico, economico e politico. Tenerne conto, lo trovo importante per tanti motivi che vanno dal benessere mentale individuale, alla consapevolezza del fatto che nonostante tutto, continuiamo a restare esseri che per sopravvivere, forse addirittura più di prima, interdipendiamo dal lavoro e dal modo di vivere di ognuno, indipendentemente da arte, mestiere o professione che si svolge.
Esistono personalità che agiscono in favore del cambiamento in un tempo rapido, altre che procedono con calma, infine abbiamo la gran parte di pigri abitudinari prigionieri del quotidiano, che come diceva il buon Luciano de Crescenzo non ricordo bene in quale occasione, questi la vita la dividono essenzialmente in tre fasi: Rivoluzione, riflessione e televisione. Costoro, cominciano con il voler cambiare il mondo e finiscono col cambiare i canali della tv.
Post 3) la metafora della natura
Prendo la terra e il contadino come spunto, per vedere chi siamo e che tipo di relazione abbiamo con la natura delle cose, di cui siamo indissolubilmente parte integrante. Quando una terra fertile accoglie in sé un piccolissimo seme, accade una cosa simile come quando un'informazione bella o brutta, entra nella nostra fertile mente. In entrambi i casi. Il connubio seme/terra o informazione/mente, immediatamente mette in moto accadimenti chimici e non, e tutto muta in maniera più o meno invisibile intorno a noi. Prima o poi qualcosa di nuovo si manifesta e tutto cambia.
Se nessuno si prende cura di quel seme e di quella terra, tutto sboccia secondo proprie leggi ed equilibri non sempre a noi del tutto chiari, anche se scientificamente quasi tutto conosciuto. Se non si sa badare e selezionare le informazioni da curare e da tralasciare, la nostra mente diventa poco più di una giungla. Un seme in una terra più o meno fertile che sia, sempre farà manifestare un frutto, una sorpresa o un mistero di qualcosa. Da dove partire per essere continuamente tranquilli uomini primitivi del futuro, che non devono perdere la rotta del loro cammino?
Post 4) talebani e futuristi
In occidente, dice Lee Yearley (Professore di Etica dell’Università di Stanford) esistono alla base di tutto, tre diverse tradizioni filosofiche che guidano il nostro cammino. Queste diverse tradizioni hanno tutte una precisa visione della vita. tutte e tre, hanno in sé giusto e ingiusto, bene e male, funzionale e disfunzionale.
Le tre tradizioni a cui si fa riferimento sono l’individualismo, il quale modello sostiene che tutto ciò che soddisfi l’individuo sia giusto; il razionalismo, che ritiene etico solo le azioni ragionevoli che risultano essere tali in tutte le situazioni; ed infine il perfezionismo, il quale orienta l’azione individuale verso dei principi da seguire, dove il comportamento, quanto più si conforma a questo ideale, tanto più è da ritenersi etico.
Queste tre tradizioni, seppur differenti per impostazione di vita, stile e visione, possono e devono interagire in quest'epoca più che mai, senza per questo perdere la loro storia, identità e struttura di base. Vediamo ora nel nostro tempo, cosa non perdere di vista.
Post 5) elogio dell'armonioso equilibrio
Siamo una semplice cellula di un corpo più grande. Così come ogni cellula ha una sua propria vita e funzione, ogni uomo ha una sua propria armonia e un suo specifico equilibrio. Tutti noi, come il cosmo, nel nostro piccolo, cerchiamo le nostre leggi di equilibrio armonioso. Tutta la mia visione dell'uomo, è vista al centro di ogni argomento, tuttavia, so che ogni persona, altro non è che una semplice stella del firmamento.
Tutti noi se siamo nati, occuperemo chiaramente un posto su questa terra, proprio come le stelle e i pianeti trovano un posto nel cielo. Noi non potremmo esistere senza questa complessa interdipendenza tra il nostro mondo di ammasso di cellule che siamo, e il mondo esterno in cui viviamo.
Tecnologia, scienza e filosofie di vita, per agevolare il nostro cammino nel tempo e in questo spazio terreno, devono sempre essere più inclusive e meno esclusive. Questo non vuol dire che ognuno di noi debba mai perdere la propria identità strutturale di base annullando se stesso per un qualche ideale di qualcuno. Ma ciò non deve neppur voler dire che si debba mai escludere nulla e nessuno per ciò che singolarmente desideriamo.
