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domenica 8 dicembre 2013

31 - La mente virtuale

La scienza non ha promesso la felicità, ma la verità. La questione è sapere se con la verità si farà mai la felicità. (Émile Zola)

      
                   


In ogni società di qualsiasi tradizione culturale, il web è lo strumento adibito a collegare ogni singolo cittadino con le informazioni, il sapere e altre persone presenti in qualsiasi parte del globo. 

La vecchia enciclopedia e i vecchi libri presenti un tempo in tutte le famiglie, ora sono stati sostituiti dal mondo virtuale. Nel web, tutti i nostri libri e le nostre enciclopedie, oggi sono solo una infinitesima parte di tutto ciò che possiamo consultare per informarci e approfondire. 

Il web, sta diventando la grande memoria degli umani di tutto il pianeta. Riguardo il sapere, cos'è virtuale la mente o il web? Su come la coscienza e le emozioni elaborino informazioni, conoscenze e il sapere, riguarda ancora intelligenza e sensibilità di ogni singolo umano, è questo è tutt'altra cosa.

Video, audio, manoscritti e testi digitalizzati in ogni lingua umana antica e moderna, se qualcuno si è preoccupato di consegnare il tutto al sistema "internauto", nel web c'è, e resterà fin quando il mondo esisterà. Semplicemente meraviglioso questo piccolo embrione del futuro! Non solo, ho trascurato un ulteriore elemento fondamentale. Tutti possono videocomunicare in tempo reale con una o più persone, e volendo, contemporaneamente, possono interagire con filmati, foto, grafici e quant'altro

Energia elettrica o altra alternativa che sia, e tecnologie varie adibite alle telecomunicazioni e informatizzazione per la gestione dei dati, sono ciò che i governi e le compagnie pubbliche e private addette devono garantire a tutti. 

Ogni tipo di tecnologia di elaborazione dati e comunicazione di massa (computer o mezzo di comunicazione tipo tablet, telefono, video e fotocamera) sono i mezzi che ogni cittadino deve imparare ad usare fin da bambino. Il tutto non va fatto in modo semplicistico e automatizzato per cose elementari, ma deve essere approfondito nel miglior modo possibile per padroneggiare i mezzi teconologici a disposizione. Comprendere le logiche degli algoritmi adatti a risolvere anche problemi complessi, dovranno essere cose all'ordine del giorno per tutti. 

Quanto sin qui esposto, sono le basi essenziali che ogni popolo deve considerare come sistema hardware della democrazia moderna. I vari software saranno poi i contenuti, le idee e le proposte che devono partire dal basso da parte di ogni singolo, e la gestione delle informazioni di base, devono rispettare le regole del gioco del principio della sussidiarietà.

La sussidiarietà è quel principio politico e giuridico secondo il quale, la struttura organizzativa che sta più in basso, se intende realizzare un progetto o idea, e nè è capace e preparata per realizzarla, chi governa, deve aiutarla a metterla nelle condizioni di realizzare il suo compito sostenendo l'iniziativa. La sussidiarietà, è un solido principio giuridico ed etico, che comporta non poche riflessioni ad ogni livello organizzativo sociale e politico economico. Se ne parla di tanto in tanto, spesso di sfuggita, non ha nulla a che vedere con taluni estremismi e nazionalismi di bassa lega, si fa poco per metterla in pratica. La sua applicazione, pretende alta cultura della vita sociale, competenza tecnica per metterla in pratica, massima scolarizzazione ad alto contenuto qualitativo allargata alle più ampie fasce sociali.



Al momento

Paesi economicamente e politicamente instabili, avanzati o pseudo tali che siano, di sussidiarietà neppure se ne parla. I governi in genere, da un lato hanno poche opportunità di garantire tale sviluppo, dall'altro, le oligarchie non è che spingano poi tanto certe cose, la sussidiarietà comporta poi troppa gente difficile da manipolare. 

