Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi. Ernest Hemingway
Con questo post, chiudiamo l'approccio alle riflessioni sul pensiero e sul suo utilizzo consapevole. Nei post 90 e 91 abbiamo visto che il punto di svolta della ricerca dell'equilibrio e dell'armonia, è dato da studio e forte motivazione ad acquisire una mente analitica stabile.
L'acquisizione di una mente stabile, permette anche di dare il giusto peso e valore alle emozioni, monitorando in particolare quelle ostacolanti e negative, che hanno invece, una forte propensione a cercare il potere assoluto della vita di una persona.
Una mente analitica consapevole, è un dono che una volta conosciuto e acquisito, bisogna che poi sia peró ben governato costantemente nel tempo. I metodi e gli esercizi riportati nei due ultimi precedenti post, sono stati presentati, proprio per relazionarsi nel miglior modo possibile con questo mondo affascinante della mente, sono di grande supporto sia per la vita, sia in particolare al mondo del lavoro, del management e dello sport.
Mi sono fermato molto su questo tema, poiché per praticare il cambiamento che uno desidera, tutto deve partire dal pensiero intenzionale consapevole. Per avere infatti una precisa visione di un disegno in cui credere, intenzione, missione, obiettivo e motivazione, all'interno di un contesto etico il più condiviso possibile, sono l'energia vitale che alimentano il pensiero analitico verso una direzione mirata.
Questo aiuta a realizzare ogni cosa con determinazione, ma per far si che ciò sia gestito con equilibrio, bisogna evitare distrazioni e auto inganni. L'intelligenza analitica parte sia dallo studio profondo dei propri pensieri, sia dall'attenzione che si pone con coscienza al silenzioso, dannoso e insinuante chiacchiericcio interno della mente. Il tempo è preziosissimo, e questo spesso lo si perde di vista.
Basta poco, e presto o tardi, ti ritrovi a capire che mentre ti agiti, inconsapevolmente la mente, si oscura sempre più, è facilmente perdi la via dell'analisi e delle riflessioni lucide. In tal modo, non sempre riesci a vedere che l'abitudine mentale e i vecchi errori, facilmente ritornano.
Il copione, non è facile cambiarlo, richiede energia e forse anche un po' di buona sorte affinché cause e condizioni si possano creare al giusto punto e nel giusto momento. Intanto, tutto ciò, mentre le batterie non ricaricabili della vita, più o meno lentamente si esauriscono.
Il contatto con la propria interiorità, è di per sé anche un avvicinamento per il governo delle emozioni migliori, le quali, curate con sapienza, evitano di far germogliare quelle negative e limitanti sempre presenti in tutti noi, e pronte a ostacolarci in ogni ambito.
La presa visione delle proprie azioni capace di evitare il chiacchiericcio mentale che facilmente alimenta paure inconsce, e quindi pensieri automatici negativi, è un ottimo punto di partenza da non trascurare ... a qualsiasi età e in ogni circostanza. Non è un esercizio semplice, ma è certamente di grande supporto.
Qualche osservazione e considerazione sulla realtà
Come tutte le epoche, anche quella appena trascorsa, assorbita dal suo caos, ha lasciato sia grandi dolori, sia segni positivi e di significativo sviluppo per l'umanità. Grandi intuizioni e sviluppi nel pensiero scientifico e tecnologico hanno cambiato non poco il mondo velocemente.
Rispetto a tutti i secoli precedenti, il novecento si é distinto in particolare per la crescita che ha portato nei differenti campi del sapere, per gli "strumenti" utili che ha prodotto per offrirci occasioni di maggiore confronto tra culture lontane, per i supporti concreti che ha consegnato alla medicina, alla scienza, e più in generale, per una maggiore diffusione del sapere allargato a più persone e in più settori.
Da dopo la fine della seconda grande guerra, almeno nella nostra parte del mondo, opportunità e oggettive qualità di miglioramento della vita, mai si erano registrate prima in modo così diffuso.
