È assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione. (Woody Allen)
Attraverso i giochi delle relazioni, si comprendono interpretazione della realtà condivisa o meno, il grado di empatia delle persone, la loro sensibilità, motivazione, strategia e tattica, amore e indifferenza. Il copione di ognuno si esprime in tal modo nel suo vero significato quando si entra in contatto con gli altri, e va otre ciò che si dice a parole, per apparire per come si vorrebbe essere percepiti secondo una propria visione di sé stessi costruita mentalmente.
Una lingua comune, genera un flusso di comunicazione ininterrotto di tipo verbale, non verbale e paraverbale tra persone che, interagendo tra loro per dei propri fini, creano relazioni di vario genere, qualità e valore. Relazione e comunicazione messe insieme, stabiliscono i principi guida, il valore o meno delle cose che si fanno insieme ad altri. Da qui emerge motivazione all'affiliazione, al successo o al potere di ognuno.
Attraverso relazione e stile e contenuti della comunicazione che si stabiliscono e definiscono poteri, ruoli, norme, e identità. Inganno e auto inganno sono i registi del conflitto e delle inutili sofferenze che si rappresentano con le illusioni. Le emozioni negative o quelle esasperate sono potenti strumenti e pericolose energie di inganno e auto inganno perché non le sappiamo trattare.
La relazione di qualità non é un concetto astruso, essa da sempre serve all’uomo per dare un valore alle azioni con chi condivide con lui/lei valori e aspettative. Saper governare relazioni e comunicazione serve anche alle organizzazioni di ogni tipo, come ad esempio alle aziende, per fidelizzare clienti, per creare collegamenti più adeguati ai propri bisogni, servono anche ai governi per guidare i popoli, … e ai cittadini per non assecondare ciecamente i governi.
Quando però si iniziano a leggere le relazioni in questo modo con un minimo di lucidità, la solitudine è assicurata, poiché si capisce il grande valore degli altri e il loro potenziale che essi spesso ignorano, perché concentrati solitamente più volentieri sul loro ego. L'ego è il come si vuole apparire, per paura di essere per come realmente si è. Insomma un bel casino!
Creando sempre più una cultura relazionale che sappia rispettare profondamente ogni singola vita, s'impara ad apprendere che una buona relazione non deve voler dire evitare o temere i conflitti che pochi sanno gestire con sapienza. In una relazione sana bisogna imparare ad affrontare le divergenze con animo sereno e trasparente, ma col cavolo ci si riesce.
A tal proposito, esistono delle leggi che dimostrano che la vera comunicazione profonda, si basa su regole semplici che si sintetizzano nei seguenti punti:
1) Evitare di tacere per poi soffrire, per servilismo o solo per quieto vivere; ciò causa rabbia, frustrazione e solitudine insana (esiste solitudine sana e insana).
2) Evitare la scorciatoia dei compromessi come soluzione dei problemi, a patto che essi siano adoperati con maestria per rimandare decisioni avventate. I compromessi sono positivi solo per meglio definire un accordo sincero, o una strategia di conflitto adeguato al caso;
3) Evitare di temere ostacoli che di solito sono solo mentali, o dovuti alla paura del giudizio negativo degli altri. I manipolatori, vedono ostacoli dappertutto per questo comunicano solo con la mente.
4) Evitare clamorosamente l'illusione o la pretesa che tutti ci vogliano o devono volerci bene per un qualche oscuro motivo alle leggi naturali della vita.
Per approfondire meglio quali sono gli aspetti fondamentali che regolano le relazioni tra le persone, vanno considerati i processi sociali e quelli cognitivi.
I processi sociali, sono i modi in cui i nostri pensieri, sentimenti e azioni, sono percepiti a causa degli input provenienti dalle persone e dai gruppi che ci circondano. Gli input ci giungono dai media, dalla cultura familiare, dal gruppo o sociale di riferimento.
I processi cognitivi, sono i modi in cui passato, sensazioni, percezioni, fluire di pensieri, emozioni consapevoli e non, intenzioni, e motivazioni, condizionano la nostra visione del mondo e le nostre azioni. Le parole deviano gli altri e noi stessi, in particolare quando usate in modo inconsapevole, cioè il più delle volte, e in modo diverso, in varie circostanze affettive, professionali e formali.