Intanto, bene o male, grazie al web, i cittadini possono sapere, vedere, ascoltare e leggere in qualsiasi lingua ogni documento, notizia, o fatto riguardo qualsiasi tipo di conoscenza, riguardo la propria nazione, e quelle di qualsiasi altro continente. Come ogni cosa, a parte la sussidiarietà, ciò può essere sia un bene, sia un male. 

Sottovalutare come i governi possano da soli a modo loro, gestire questo mondo web, è in ogni caso di sicuro solo un male! Intanto, già molti politici per svariati motivi, per il momento sono solo la zavorra che ostacola questo processo del nascente villaggio mondiale. 

Poteri forti, grande finanza, lobbies e militari, già da tempo sono ben organizzati a considerare nelle loro strategie tali mezzi. Costoro non sono avvezzi al principio della sussidiarietà, e relative minacce e opportunità che ne conseguono, non sono da sottovalutare. Anzi, a dirla tutta, visto che il sistema internet era uno strumento militare già nelle loro mani da qualche decennio e più, se questo al momento lo hanno messo a disposizione di tutti, un motivo ci sarà. Ma qui si apre un altro capitolo.

Con il mondo web, non bisogna sottovalutare il fatto che tutti possono informarsi su tutto, in modo sempre più autonomo, e (ci auguriamo) sempre più attento e consapevole. Tuttavia però, é bene essere anche coscienti che Internet e i social network, sfuggono facilmente ai sistemi di vigilanza e questo crea seri problemi. Per tali motivi, occorre quindi sviluppare approcci che favoriscano la visibilità delle fonti affidabili, senza che tuttavia, internet perda però la sua attuale funzione di dimensione e luogo aperto a tutti in modo (più o meno) gratuito.

In Italia e non solo, fatta esclusione per le nuove generazioni, in tanti si vantano di non capirci tanto di questo mondo. Grave errore e c'è poco di cui vantarsi. Dovrebbe far riflettere ad esempio, che perfino le mafie si sono messe in rete a dialogare e gestire i loro affari mixando reale e virtuale, e approfittando dei vantaggi della modernità. Usano tali mezzi per aumentare anche in questo modo il loro potere. La giustizia, conoscendo bene tale fenomeno, sono sicuro che segue da vicino tale fenomeno.  

A parte l'esempio citato, il mondo web il rischio che corre é un altro. Esso può creare una cultura sommaria e superficiale basata più su informazioni spesso di dubbia provenienza o non sempre con fonti trasparenti. Tutti possono essere informati su tutto, ed è vero anche che tutti possono conoscere ciò che serve quando serve. In realtà però, in questo caso tutto accade senza sapere davvero nulla fino in fondo e in maniera approfondita. Quanti altri ignoranti presuntuosi consoleranno l'umanità? Quanti manipolatori governeranno beni, servizi e non solo?

Chiaramente questo é un rischio che si corre, ma molto della sua qualità, dipende anche da come sapranno muoversi in tempo le nuove forme di educazione, la scuola, le famiglie e le persone in genere, così come tutte le cose della vita. Quasi tutti i primi post (i primi quattordici in particolare) che tentavano di mettere in ordine i pensieri sull'importanza della visione e ciò che ne scaturisce, prendevano spunto da tali considerazioni fin qui esposte in questo post. 

Riguardo il mondo web, è importante ridurre ogni forma di rischio, e bisogna saper considerare l'importanza della cultura il più allargata possibile ad ogni ceto sociale. Ritengo che il futuro della democrazia, non possa escludere questa ulteriore variabile tecnologica. Il mondo web é un pianeta incredibile di opportunità che senza dubbio alcuno potrà migliorare molti ambiti sia economici, sia politici, ma anche relazionali e certamente professionali. 

