Pagine

domenica 18 gennaio 2015

90 - Il pensiero e la qualità della vita

Il pensiero successivo è immancabilmente più saggio. Euripide

    

Quando parliamo di pensiero, non necessariamente navighiamo nel mondo del fantastico in senso negativo.  Il pensiero di Bill Gates, e non è l'unico caso significativo, era quello di portare un PC in ogni casa in tempi non sospetti, e ciò è stato l'asse portante dell'inizio di una rivoluzione culturale globale di non poco conto. 

Grandi riferimenti spirituali, Mozart e altri artisti, Einstein e uomini e donne di scienze nelle varie discipline, non sono stati da meno nei vari ambiti dello scibile umano. Ma il pensiero è stato anche foriero di grandissimi sfaceli sociali nella storia, vedi per tutti personaggi oscuri come Hitler, Stalin & C.

L'importante è che il pensiero sia in linea con una coscienza capace di saper fare i conti con etica e sviluppo del bene comune, e che poi successivamente, a tutto segua uno sforzo per far si che qualcosa si manifesti in modo percepibile anche agli altri come bene.

I cinque sensi, la consapevolezza del bene e del male, la mente e le emozioni, sono i canali di comunicazione introspettivi e non, che stabiliscono la differenza tra malattia mentale e stimolo al progresso e alla conoscenza dovuto al pensiero.

I pensieri per le nostre emozioni, possono essere positivi, negativi, senza particolare valore. Quelli positivi creano energia e danno senso alla vita; quelli negativi, garantiscono dolore e ansia; quelli senza valore particolare, occupano solo spazio mentale che serve per sprecare il tempo di una vita.

Bisogna iniziare col sapere che in ognuno di noi c'è una certa continuità di ogni tipo di pensiero, e alcuni dei quali, sfuggono alla nostra coscienza. Incluso quelli che sfuggono, tutti condizionano i nostri comportamenti. Riconoscendo l'inutilità o il danno di alcuni di loro, possiamo imparare lentamente, ad eliminare quelli inutili o negativi, e a coltivare con cura quelli positivi. 

Cercando di capire da dove arrivano i problemi che appaiono irrisolvibili e che ci causano anomalie comportamentali, dobbiamo andare oltre le condizioni esterne. Dare la colpa dei nostri ostacoli al mondo esterno frena non poco lo sviluppo personale, poiché tale atteggiamento mentale, non aiuta ad approfondire cosa non si è capito sul come muoversi nella realtà che si è compresa. 


Che fare?

Ecco le domande che bisogna chiedersi per avere una padronanza minima della propria mente: Quali sono quelle inadeguatezze comportamentali che mi danneggiano? Quale pensiero (la causa) le guida? Che fare per modificare questi pensieri ostacolanti? In che modo controllo il cambiamento che mi sono dato/a? Avere come abitudine questo processo analitico, allena la mente alla riflessione e all'azione consapevole, e aiuta a non diventare vittime delle emozioni ingannevoli e destabilizzanti.

Per eliminare le esperienze negative, non basta lasciarle andare, è utile invece mettere a fuoco con attenzione immagini e parole che nella mente si manifestano per essere presenti nella nostra mente, e attraverso la volontà e la motivazione a cambiare, trovare argomenti intelligenti per sminuirle togliendo loro colore, volume e potere. Questo è un approccio che aiuta molto. 

Per far ciò, è tuttavia necessario crearsi sempre cause e condizioni favorevoli alla serenità d'animo. Ma serenitá d'animo ed eliminazione di pensieri negativo vanno a braccetto. Le emozioni di solito quando ci sono pensieri negativi non aiutano affatto la serenità. Quindi ecco perché talvolta quando si cade in questo circolo vizioso, diventa poi difficoltoso uscirne. 

Fermarsi e iniziare a non agire seguendo i diktat della mente teleguidato dalle emozioni, in certi periodi della vita o in alcune circostanze, diventa in tanti casi fondamentale. Creare gli stati emotivi favorevoli, diventa importante, tale metodo appena citato, comporta come base sempre il principio di saper eliminare a monte i pensieri dannosi o inutili. Sono loro la causa dell'incendio emozionale.

Molti dei nostri pensieri non hanno senso di per sé se ci riflettiamo. Siamo noi che ci maciniamo su senza senso. Nella vita quotidiana, allenanti intanto a riportare solo le parole ascoltate e considera solo ciò che vedi, questo è il primo assioma. Interpretare senza comprendere inganna. 

Anche questa, è una tecnica apparentemente banale, ma che aiuta a contattare la realtà per quella che essa è, senza perdersi nei meandri delle fantasie "radiocomandate" da vecchie abitudini, convinzioni errate e dalle paure inconsce.


Imparare a pensare con metodo

Se si è poco sereni chiedersi: Perché sono così? Cosa sento in particolare? Quale pensiero sta alimentando il disequilibrio che sento in me? Dopo averlo individuato chiedersi: perché ora lo sto così alimentando al punto di avere come conseguenza questo stato delle cose? Cosa modificare in me e attraverso quale immagine positiva devo trovare una via? 

La risposta non sempre arriva di primo impatto. Le emozioni non sono a comando, devono essere trattate con attenzione e intelligenza. Perseveranza nel metodo e fiducia, possono comunque aiutare a mettere ordine nel tempo. Iniziare chiaramente con le cose più semplici se non si vuole impazzire.

È importante saper riconoscere il nostro modo di pensare. Bisogna saperlo fare continuamente anche nei momenti di buona sorte. Questo allena mente e azione a coordinare le mosse da fare sulla scacchiera della vita nel bene e nel male. 

Le cause dei conflitti con se stessi e gli altri, ricordarsi che sono dovute sia a fattori esterni che interni. Tuttavia, è bene sapere che quelli esterni raramente ci permettono di incidere, per questo dobbiamo partire da noi. Per avere equilibrio, dato che è impossibile fermare i fattori esterni, dobbiamo imparare a cambiare il nostro modo di pensare per evitare disagi. 

È possibile cambiare la direzione della mente in ogni cosa è in ogni epoca della vita. Se giudicato negativamente un evento, bisogna poi saper valutare oggettivamente se c'è qualcosa da rivedere in noi, o se ritenere semplicemente falso quel giudizio senza restarci male. 

Se un fattore esterno è poi giudicato positivo, senza accettare tutto ciecamente, vedere se vero o falso prima di gioirne. Se giudicato negativo, decidere se allontanarsi o affrontarlo fino a quale limite con il metodo fin qui esposto.

Imparare a pensare bene di se stessi e capire bene i propri bisogni e pensieri positivi per saper aiutare anche altri, aiuta a migliorare se stessi. L'importante è non incasinarsi confondendo bisogni con desideri. I desideri spesso sono causa di confusione e nulla di più.

Nessun commento:

Posta un commento