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domenica 11 gennaio 2015

89 - il cammino della realizzazione

Il mezzo può essere paragonato a un seme, il fine a un albero; e tra mezzo e fine vi è esattamente lo stesso inviolabile nesso che c'è tra seme e albero. (Gandhi)

   

Saper vedere lontano e dall'alto il mondo, potrebbe essere il segreto dell'uomo e della donna contemporanea. La peggiore parte della sceneggiatura di una nazione, la troviamo quando si manifestano storie di suoi talenti inespressi. 

Una società incapace di creare opportunità, è una comunità malata, poco lungimirante e fragile nella sua struttura portante. In un contesto così insano, il presente è tutti contro tutti, il futuro è piccoli grandi egoismi, dove é facile poi essere deboli con i forti e forti con i deboli. 

L'oligarchia nella migliore delle ipotesi mescolandosi ne vari partiti, insieme a lobbies e mafia, governa il Paese. Una società in tal modo, spreca le strategiche energie delle proprie risorse umane, ha costi altissimi che nulla hanno a che fare col bene comune. 

Da qui, il regno della disumanità che si insinua, in maniera profonda e invisibile ai più. La si vede solo ben nitida, nei momenti di bisogno, solitudine e difficolltà. Fiducia ed etica navigano a vista a seconda dei momenti e dei contesti personali.

Uno Stato, o gruppo di persone e società di ogni genere, che non si pone il problema di come creare cause e condizioni per sfruttare le intelligenze e le abilità dei suoi componenti, pecca in virtù morali e in pianificazione economica. Ma è pur vero però, che i talenti sono solo semplici attitudini più o meno marcate che ogni essere umano per natura ha in sé. 

Anche in un contesto simile, ogni essere vivente, ha il dovere di dare un senso alla propria esistenza, è da solo/a riuscire a trovare e coltivare la propria via. Una cultura a tale orientamento modifica di fatto nel tempo qualsiasi tipo di società malata. Da soli ma non soli, cambiare noi, per cambiare il mondo.

Educare fin da bambini a saper prendere contatto con le proprie attitudini attraverso la scienza della consapevolezza e del significato di qui e ora, aiutano a ridurre i margini di errore individuali e di conseguenza anche sociali. Tutto ciò permette di stabilire come ognuno possa trovare il suo miglior ruolo in squadra. Realizzare in una vita le proprie attitudini, è un bene alla singola persona, alle sue relazioni, alla società di cui fa parte.

Una società esiste, perché formata da persone che la compongono. Ogni singolo/a che non realizza il suo migliore potenziale da solo/a, è un danno che fa a se stesso/a e alla sua comunità. Il concetto "società", non va visto in astratto. 

La società è un complesso corpo organico dove tutto interdipende, ogni essere vivente è una cellula sana o malata che in qualche modo condiziona equilibrio e stabilità dell'intera unità.  

Il PIL (prodotto interno lordo) stabilisce la ricchezza di una nazione, il che vuol dire che, tutto dipende dalla capacità individuale che ha ogni cittadino di saper creare ricchezza. 

Cura della propria coscienza e società giusta, sono concetti interdipendenti tra loro e non possono essere scissi. Capendo profondamente questo concetto, equilibrio mentale, politica e diritto, prendono le vie che portano all'eccellenza e all'attenzione all'eticità.


Gli strumenti di difesa individuali

I non realizzati, di solito iniziano la loro carriera fin da giovani. Trattasi di ragazzi/e che ignorano di brillare per qualche vera attitudine, e sognano invece ciò che più in quel momento va di moda. In tale contesto, si spreca tempo prezioso e mancheranno sempre le opportunità, poiché si sarà incapaci di vedere o coltivare ciò che serve a tempo debito. 

A volte, per vari motivi, semplicemente capita che costoro, i distratti, le giuste occasioni o non le percepiscono al momento giusto, o peggio ancora, le ignorano perché alcune altre illusioni prendono il sopravvento. Da qui sofferenza e disequilibrio emozionale e mentale.

Molti danni, sono dovuti anche al fatto che in tanti mancano spesso di giuste guide nei giusti momenti. Solo la sorte fa tutta da sola? Ambiente culturale di base, famiglia e scuola su questo aspetto hanno grandi responsabilità, ma solo se erroneamente, si vuol proprio dare a tutto, la colpa anche delle proprie manchevolezze.

Altri fattori ancora poco favorevoli alla cura della crescita del potenziale di una persona, sono dovuti ai media e alle mode che lanciano sul mercato " idee e guide" che sono solo esempi funzionali alle élite del momento o a mercati del momento. 

Tutto ciò oscura la mente dei singoli. Tutti quelli gin qui riportati, sono fattori che per cause diverse, non aiutano a percepire bene se stessi e la propria sorte. Quasi sempre visibili, e questi non mancano mai, sono invece i "non maestri", o esempi negativi, che raramente sanno indicare i giusti binari per treni adatti al destino, in particolare dei giovani.

