IU = intelligenza umana; IA = intelligenza artificiale; RO = ricerca operativa; TG = teoria dei giochi; S = strategie. Scienze sempre più interconnesse tra loro, che aprono nuovi mondi che comportano nuovi modi di vivere e di condividere nell'era contemporanea. Riflessioni e ricerca di nuove visioni.
Il complesso organismo del cervello umano, strumento attraverso il quale si sviluppa tutta la nostra "ragionevolezza", creatività, e le relative emozioni, ha come fine quello di soddisfare i nostri bisogni, e quello di governare il corpo nel miglior modo possibile, per assicurarne quanto meno la sopravvivenza.
L'intelligenza artificiale invece, non ha ancora al momento un corpo inteso in senso lato, con una mente ed emozioni con i quali fare i conti. Essa esiste, ma considera solo gli aspetti razionali e operativi, e riguardo ciò, sta sostituendo sempre di più l'uomo prevalentemente nei lavori ripetitivi.
Ha un grande futuro, ma per progredire, ha bisogno di essere continuamente programmata dai nostri ingegneri, e al momento non riesce ad essere autosufficiente e ad autoriprodursi ancora. Per quanto concerne l’interazione con l’ambiente e vari altri aspetti di visione tipicamente umani, siamo ancora messi malaccio.
Ha tuttavia però già un grande potere. Anzi, se non facciamo attenzione, e se non si crea una adeguata cultura, tanto per cominciare addormenterà pian piano nel tempo la nostra capacità di pensare, ragionare e calcolare impigrendo una elevata quantità di umani.
Cosa diventerà il nostro cervello umano in futuro grazie alla sua enorme capacità di adattamento e duttilità, in che modo si evolverà e affinerà nella nuova realtà, e quali vantaggi e svantaggi ne ricaveranno le diverse culture del pianeta, è una cosa che mi affascina ma che non riesco ad immaginare.
I futuristi più emotivi, appaiono "leggermente" impauriti, e preoccupati del futuro, vivono il tutto con una certa ritrosia o a volte .... con una visione apocalittica del futuro. Vanno rispettati, ma nulla di più.
Economisti, sociologi e psicologi, insieme agli altri scienziati umani, si limitano a fare scenari più o meno verosimili. Quando le analisi sono basate su sani criteri metodologici, possono solo aiutare ad armonizzarci con i tempi attraverso il qui e ora.
Ingegneri e scienziati legati in qualche modo a queste nuove esplorazioni del mondo scientifico e tecnologico, pian piano vanno avanti con andamento più o meno lento. In tal modo, mano nella mano, velocemente tutti in qualche maniera ci proiettiamo nel futuro.
Intanto, da un lato abbiamo l'uomo che da sempre combatte con le sue sofferenze, dubbi e timori tra mille problemi etici e umani, e dall'altro abbiamo tecnologie che corrono senza mete limitate, grazie a modelli teorici, fisici e matematici che stanno rivoluzionando ogni sapere.
Sul piano geopolitico e socio economico, l'intelligenza umana sta solo complicandosi la vita come è nella sua natura. Non riuscendo a dare risposte organizzate e funzionali pensando al bene comune, naviga a vista, con una classe dirigente più o meno confusa su cosa fare e senza essere capace di dare risposte veloci, ad un tempo che abbrevia ogni ciclo di vita di ogni nuova scoperta e invenzione
Scienza e tecnologie, molte cose le hanno già stravolte all'intelligenza umana anche di chi cerca di non subire passivamente il destino, e ora tante altre ancora ne stravolgeranno ogni giorno sempre di più ad ogni essere vivente di ogni ordine, fede, cultura e grado socio economico.
Di fatto, sia a livello di convivenza, sia a livello economico, non parliamo politico, ma anche spirituale e psicologico, molte cose che un tempo sembravano fondamentali e vitali, oggi non lo sono più, o nelle migliori ipotesi sono continuamente stravolte. In tanti per questo sono disorientati poiché ciò che a suo tempo hanno imparato, oggi non è che tutto serva sempre nella maggioranza dei casi.
Evolversi continuamente, dove prevedere è sempre più difficile, diventa sempre più strategico per non estinguersi. Siamo gente in continua transizione epocale, dove ogni nuova "era" nasce e termina in troppo breve tempo rispetto ai nostri avi del passato.
Le persone di ogni società di ogni cultura, oggi con le proprie strutture, economie, aziende e nelle varie classiche forme di comunità, tutte insieme e disordinatamente, inseguono il mondo alla meno peggio, spesso senza che neppure sappiano più, per andare dove.