Da questi aspetti appena citati, si ricavano due assiomi fondamentali per avere una comunicazione adatta a coltivare relazioni qualitative e non solo quantitative
1) Bisogna discretamente cercare di capire in che modo ogni persona si costruisce una sua realtà per dare un senso alla sua esistenza
2) Bisogna capire senza il vizio di firma del giudizio, le influenze del gruppo di appartenenza e della cultura sociale di cui si fa parte.
Imparando ad ascoltare con attenzione, Indipendentemente dai media e dalle tecnologie, anche nella vita quotidiana, una persona che parla continuamente al passato, si capisce che raramente lo si può coinvolgere in un progetto. Una persona che sogna sempre nuovi mondi e futuri di magnificenze, è chiaro che diventa davvero complicato portarlo nel presente o affascinarlo con la storia. Essere nel qui e ora, non è facile ma è la via da perseguire. Serve per evitare solitarie passeggiate della mente mentre il tempo va e la realtà è altro.
Sappiamo che mentre costruiamo la nostra realtà, gli altri ci influenzano e contemporaneamente anche essi sono da noi influenzati. In questo giogo delle parti, al fine di essere consapevoli di quello che può creare una relazione qualitativa più che quantitativa (ovverosia bisogno di relazioni vere, più che desiderio di collezionare amici e relazioni, alla facebook per intendersi), bisogna fare in modo che siano sempre chiari tre principi motivazionali che devono necessariamente guidare ogni tipo di relazione. Questi principi sono:
1) capacità di acquisire padronanza del tempo, dello spazio in cui avvengono le cose e del clima;
2) capacità di amare e di apprezzare senza continue pubbliche dichiarazioni, e di saper accogliere altrettanto (quest'ultima cosa riguardo il saper accogliere, non è così facile come si crede; cecità, orgoglio ecc ne sanno qualcosa)
3) valorizzare la nostra e altrui personalità in una dimensione "io valgo tu vali".
Acquisire la padronanza è la base motivazionale per capire e prevedere gli eventi del mondo circostante, e serve per ottenere vantaggi visibili o psicologici utili alla convivenza e sopravvivenza.
Sentirsi amati e accettati lo chiediamo per cercare sostegno, simpatia, affetto o amore da parte delle persone che vivono all'interno dei gruppi, oggetto della nostra stima.
Valorizzare la propria personalità e quella altrui, è la motivazione che ci guida per vedere in una luce positiva se stessi, le persone e i gruppi a noi legati.
Tutto ciò è molto utile per realizzare progetti condivisi. Queste sono le caratteristiche intrinseche dell'uomo che cerca di dare qualità e valore a relazioni nella vita.
Per portare avanti la nostra tesi riguardo l'importanza della cultura e dell'educazione nuova che bisogna acquisire sempre in modo più allargato possibile da un punto di vista sociale, c'è bisogno oggi anche dell'ausilio di tecnologie da saper padroneggiare. Internet, ricerche sui consumi, conoscenza dei linguaggi comunicativi di massa sono cose che si devono imparare a leggere per migliorare questa famosa qualità di relazione.
Sappiamo che in ogni gruppo (e questo non è poco), per una serie di motivi che ora tralascio, le opinioni sono lente a cambiare, di conseguenza, il conservatorismo tende sempre a sopravvivere il più a lungo possibile. L'antidoto per crescere tutti in una certa armonia di base, è l'accessibilità semplice e diffusa alle informazioni. Questo deve essere visto come una strategia importante per creare un'apertura mentale. Le differenze e le angolature varie dei punti di vista, sono linfa vitale. Perché tutto ciò è importante? Semplice, si corre il rischio di consegnare la nostra vita in poche mani. Segue un'analisi molto acuta di Noam Chomsky
La comunicazione e il controllo di un popolo
Mass media, famiglia, scuola e i gruppi di appartenenza sociale, sono i luoghi di nutrimento della nostra coscienza, e da qui parte ogni valore che diamo alle differenti relazioni che si manifestano grazie al nostro modo di comunicare in senso più ampio del termine. Siamo la sintesi di tutto quello che vediamo, sentiamo e ascoltiamo. Il controllo dei mezzi di comunicazione pertanto, non a caso è da sempre il tema centrale in ogni democrazia e in particolare in ogni governo totalitario.
A questo punto, è utile tentare di approcciare alcuni temi chiave, riguardo le nuove tecniche di controllo di un popolo. Comprenderli non fa male, i piani alti dei motivati al potere su queste cose ci lavorano da sempre e da che mondo è mondo.
Ecco cosa noi dobbiamo imparare assolutamente a capire, per continuare ad agevolare un processo di democratizzazione della nostra società.