L'ego, è un altro assassino che ha un ruolo micidiale per distruggere i veri disegni del destino. Da qui in poi, abbiamo il diritto di assumerci le nostre responsabilità per cambiare ciò che si individua dannosa per il proprio bene mentale, etico, emozionale e spirituale. 

La società bisogna far si che ci condizioni il meno possibile con le sue mode imposte. La famiglia non di rado, per troppo amore o per speranze di sogni proibiti, generalmente è la meno adatta ad aiutare un giovane sul fronte dell'abbattimento dell'ego. 

Paure e convinzioni auto limitanti, si alternano con speranze e illusioni, e quindi perdersi nel labirinto della vita, non è proprio cosa così difficile per tutti.

Da adulti, i copioni degli inespressi, si manifestano attraverso esistenze che navigano stanche il mare più o meno agitato della vita. Li riconosci facilmente, sono quelli che non sanno ascoltare il loro cuore, oppure sanno ascoltarlo ma non dirigerlo con lucida mente. 

Di norma tutto accade per la poca attenzione alla consapevolezza alla realtà per quella che è. Chi cade in questo burrone, si perde nella distrazione, prendendo continue decisioni di mediocre senso comune. 

Ciò accade di norma per paura, per condizionamenti altrui, per scelte auto limitanti, circostanze ambientali sfavorevoli, mancata o esagerata autostima, e non ultimo, il più diffuso fra tutti, per inganno delle apparenze che la vita illusoria può creare con le sue mille magie. 

Più sono i film in giro di questo tipo, tanto più sventurata sarà quella persona, e ancor più quella comunità con in grembo tante di queste risorse umane bruciate.

Sarebbe bello e intelligente per ogni società, essere in grado di organizzarsi per "addestrare" persone che fin da bambini, mentalmente, imparino da soli a coltivare ognuno attitudini e propri talenti. 

Visto che questa propensione culturale non è di semplice realizzazione, allora si fa quel che si può, o peggio ancora, facciamo finta di nulla in modi diversi, a seconda del clima culturale, familiare o comunitario di prima istanza (scuola, famiglia, quartiere, paese, ecc). 

Visto che il mondo è messo come è messo, con i pregi e difetti di tutti gli umani, occorre una permanente diffusa attenzione e solitaria presenza mentale, per imparare lentamente come si sta costruendo il proprio copione. Tutto serve per il proprio personaggio da interpretare, e aiuta a capire cosa si debba tirare fuori da sè, per dare il meglio di sé. Tuttavia ... neppure ciò è garanzia di nulla. 

Siamo in un mondo socialmente ancora poco strutturato per come dovrebbero e potrebbero essere le cose per noi importanti. L'insegnamento degli adulti verso i giovani, ha più il sapore di volerli modellare a propria immagine e somiglianza, che tirare fuori da loro il meglio di ognuno.

Non solo, se poi individualmente tali potenzialità naturali le viviamo senza partecipazione emotiva e senza amore, addirittura, non vederle forse sarebbe meglio, in particolare, se poi non sappiamo cosa farne e/o come organizzarli in termini positivi. 

Quante attitudini e intelligenze in modo profondo e sottile, proprio perché senza amore ed emozioni positive, creano mali profondi?

Se invece per vari motivi, i nostri talenti li viviamo da spettatori, la vita in tal caso è solo triste e poco più. Sogniamo ad occhi aperti, mentre altri guidano la nostra vita per realizzare concretamente i loro sogni. 

Se infine, queste attitudini le facciamo nostre, così come fanno esperti e visionari (vedi post 16 del presente blog), e con esse condividiamo tempo e intensità, a tutto diamo un senso per noi e la nostra comunità. Che fare?

Tanto per cominciare, pensare di volta in volta a seconda della situazione esterna, o dei capricci della mente in maniera disordinata e confusa ciò che capita, non aiuta al l'equilibrio della mente. È importante sapere che pensare solo a noi stessi, la mente diventa sempre più chiusa e infelice. 

Saper sentire dentro di sé chi è cosa ascoltare e saper discernere pensieri positivi da negativi e alimentare quelli positivi, è uno dei lavori più importanti da fare.

Quando si avverte la necessità di cambiare qualcosa dei propri comportamenti, partire dal fatto che la motivazione è alla base di tutti i cambiamenti in cui diciamo di credere, aiuta non poco, e grazie a questo, azione, emozione, pensiero e vita, non saranno mai scisse. 

Le condizioni esterne (beni e persone) non sono e non saranno mai sostegni solidi. Pur essendo importanti, non bisogna mai fare affidamento solo su di loro. Trattasi di elementi da saper gestire con armonia tra mondo interiore e mondo esterno e non subire mai nulla passivamente.

La mente non migliora naturalmente, diamolo per scontato. Il vino buono non invecchia da solo comunque è in ogni dove. La mente migliora solo attraverso la cura che le si dà. 

Per cambiare i pensieri negativi per esempio, non basta solo lasciarli andare. Una volta riconosciuti, bisogna saper prendersi cura di loro e cambiarli.  A partire dai più semplici, possiamo man mano cambiare anche i più complessi

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