Pensiamo ad esempio alla comunicazione in genere, con internet, gli uffici postali nel giro di pochi anni, hanno dovuto modificare addirittura la loro mission per continuare ad avere un senso compiuto della loro esistenza. La telefonia mobile, attraverso le sue diverse forme di comunicazione che contempla (sms, mms, video e non solo) era impensabile solo alcuni anni orsono; e chi avrebbe detto mai che la rivoluzione del fax avvenuta solo qualche decennio prima, sarebbe diventata presto tecnologia da museo? In quante differenti forme diverse si stanno presentando TV e Radio? Le tipografie e in genere la carta stampata, come si dovranno regolare per il futuro?

Pensiamo al web cosa ha comportato nelle ricerche del marketing territoriale (geomarketing). Alla propensione che sta stimolando a tutti i giovani nel riconoscere l'importanza di imparare nuove lingue; alle nuove forme di contatto che il mezzo sta creando di giorno in giorno; e che dire delle nuove forme di commercio e della rivoluzione che ha portato nei servizi, nel lavoro, nella medicina, nel turismo ecc.? Oggi gli studenti devono acquisire delle competenze e metodologie sempre più sofisticate per monitorare in futuro lo sviluppo. Questi sono solo alcuni piccoli banali esempi tra quelli che oggi ci permettono già di lavorare in modo diverso. Il mondo del lavoro anche sta cambiando DNA.

Attraverso il web oggi è persino possibile monitorare la propria reputazione e l’efficacia di campagne pubblicitarie. È possibile coordinare e gestire i rapporti con i media e tantissimo altro ancora. Il web non bisognerebbe solo imparare a usarlo interagendo in qualche modo solo per ricevere informazioni da qualcuno erogate, bisognerebbe usarlo con più creatività. Per farlo, è necessario acquisire però quelle competenze di base di informatica e di progettazione di varie iniziative.

Il mondo che avanza bisogna saperlo guidare tutti insieme senza deleghe in bianco a chicchessia. Fondamentale è proteggere da infiltrazioni politiche di controllo inteso come limitazione di libertà, e di rispetto delle persone e di riconoscimento delle diverse culture. 

Altro elemento da non trascurare, è che solo con una conoscenza più approfondita di tutti gli aspetti del nuovo mondo web, si può meglio agire, anche nel rispetto della privacy e della sicurezza sia dei dati sensibili e non, sia dei diritti di proprietà. 

Oggi navighiamo tra immagini mentali, immagini reali dal nostro personale punto di vista, immagini di media diversi, e immagini virtuali. La nostra comunicazione è sempre più visiva. Questo comporta un modo di comunicare abbastanza complesso, dove le emozioni in maniera più o meno evidente hanno una funzione importante per convincere e spiegare. Per evitare confusioni, si tratta di imparare una nuova logica mentale ed essere sempre coscienti del peso che hanno le emozioni. Bisogna imparare insomma,  e sviluppare ancora nuove forme di comunicazioni sempre più sofisticate. Ma a pro di che? Per il solito motivo di tutti gli esseri viventi: capire meglio se stessi e migliorare le capacità relazionali

È vero che nello spazio cibernetico abbiamo testo, parole, immagini e audio che navigano come fa la fauna marina negli oceani, nei mari, fiumi e laghi della nostra natura. Questo particolare potrebbe anche farci perdere di vista realtà, consapevolezza del sé, tempo e spazio. La comunicazione on line è contemporaneamente, diretta, indiretta, visibile, invisibile, parziale e completa, in funzione di chi in quel momento capta il messaggio, anche senza essere necessariamente in contatto con noi realmente nello stesso tempo fisico e psichico in cui il messaggio stesso é stato inviato. Nello spazio cibernetico, di tutto ciò, ne resterà sempre traccia, in noi solo labili ricordi e tante emozioni. Un messaggio inviato via etere, può essere anonimo o meno. Tutto ok. Qualcosa però, mi fa anche pensare che nuove forme di arte potrebbero affacciarsi insieme a nuove forme di disturbi mentali. 