Ora ci sentiamo al centro dell'universo anche a causa di questa evoluzione, e grazie agli strumenti a disposizione, che in molti di noi hanno goduto per esprimere meglio le proprie attitudini, il rapporto equilibrato con la natura ci ha peró rimesso le penne.
Possiamo tutto in teoria, e questo, mentre sottovalutazione del rapporto con le risorse ambientali e non progettualità politica, ostacolano non poco un cammino più equilibrato e sano. È giunto il momento di vedere "che fare - come" a partire da noi come singoli, attraverso l'uso del nostro pensiero, e magari con l'ausilio più intelligente di tecnologie e media.
Serve allargare ancor più il sapere interdisciplinare alle più ampie fasce sociali, bisogna riprendere in modo sano il contatto con la nostra cultura, arte, politiche turistiche e campagne. Serve ristabilire in modo moderno il confine tra bene male, e orientarci verso logiche e metodi più consoni per uno sviluppo personale.
Tutto ciò, deve svolgersi sapendo che riassestare un nuovo equilibrio socio economico non sarà facile e a breve, probabilmente non sarà neppure indolore. Credo che solo monitorando con sapienza come ridurre le varie sfumature di degrado che questa rivoluzione di fatto comporterà, potrà aiutare a proiettarci nel futuro con maggiore fiducia.
Una vera ricerca di una politica industriale articolata e strutturata nelle diverse aree produttive che sappia tener conto della nostra geografia, dovrebbe essere un punto focale di ogni strategia e dibattito politico di ogni schieramento "ideologico". Ma questo chi vivrà vedrà.
La criminalità organizzata, difficilissima da eliminare, dovrebbe essere messa almeno nelle condizioni di trovarsi in un contesto culturale ed economico sociale tale, da non nuocere allo sviluppo in cui credere che bisogna assolutamente portare in ogni comunità italiana ed europea. Ma questo è più un sogno che altro.
L'Europa come principale attore geopolitico, ormai conta sempre meno e sarà sempre più così, gli Stati nazionali da soli hanno ormai terminato il loro ciclo. Una sola moneta non é più sufficiente, serve assolutamente iniziare a pensare ad una lingua, un esercito è un governo vero.
Le ottuse economie nazionali, in Europa stanno affossando ancor più il nostro peso nello scenario della competizione mondiale. Ma questo per i comuni mortali, è solo poco più di un'opinione che si può condividere o meno ma lascia il tempo che trova.
Diciamo pure che almeno nella parte del globo più fortunata, beni e benefici, non sono affatto mancati fino ad oggi. La differenza tra i nostri poveri, nuovi poveri e quelli dei paesi più sfortunati, li possiamo meglio comprendere, capendo meglio i concetti di desiderio è bisogno. Ma questo per i comuni mortali, è un concetto che in pochi vogliono affrontare.
I nostri poveri sono immersi in un mondo di desideri e possono sostenere sempre meno i loro bisogni. Gli altri poveri di sempre, non conoscono bene il significato di desiderio, da sempre devono fare i conti con i bisogni, ma ora in più, tv e media gli propongono desideri impossibili da godere, quantomeno nel breve termine. Ma questo per i comuni mortali, è un tema che interessa quasi a nessuno.
La finanza globalmente produce ricchezza virtuale per sempre meno persone per quattro volte in più di quello che è l'economia reale del pianeta realmente produce. Le risorse primarie non inesauribili che nel tempo si fagocitano sempre più velocemente, come saranno sostituite, da cosa, per chi? Ma questo per i comuni mortali, è un tema da considerare, giusto per riflettere e poco più.
In pochi da tempo divoriamo risorse primarie non rinnovabili dalla natura con la velocità della luce, non è un aspetto secondario, mentre nei posti più svariati del mondo tutti vogliono tutto e subito. La cosa comporta tuttavia non pochi problemi affrontarla di questi tempi.