Di solito il casino inizia quando si comincia a diffondere l'idea che c'é il caos. Si continua dicendo che ci vuole ordine ... Da qui in poi il passo é breve per arrivare alle follie umane.
Leggendo Noam Chomsky riguardo aspetti della comunicazione e come questi interagiscono con la realtà. Si possono riportare per intero le sue 10 regole di manipolazione. Da qui si può capire su come taluni tecniche di manomissione della mente della gente é bene che siano diffuse, approfondite e discusse il più possibile a tutti i livelli sociali. Andiamo a riportarle. Per Chomsky:
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). Reality show, programmi di gossip e di cronaca nera sono un esempio
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...
9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
Conclusioni
Quanto per noi difendere la nostra piccola libertà sia cosa importante, non é da sottovalutare. Abbiamo appena elencato i dieci comandamenti che subito mi viene in mente qualcosa che riguarda ciò che al momento è l'unico mezzo di comunicazione che ancora possa considerarsi democratico ritornando sulle tracce che attengono la rete internet.
Su questo amato e tanto discusso strumento, quanti conoscono cosa é ACTA? Come mai i media non hanno dato sufficiente spazio all’Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), in pratica si tratta di un accordo che intende dettare norme per contrastare contraffazione e pirateria informatica.
Lo scopo ultimo sarebbe quello di tutelare copyright, proprietà intellettuali e brevetti su beni, servizi e attività legati alla rete. Fin qui sembra quasi una cosa apparentemente innocua. Perché però non approfondire l'argomento in tv in modo comprensibile ad esempio?
ACTA ha anche un altro obiettivo, ossia quello di armonizzare le regole internazionali in tema di diritto industriale. Pochi sanno, anche tra i giovani purtroppo, che tale accordo è stato molto criticato poiché oggetto di negoziati riservati fra gli Stati e benedizione delle multinazionali, peccato però che questi accordi siano stati ritenuto lesivi dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini.
Come mai i negoziati e le diverse stesure dell'accordo sono sempre rimasti segreti all'opinione pubblica? Ottimo argomento di riflessione!
Il Parlamento europeo ha rifiutato di aderire al progetto negoziato fra Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Corea, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore. La battaglia condotta dalle associazioni per la tutela della libertà in Rete fino ad oggi ha portato buoni risultati.
Il sapere consente a chi è al potere di poter studiare le masse e anche i singoli individui, conoscere le sue abitudini, anticipare le sue reazioni.
La tecnologia da questo punto di vista è un'arma a doppio taglio perché consente da una parte la condivisione delle informazioni e il crescere comune, dall'altro, con strumenti tipo i social network di attingere informazioni riservate su singoli cittadini.
Nonostante tutto, bisogna tuttavia aver fiducia nell'uomo, per farlo, basta pensare a come divulgare in ogni dove, tutto ciò che la gente deve sapere. Questo non attraverso una sorta di viral marketing, ma piuttosto con una educazione accurata nelle materie fondamentali innanzitutto della scuola di base.
Non dobbiamo temere la fine delle speranze illuministiche come qualcosa di nefasto; e non dobbiamo rinnegare neppure le illusioni della cultura romantica. Non dobbiamo neppure chiaramente esaltare le scoperte scientifiche e tecnologiche. La nostra democrazia ora deve avere un nuovo volto.
Dobbiamo vedere il futuro in modo positivo, i semi li troviamo già nella cultura delle nuove generazioni che si confrontano con le vecchie. Non é relativismo. L'arte dà già dei segnali incontrovertibili su quello che sarà il mondo nel bene e nel male secondo noi ... Uomini primitivi del futuro però, ricordiamolo sempre. Fiducia totale a quei giovani con progetti, analisi e idee dunque. Che si proceda.
Educazione, formazione e istituzioni preposte a questi compiti, devono avere progetti chiari e condivisi dalle diverse posizioni culturali di differente aspirazione. I poteri, per governare, hanno bisogno di popoli di gente illusa. Essi sanno benissimo che i cambiamenti iniziano appena si identificano e riconoscono le proprie illusioni, sanno benissimo che ciò è lungo a venire.