Il rapporto col danaro sta cambiando anch'esso e questo mette tanti in crisi. Non vi sono più le certezze che per molti sembravano acquisite "per sempre" dagli anni 50/60 in poi. Rispetto al passato recente, lentamente è sempre più difficile proteggere i piccoli patrimoni, e sembra che l'incertezza di tutto la faccia da padrona un po' ovunque, in maniera diversa, un po' per tutti.
Le prime macchine della rivoluzione industriale dell'Ottocento, sono nulla rispetto alle tecnologie contemporanee. Molti elementi sembrano farci ripiombare pian piano agli inizi del novecento. Ma un nuovo mondo sembra tuttavia far sperare in un nuovo corso. Cosa pensare ad esempio di Geordie Rose quarantenne canadese, "creatore" del primo computer quantico.
Rose ha fondato la D-Wave società nata per la realizzazione di questo nuovo modellino. Rivoluzionerà il mondo dell’informatica? Cambierà in modo totale nuovi modi di lavorare e convivere? Qualcuno intanto pensa che si tratti di un bluff. Caso mai lo fosse, io lo vedo come minimo un nuovo segnale del futuro immediato, e un nuovo segnale di quanto si sia capace di correre nell'era contemporanea.
Questo nuovo giocattolino, si preoccuperà di risolvere elaborazioni complesse in tempi molto più rapidi di quelli che conosciamo già adesso. Il suo funzionamento primario, anziché basarsi sul principio dei bit, si basa sul quantum bit. Una figata che chi non è addentro ai significati, al momento gli basti sapere che tecnologicamente non è cosa da poco. Stravolgerà ogni capacità di calcolo di ogni cosa.
A cosa deve servire e perché tanta attenzione da parte delle grandi aziende, in particolare da google & C. ? Un giorno, dovrà servire a risolvere ed elaborare contemporaneamente e più velocemente, più problemi interrelati tra loro, con diversa e alta difficoltà. Mica male o cosa da nulla per multinazionali, governi, finanza, militari & C.
Affinché questo nuovo "passatempo" funzioni a dovere, deve arrivare prima a risolvere tuttavia un problema tecnico di non poco conto. Ha bisogno di mantenere una temperatura interna che deve essere pari a 150 volte in più del freddo dello spazio interstellare.
Risolto questo dettaglio, quando i grandi sistemi (aziende, stati e militari) lo avranno poi utilizzato a dovere, perfezionato e adattato al meglio ognuno per le proprie esigenze e per le soluzioni dei loro obiettivi e problemi, dopo qualche tempo, presto lo vedremo nelle nostre case con qualcosa da fare, da farci fare, o da fare per noi, al fine di farci pensare sempre meno e controllarci sempre più.
L’intelligenza umana si evolve al ritmo ... "moderato, vivace con andamento forte"
Il cervello nel corso dell’evoluzione, è diventato sempre più complesso, acquisendo funzioni e azioni sofisticate come l’attività comunicativa e il pensiero astratto e simbolico, senza però mai separarsi dall'atavica finzione di proteggere l'intelligenza pratica ma anche affettiva e corporea.
L'interdipendenza tra uomo e ambiente è continuo e parallelo. Ogni variazione della specie interdipende dalla variazione dell’ambiente e viceversa, e ogni mutamento ambientale ha richiesto e richiede un'inevitabile adattamento della specie. Ma noi pare che con l'ambiente non è che ultimamente vi sia tanta corrispondenza di amorevoli sensi.
Cosa c'é di nuovo? Gli aspetti più recenti dell’Intelligenza umana sempre più nel tempo si stanno sviluppando in maniera sempre più sofisticata attraverso la comunicazione e questo ci sta cambiando tutti. Per questo ci stiamo avvalendo sempre più di più mezzi tecnologici che abbiamo via via creato e perfezionato, e che del corpo sono un potenziamento e un'estensione. Con questi mezzi ora dobbiamo iniziare a convivere in maniera nuova e consapevole.
L’intelligenza artificiale comunica con noi in maniera molto complessa e sofisticata ma trascurando tuttavia l’intreccio inscindibile con le emozioni pur potendole condizionare. Del resto la tv pur non essendo così intelligente (in particolare negli ultimi decenni) condiziona e dirige non poco le masse. Per cui il problema già esiste, e anche da tempi direi.