Tra certezze instabili e dubbi continui, navigando tra estremi ed eccessi, cerchiamo una visione chiara e stabile che ci dia equilibrio e armonia, per realizzare una missione per noi importante nella nostra esistenza, che sappia dare un senso alla nostra breve vita. Chi non ha una visione della vita, non potendosi dare una missione, diventa una semplice zattera portata dalle onde degli oceani. Per avere una visione e darci una missione, dobbiamo essere innanzitutto consapevoli a quale delle tre filosofie apparteniamo per natura.
Dobbiamo sapere che tutto parte dalle intenzioni più profonde che si devono saper scovare in noi. Purtroppo esse sono però proprio quelle che spesso ignoriamo più di ogni altra cosa a causa di distrazione e paura, oltre che, per il fatto di non saper dialogare con noi stessi. Le distrazioni sono troppe, e l'intimità è sempre più oscurata. Addirittura c'è chi scambia l'intimità silenziosa con la paura della solitudine.
Ricerca di equilibrio e armonia, e individuazione di orientamento al liberalismo, razionalismo o perfezionismo, sono le linee guida intorno alle quali far girare i nostri pensieri, le nostre prole, e le nostre azioni in modo più o meno coerente
Post 6) problemi di governance
Siamo un una Era dove economia e benessere si basano prevalentemente su principi intangibili ma determinanti. Non serve a granché un semplice lavoro introspettivo o di giudizio dissacrante di chi governa. Tocca ad ognuno di noi saper dare un senso alla mutevole realtà che ci condiziona, anche grazie a come noi ci governiamo da soli le nostre singole esistenze.
Spesso in questa società di scambi continui di tantissimi servizi (a volte poco evidenti) e prodotti di consumo vario, in molti, neppure sanno bene il reale valore del contributo che il loro lavoro genera in ogni comunità. Tanti altri invece lo sopravvalutano in modo del tutto poco razionale. In pratica, taluni da bravi commerciali del loro "servizio" o prodotto, sanno valorizzare più che bene il loro operato, altri non altrettanto abili venditori "valgono" meno. Ma questo però è un altro discorso.
La distribuzione della ricchezza, comunque sia, prima o poi creerà non pochi problemi. Non da meno, presto avremo anche problemi di esaurimento di risorse primarie della terra se non si sapranno trovare adeguate soluzioni di qualsiasi genere (scientifico, tecnologico, politico, economico o altro che sia).
Chi in questo scenario pensa di candidarsi per essere classe dirigente di una comunità, che visione pensa di poter offrire? Razionalisti, liberali e perfezionisti (trattati nel post 4), possono tutti contribuire ad uscire dalla mente abitudinaria e limitante con un'attenta visione? Ma sappiamo che questi sono una semplice nostra sintesi culturale? Siamo consapevoli che chi ci governa è lo specchio della maggioranza di noi?
Tutte e tre le filosofie di vita, si arricchiranno non poco riconoscendo come importante, il problema della distribuzione della ricchezza e quello dei consumi delle risorse della terra. Tutte e tre, in tal modo, ognuno per la sua identità, potranno contribuire per decidere il dafarsi, al fine di evitare pericolose conseguenze all'esistenza degli umani così come ora siamo.
La cultura, le filosofie e le loro conseguenze, i segreti delle scienze e le tecnologie, devono però essere diffuse su larga scala, in maniera profonda e concreta. In una società che richiede sempre maggiore ascolto della natura e uso sapiente delle innovazioni tecnologiche, non si possono avere persone che restino dietro per nessun motivo. La scuola non basta, e in particolare non deve perdersi ancor più di quanto non faccia già.
Post 7) potere alla follia
Scrivere male oggi della classe dirigente è un po' uno sport nazionale. Diciamo pure però, che questi a non far parlare bene di sé ci mettono del loro. In special modo in politica, a volte è come sparare sulla croce rossa. Siamo al punto che ormai tutto è il contrario di tutto viaggiano insieme come due innamorati in ogni partito e Istituzione. In realtà la storia ci ha regalato tantissimi folli al potere.
Come dire, a volte è come se la natura si fosse inventata la follia e l'avesse messa a governare, per rendere meno noiosa la vita grigia di noi terrestri. Clive Boddy ha studiato gli effetti di psicopatici aziendali includendo una raccolta di informazioni davvero ragguardevole che merita quantomeno un po’ di attenzione.
Divertente ma forse non molto per qualcuno che ne sa qualcosa per presa visione diretta. Leggere questo post, aiuta a capire spesso in mano a chi siamo. Altro che liberali, razionalisti e perfezionisti!