Vediamo un po', cosa ci paralizza così tanto e cosa intendo per illusioni? Ciò che ci frena è il senso dell'eterno su questa terra. Si, é incredibile ma vero. Tutti lo sanno ma nessuno ci vuole mai pensare davvero. Siamo come tutte le cose, materia con batteria a tempo determinato. La batteria è ricaricabile per chi crede nella reincarnazione, o è usa e getta (all’inferno o in purgatorio) per chi crede nella volontà di Dio. Perché non ho citato il Paradiso? Semplice … chi si sente così meritevole?
Tornando a noi, quello che ci immobilizza è il desiderio di voler accaparrare tutti tutto, possibilmente, tutto subito. Infine, ci danneggia e ci chiude occhi, orecchie e cuore, il voler apparire tutti ricchi, potenti e sempre eternamente giovani. Tutti lo desiderano anche se solo pochi si illudono di poterlo realizzare. Vedremo che anche tutta la nostra economia reale si basa tutto su questi aspetti appena citati. Tantissime conseguenze questo comporta nelle nostre fragilissime menti. Ne riporto alcune.
Tra i tanti comportamenti che frenano lo sviluppo e che ci fanno sentire stupidamente eterni abbiamo a esempio l'arroganza. Quanti mediocri sarebbe un bene se andassero a casa o in pensione? Mi riferisco ai tanti copioni in giro che, tra frustrati e tantissime persone di successo, con comportamenti insulsi o arroganti, si mostrano deboli con i forti e forti con i deboli.
A questa gente, che gioia dà la sensazione di poter schiacciare o umiliare un altro ... se possono appena possono? Si schiaccia altri in diversi modi, a volte anche con semplici sguardi o sorrisi appena accennati, e apparentemente innocenti! Anche questo, è un comportamento contro uno sviluppo equilibrato e rispettoso delle tantissime variabili che dobbiamo imparare a governare. La pigrizia, eccola l’altra nemica. Che dire della pigrizia?
Ma tra i più pericolosi di tutti, vi è uno che é invisibile ai più. In pochi vedono oggi questo male diffusissimo. Trattasi di un male sottile che ci porta a convivere con una perenne afflizione di sottofondo, la quale, ci induce a lasciar andare ogni iniziativa, non appena si presentano le prime difficoltà. Qui non ti senti eterno. Qui sei semplicemente senza tempo.
Altro comportamento diffuso è la paura di affrontare il nuovo per non ferire il proprio orgoglio, per cui, le naturali frustrazioni che sono abbastanza normali difronte alle prove della vita, noi semplicemente spesso le rinneghiamo. In questo modo o ci ritiriamo o se non ci riusciamo proprio, siamo pronti a cercare di chi è la colpa o la causa fuori di noi.
Il nostro agire nella vita quotidiana è contornato molto spesso purtroppo dalla noia, la routine é vissuta come senso di nullità, non come tempo che richiede la pazienza di comprendere i fenomeni. Raramente sappiamo leggere le cose che ci circondano, sapendo dare a esse un giusto valore.
Ciechi quindi, spesso attraverso l'indifferenza, manifestiamo negatività e senso di solitudine, il nuovo ci infastidisce un po’. In questo modo, impauriti ancor più del nuovo, e del lavoro che esso richiede nel presente per essere un continuum con il passato e per proiettarci in un futuro consapevole e equilibrato, rinneghiamo.
Semplicemente rinneghiamo, lasciamo correre, ci rifugiamo nel passato, attraverso il tempo libero e la tv ... non pensiamo. Noi siamo spesso contro tutto ciò che non riempie di gas velenoso il nostro ego. Quante persone sono schiave di scelte perennemente precarie e senza scopo.
Quanti vivono senza una visione della vita e senza darsi un senso; per esempio, puntando solo allo stipendio o l'illusione del lucro a tempo breve? Lo Stato su questo, ci guadagna l'ira di Dio facendoci pagare delle tasse esorbitanti ... solo perché ci da l'illusione di diventare ricchissimi in un attimo. Lasciamo correre per il momento le borse, quello è un altro discorso ancora peggio per tantissimi aspetti, e indipendentemente dalla crisi attuale.
In questo modo, una cosa é certa, siamo sempre alla ricerca di emozioni forti, cerchiamo nuove esperienze continue, sempre diverse senza dare nessuna importanza alla nostra felicità se non a parole. Noi, in modo vorace, sempre e solo vogliamo giusto quel qualcosa che non c'é. La vita in questo modo, giorno dopo giorno, scandisce i suoi ritmi. Ecco, è anche per questo, che lo studio dei comportamenti d'acquisto, diventa sempre una variabile in più per comprendere meglio chi siamo e dove stiamo andando.

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