L’Intelligenza artificiale ci ha fatto scoprire che possono esistere attività cognitive diverse da quella umana, che anche se prive di consapevolezza e di componenti emotive e affettive aiutano a prendere molte decisioni davvero straordinarie. Non solo, l'intelligenza artificiale, ci ha anche permesso di riflettere sull’Intelligenza umana e ce ne ha fatto scoprire, per differenza e analogia, molte caratteristiche che prima ci sembravano ovvie e quindi ci sfuggivano.
In particolare ci ha fatto capire l’importanza del corpo che nei tempi moderni o si esagera a curare solo per la sua bellezza, o lo si dimentica. In particolare ci sta facendo rapportare con le emozioni in modo maturo e consapevole. Sicuramente sta facendo riflettere ai più sui problemi spesso irrisolti della coscienza.
Si ritiene che tecnologia in genere e informatica, stiano sempre più replicando il pensiero razionale umano nel suo complesso, e sembra che riescano a farlo sempre meglio nel tempo. Ma allora, se prendiamo ad esempio scienze come la ricerca operativa, e le teorie dei giochi per elaborare strategie coerenti, quali vantaggi ulteriori possiamo ottenere?
Ricerca operativa
La ricerca operativa si occupa di analizzare i problemi attraverso modelli matematici al fine di individuare la migliore scelta possibile. È una disciplina che aiuta a risolve problemi complessi di economia e finanza, di ingegneria, e di scelte strategiche militari. È utilizzata nella progettazione di servizi, nei sistemi di trasporto e nelle problematiche ad alto contenuto tecnologico.
Possiamo dire che di fatto riveste un ruolo importante nelle attività decisionali in genere, permette di operare le scelte migliori per raggiungere un determinato obiettivo rispettando vincoli imposti dall'esterno e di norma non facilmente controllabili da chi deve prendere decisioni.
Ottimizzare alcuni aspetti operando all'interno di scenari complessi, trovandosi con attività e risorse limitate, a volte può risultare davvero difficile agire senza considerare i vantaggi offerti dalla Ricerca Operativa. Vediamo nello specifico di cosa si occupa e cosa può fare
Attraverso la ricerca operativa, si possono individuare aree critiche e costruire soluzioni ad hoc sviluppando algoritmi e piani di azioni specifici, individuando soluzioni funzionali per la messa a punto delle soluzioni più articolate di problemi complessi. Tali supporti, si possono rivolgere anche a piccole e medie imprese, dove spesso non è possibile investire grossi capitali in avanzate ricerche di ottimizzazioni di processi e risorse.
Gli obiettivi tipici definiti nei modelli della ricerca operativa, li possiamo avere ad esempio nel trovare la massimizzazione dei profitti e la minimizzazione dei costi e dei rischi; poi grazie ai suoi modelli posiamo trovare anche l'ottimizzazione dell'utilizzo delle varie risorse nei processi produttivi e nella ricerca del miglioramento dei problemi relativi alla gestione dei turni di lavoro.
Altri temi aziendali sono legati legati all'ottimizzazione del valore dei prezzi di vendita, per tentare di far incrementare i profitti generabili con un limitato uso di risorse. Si può vedere in che modo il valore percepito di un prodotto può variare in differenti segmenti di mercato, e si possono prendere decisioni quando siamo in presenza di un'alta stagionalità o con alti picchi di domanda.
Questa scienza, non a caso nasce da esigenze militari di ordine strategico e tattiche, nel corso della seconda guerra mondiale furono impegnati, nel Regno Unito, in Canada e negli USA, oltre 700 scienziati specializzati su questo tema. Oggi è particolarmente attiva nel settore dei trasporti aerei, ferroviari, stradali ed urbani.
Bisogna ammettere che tale scienza da sola, potrebbe ridurre i margini operativi di problemi che spesso politicamente sono risolti con pericolosa creatività, utile più a far nascere occasioni di corruzione che altro. Abbiamo quindi possibilità di evitare non dico tutti gli sprechi (poiché a volte l'iper razionalità può creare altri tipi di problemi nel campo sociale e politico) ma sicuramente tutte le esagerazioni che oltrepassano i limiti umani.
Giochi, giochini e teoria dei giochi
Se un computer quantico futuristico usando l'intelligenza umana, fosse programmata per risolvere problemi di ricerca operativa e strategie razionali, vedi teoria dei giochi di Nash, quale tipo di società ci attenderebbe? Quali tipi di modelli organizzativi una realtà economica dovrebbe considerare? E con quale tipo di economia dobbiamo fare i conti?
La teoria dei giochi si occupa di situazioni in cui più decisori interagiscono. Esempi di situazioni di questo tipo sono: due individui che giocano a scacchi; la compravendita di una casa; la regolamentazione di mercati oligopolistici ecc.