Post 8) cause, effetto e nuove prospettive
Bisogna imparare ad interagire in modo costruttivo nell'era moderna più che nel passato. Attenzione, responsabilità e ricerca di equilibrio continuo, si rendono elementi indispensabili per ogni convivenza di ogni tipo. Questo da sempre, a maggior ragione oggi.
Tutti noi ad esempio, diamo molta importanza alle cause e circostanze esterne quando le cose ci vanno male, e invece alteriamo il nostro stato di equilibrio auto gratificandoci in modo cieco, quando le cose vanno bene. Questo crea grande ed inutile disarmonia in se stessi, in società, azienda, partito, team, famiglia, comunità o relazione di ogni genere. Tale particolare, è uno dei motivi per cui spesso si perde la via in tutti i tipi di organizzazione, e addirittura anche in comunità spirituali di ogni fede.
Chi non comprende le cause con animo sereno ed equilibrato, liberale, razionalista o perfezionista che sia, non può avere una chiara visione e comportamenti adeguati del proprio bene e di quello condiviso. Per avere maggiore senso di responsabilità, bisognerebbe innanzitutto abolire la schizofrenica divisione tra teoria e pratica, dove la pratica è per tanti quella che conta e monetarizza, e la teoria è una cosa per pochi e serve non più di tanto, per diletto, ma di tanto in tanto. Questa sciocca idea per esempio, ha paralizzato nel nostro Paese università, ricerca e sviluppo innovativo.
Post 9) il cammino dell'umanità
Le rivoluzioni importanti dell'umanità sono state la scoperta del fuoco e della ruota; la nascita dell'agricoltura; l'invenzione della moneta per sostituire i limiti del baratto; la scoperta della stampa; la rivoluzione francese e quella industriale; la rivoluzione tecnologica; i mezzi di comunicazione di massa. Ogni rivoluzione epocale, ha comportato una parallela rivoluzione nella vita di ogni persona ed in ogni comunità. Ora il problema è solo il rapporto con il tempo.
Tra una rivoluzione e l'altra, il lasso di tempo del cambiamento profondo, prima si misurava in millenni, poi in secoli, per poi velocemente arrivare all'anno. In questo modo, il mondo è sempre più piccolo, l'incontro allargato a più strati sociali e tra culture diverse, è una realtà ovunque. Come vivere la propria esistenza, non può prescindere da tutto ciò. Diamo uno sguardo al rapporto tra natura e scienze navigando tra ideologie, fedi e guerre, e come la diffusione delle tecnologie influenzino governance, e addirittura modo di vivere e spiritualità.
Post 10) relazione tra tre mondi
Siamo immersi in una realtà che abbraccia contemporaneamente l’infinitamente grande, l’infinitesimamente piccolo, l’infinito concettualizzato dall’umano.
L’infinitamente grande sono gli studi che osservano le leggi dell'universo, della bioetica, o i misteri del cielo. L'infinitesimamente piccolo è il regno della genetica, parte della fisica, biologia, chimica ecc., ovverosia da dove muove la ricerca dell'origine degli elementi essenziali più piccoli dai quali tutto parte. L’infinito concettualizzato dall’uomo, vari sono i percorsi che seguiamo attraverso l’ausilio della nostra mente.
Quando questo infinito umano però si chiude in se stesso, in cavilli e costrutti mentali, prende tragitti speculativi, e tra i tre infiniti qui enunciati, di certo è il più controverso. Escluso per il momento l'infinito concettualizzato dall'uomo, gli altri due ci insegnano equilibrio, interdisciplinarietà e interdipendenza della ricchezza di ogni cosa animata e inanimata. Perché l'infinito dell'uomo si perde in chiacchiere?
Post 11) "teatrino e misteri infiniti di una cellula"; 12) "influenza dei pianeti"; e 13) "dalla terra alla terra", trattano i temi dei tre infiniti in modo tutto ... legato al mondo speculativo umano. Il mondo del disordine è il post 14) "le sfumature del caos" da dove tutti possiamo prendere preziosi spunti per progredire in armonia senza perdere mai la nostra origine chiudono questa prima fase.
Il prossimo post 16) "l'infinito e l'eterno", tratterà un tipo di approccio alla visione dell'umano contemporaneo che si dimena tra realtà e suoi vincoli, tra il mondo dell'infinito che spesso si traduce in paura del futuro e il mondo dell'eterno, visto più spesso purtroppo, come causa di tanto dolore.
... Lavori in corso ...