Possiamo perderci per giornate intere nel cyberspazio alienandoci o vivendo nuove dimensioni di esperienza condivisa; ma quale interattività continuiamo ad avere sia con il nostro corpo reale, sia con la nostra sessualità, sia con la nostra professione o lavoro, sia insomma con il mondo che ci circonda nella forma che da sempre viviamo? Non credo che questo sia un aspetto di poco conto, che per oscuri motivi debba essere trascurato anche in futuro.

Comunicare in maniera anonima o meno, e essere contemporaneamente riparati dal proprio spazio protettivo, crea un nuovo tipo di comunicazione espressiva, ma tutto ciò, può anche far emergere nuove forme di solitudini e angosce. Pensiamo per esempio a un bisogno più o meno ossessivo di presenziare in una chat che già per molti giovani è un nuovo modo di manifestare devianza e disagio; ad esempio che dire di Second life, face book, o Twitter? Tutto ok. Consapevolezza, momento presente nel qui e ora come la vita da sempre richiede, non disdegnare contatti umani reali, barra dritta in armonia col nuovo mondo, e vanti tutta!


Conclusioni

Dobbiamo rassegnarci all’idea che la rivoluzione tecnologica, in particolare quelle concernenti la comunicazione digitale e la robotizzazione, hanno appena iniziato a far sentire i loro primi vagiti. In che modo prepararci a guidare questa macchina del pensiero e delle emozioni, è un fatto che deve coinvolgere tutti e in chiave pluralistica e multi culturale.


Non mancherà molto per iniziare a convivere all’interno di uno scenario tecnologico in cui saremo in grado di far coesistere il nostro sviluppo economico anche in funzione dei robot “intelligenti”, i quali, saranno sempre più in grado di fare tantissime cose, finora eseguite delle persone. In un contesto sociale siffatto, una convivenza umana con un’articolata tecnologia del genere, addirittura, potrebbe anche far rimodulare del tutto la visione de sè, del mondo, della politica, e della crescita del prodotto interno lordo pro capite. 

Cosa accadrebbe ad esempio, per assurdo, si inizierebbe a pensare di aumentare il rapporto robot/esseri umani, al fine di realizzare un PIL stabilito da negoziazioni tra governi? Caspita! Non sarebbe male o sarebbe un altro choc per la nostra povera mente? Potrebbe questo evitare una folle guerra e risolvere situazioni inquietanti riguardo le disumane differenze tra paesi a tecnologia avanzata e paesi in eterno avvio di sviluppo? 

Forse però, a tanta avidità presente tra una moltitudine di umani troppo concentrati su di sé, ciò potrebbe non piacere. Il famigerato e temuto governo mondiale dei pochi per perchè mai dovrebbe essere la fine del mondo con una democrazia individualmente consapevole della dimensione singola di ogni essere umano? Teoria, lo so. Intanto io ci penso anziché illudermi di fermare il mondo combattendo mulini al vento o inneggiando pericolosi nazionalismi.

Esiste già un rapporto di forza tra Stati con tecnologie e conoscenze in grado di produrre sofisticatissimi “congegni” estremamente intelligenti, capaci di utilizzare informazioni elaborate attraverso procedure che guidano enorme banche dati di fatti, informazioni, foto, film, e conversazioni parlate e scritte. Cosa sono anche Google, face book, twitter, pinterest, you tube & C.? Chi ha mail letto davvero le accettazioni prima di iscriversi anche ad una mail?

Rammentando ora che ogni cosa ha sempre in sé sia il bene sia il male, e che nell'interdipendenza delle cose, tutto ha un suo preciso ciclo, senza pertanto dividersi in talebani e fiduciosi futuristi ottimisti di un futuro radioso, (temi dei primi post di questo blog), tali argomenti tecnologici e scientifici non sarebbero un bene trattarli in ogni programma educativo fin da bambini, e in modo serio, per considerarli temi di cultura di politica economica, conoscenza, etica e via discorrendo? 

Ad esempio, per una società sempre più multi etnica che si va sempre più trasformando in una direzione orientata verso un alto condizionamento tecnologico, cosa vuol dire politiche industriali, rispetto della persona, e stato sociale?

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