Tutti questi scenari appena elencati hanno alcune caratteristiche comuni: I decisori hanno tutti un controllo parziale sulla situazione e l'esito dell'agognato successo, dipende dal complesso delle decisioni prese da tutti i decisori coinvolti. Una legge della natura, ci dice che le valutazioni dei diversi decisori dipenderanno da voti elementi quali percezioni, interpretazioni ecc. che daranno esiti diversi tra loro.
A volte sono contrapposte, ma tipicamente si ha sia una divergenza che una convergenza di interessi. Partendo dall'assunto che i decisori coinvolti siano persone in grado di comprendere la situazione che stanno fronteggiando, sicuramente questi, si sono creati ognuno un proprio schema mentale. La Teoria dei giochi chiaramente assume di avere a che fare con decisori infinitamente intelligenti e devono essere persone con il potere di poter sottoscrivere accordi vincolanti.
Nel caso in cui i decisori abbiano il potere se menzionato, ci troviamo nell'area dei giochi cooperativi, diversamente, i giochi non possono essere cooperativi. Questa premessa determina il punto di partenza analitico. Infatti, i modelli utilizzati sono diversi nei due casi.
Quelli utilizzati per studiare i giochi cooperativi sono molto più sintetici di quelli utilizzati nel contesto dei giochi non cooperativi. La possibilità di accordi vincolanti permette di ottenere un esito efficiente, diverso invece lo scenario in cui ci si trovi nel contesto dei giochi non cooperativi
La Teoria dei giochi, è diventata anch'essa il linguaggio di base per le strategie legate alla microeconomia, scienze sociali e politiche, scienze giuridiche, sociologia, antropologia, psicologia ecc. Ma cos'è in sé la strategia? Essa è quell'arte dove persone, aziende, organizzazioni e Stati prendono decisioni attraverso la messa a punto di linee generali di condotta. Queste possono essere prese dopo una ricerca operativa o meno.
Essa serve per raggiungere obiettivi precisi e si manifesta in varie operazioni comportamentali condivise. Il suo fine è quello di arrivare alla vittoria nel modo più rapido e meno dispendioso possibile. Anche qui, strumenti utili ci permettono di agire in modo razionale considerando variabili umane, sociali e politiche che possono agire all'interno di limiti che possono essere misurati.
Come mai quando si parla di politica ad esempio, tutti dicono e parlano di tutto, in pratica tutti hanno qualcosa da dire, ma ... puntando solo sulla scienza della comunicazione? A tal proposito vedi post 32 "libertà propaganda e comunicazione". Torniamo a noi.
La strategia è un'arte insita nella natura dell'uomo più che in ogni altro essere vivente, è stata una caratteristica che ci ha distinto fin da sempre. È servita prima per difendersi dagli altri animali più forti, più veloci o più grandi. Poi è stata determinante per difendersi o attaccare altri uomini per conquistare terreni, sbocchi sul mare, o luoghi ricchi di materie prime e fonti d'acqua.
Nel tempo è diventata man mano un'arte curata in particolare da pochi, che l'hanno utilizzata sempre meglio, per prendere il potere e governare le maggioranze. Ogni comunità, può esistere solo se in grado di avere una cultura condivisa, risorse economiche e territori con confini prestabiliti difesi da una strategia.
La strategia, oltre che negli ambiti militari, anche in economia e gestione aziendale, tratta la capacità di raggiungere obiettivi importanti predisponendo, nel lungo termine e con lungimiranza, i mezzi atti a tale scopo. Trattasi in pratica in una serie di mosse studiate per vincere un nemico, un avversario o dei concorrenti.
Senza una strategia non può esserci organizzazione e viceversa, e ogni tipo di organizzazione, per fare strategia deve avere un codice etico e valoriale unico nel quale riconoscersi. Questo serve per trovare risorse, intelligenza e impegno per una vera condivisione di un obiettivo comune.
A parte libri e studi mirati, non mancano i supporti informatici e nuove tecnologie adatte ad analizzare le cose in maniera più esatta per ridurre sprechi e malesseri, insieme a ingiustizie e strategie per un bene comune.
Ma considerando le riflessioni riguardo questo post, a volte divertito penso: l'intelligenza artificiale, così iper razionale e fredda, chissà, forse adoperando tutto il sapere umano senza emozioni, forse avrebbe addirittura più buon cuore dei tanti che devono trovare come muoversi tra i mille piccoli interessi privati con la scusa delle pubbliche virtù tanto ben vendute quando serve.

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