Ma chi ha il coraggio di mettere tutto in discussione con un programma condivisibile? Sembra strano, ma per il momento, meglio non pensarci, le conseguenze, non sembrano gradevoli e non portano voti.
Prima o poi, bisognerà farci i conti con queste cise, come è attraverso quali pensieri, non è ora facile prevedere. Segnali di conflitto globale e pazzi in giro non mancano, vedi ad esempio tutte le culture integraliste; mah ... speriamo per il meglio.
Intanto una cosa è certa, nella nostra parte del mondo, se non per scelta di carriera militare, le guerre le vediamo solo al cinema o in TV. Tanti sono i giovani che si sentono eroi con i video games; sarà la nuova droga del futuro?
I morti di fame, bambini e adulti sventurati, gli strazi dei conflitti e i disperati, si confondono con la realtà tra una pubblicità, un film, un talk show e qualche veloce telegiornale trasmesso dai nostri media ad ora di pranzo o cena.
Ecco una piccola sceneggiatura abbastanza diffusa in parecchie famiglie. Siamo a tavola:
Tv: salvati appena in tempo dalla morte 300 africani che hanno attraversato il mare per sfuggire dalla guerra e dalla carestia. A tavola in famiglia, distrattamente mentre si da uno sguardo al proprio Smart phone: Hai sentito? Ci sono stati centinaia di morti non ho capito bene dove è in quale guerra. Risposta di uno dei commensali: Si ho sentito, ormai è uno schifo, ... ma guarda lá! ... ma sono matti? Partono con quelle barche così malandate? Mah! ... mi passi il sale per favore? Grazie. ... Ottima questa oratina! (Qualche secondo, il sottofondo del telegiornale continua) ... Nuova scoperta scientifica: ... A tavola, giusto per rompere il silenzio: Che si fa per questo week end? Risposta: ... Tu cosa proponi? ... Non saprei. (Dalla tv come sottofondo) ... La moda presenta come deve essere il corpo della donna ideale. ... A proposito, devo fissare dall'estetista un appuntamento. Ah scusa, abbiamo dessert in frigo? .... Dalla tv ... Termina qui il nostro telegiornale.
Su quanto sangue e disperazione del nostri nonni e bisnonni galleggi tutto il benessere e ... tutto ciò, non è il caso di tenerlo sempre a mente per non deprimersi inutilmente; ma di tanto in tanto, sarebbe bene non dimenticarlo, potrebbe aiutarci a fare le cose meglio e con più coscienza.
In tutto questo, ora che tipo di società stiamo costruendo, in particolare dalla caduto del muro di Berlino in poi? Quali elementi dobbiamo saper osservare e coordinare per comprendere in che modo si potrebbe meglio interagire internamente allo spazio del mondo sempre più piccolo in cui viviamo?
A volte segnali di stupidaggine, di razzismo più o meno presente in maniera diverse in più angoli del mondo e l'inquietante integralismo culturale emergente un po' ovunque, lasciano presagire parecchia pericolosa leggerezza. È chiaro che, a seconda delle credenze, noi abitiamo per caso, o per volere di un Dio, solo una piccola parte della nostra galassia tra le tanti esistenti? È chiaro che nessuno è eterno?
Un pensiero consapevole e attento a dare energia alle cose migliori di ogni uomo e donna, un pensiero monitorato dalla consapevolezza del qui e ora che sia figlio di un'educazione che investa le più ampie fasce di popolazione di ogni cultura, sarebbe proprio un danno al nostro pianeta, al controllo del mondo della finanza e in particolare quello della politica?
Le fedi, hanno proprio davvero bisogno di concentrarsi in particolare su ciò che le divide? Che ognuno pensi per sé, se lo fa per curare il rapporto con la propria mente e i propri pensieri è di buon auspicio, basta solo quello? Forse no, ma almeno che in tanti si pongano questo obiettivo, non lo ritengo proprio un cosa fuori luogo.




