“Noi sappiamo ciò che siamo, ma ignoriamo ciò che possiamo essere” (W.Shakespeare)
Il primo cammino di questo blog, terminava con il post 14 con la sua "prima sintesi e punti cardine". A questo punto del percorso, con "il generale e l'antica Roma" (post 25), termina il secondo momento di riflessione, e si chiude un ciclo.
I post sinora pubblicati, hanno espresso le basi dell'analisi del pensiero, da dove scaturisce la visione della vita più in generale. Fin qui, si è discusso del pozzo dal quale si attinge acqua per nutrire se stessi (percezione, sensibilità, ecc), e il proprio terreno (mente).
In un certo senso, in 25 post, si è tentato di osservare la struttura del tipo di terra (mente) che si sta curando, lavorando e fertilizzando, visto che ogni comportamento, azione o progetto, altro non è che frutto del pensiero elaborato dalla proprio dalla nostra mente.
Ora inizia un cammino di altro tipo. Da qui in poi, il "contadino" si ferma, esce di casa e va in paese, accompagnato dalla sua visione frutto del lavoro del suo terreno, si mescola con i paesani. Ama sedersi su una panchina della piazza centrale, e incuriosito osserva i comportamenti dei suoi simili.
Di tanto in tanto, s'immerge in una discussione al bar, davanti la chiesa, o in piazza stessa. Segue con distacco le discussioni in municipio. Dicono di lui che sia uno che legge molto riviste di economia, comportamenti dei consumi, e dei fenomeni sociali ed organizzativi. La società è il tema che gli permette di fare analisi e prendere iniziative di vario genere professionale e personale. Capisce benissimo che lavorare solo la terra non può essere tutto, e danneggia l'equilibrio..
Che tenerezza fa a volte quel primitivo in un momento di pausa, seduto su quella panchina della pazza del paese. Divertito, non gli sfuggono alcuni matti che parlano da soli con una persona immaginaria, mentre ignari di tutto, dal di fuori, si vede che sono solo vittime di un auricolare che sta sempre sul punto di cadere dal padiglione auricolare.
Accarezzato da un tiepido raggio di sole primaverile, e protetto dalle foglie di un albero che ospita la panchina della piazza dove è seduto, l'uomo primitivo del futuro, scorge ad un tratto che hanno aperto un negozio del quale si parlava da tempo. C'è un nuovo punto vendita. È un "Apple store" proprio accanto alla biblioteca comunale del paese, e vicino alla sede del Municipio; si trova difronte alla chiesa, e a poca distanza tra il Mc Donald e la rinomata scuola della zona.
Il nuovo negozio ha sostituito un'altra attività commerciale. Prima in quello spazio c'era una cartoleria molto fornita di tante piccole cose strane e libri particolari. Fin da bambino entrava li solo per sbirciare o per vari piccoli acquisti di cose per la scuola. Mentre attraversa la strada per visitare il nuovo spazio, gli salta in mente il ricordo di quel particolare profumo che c'era in quella vecchia cartoleria, e non può che venirgli in mente un flash, che gli ricordavano la gentilezza e pazienza eterna dei vecchi titolari che sembravano un tempo eterni.
Quelli dell'ufficio che si trovano nello stabile settecentesco che ospita il nuovo negozio, lui li conosce bene. Ci lavora spesso con loro, è uno studio professionale che aiuta i paesani a guardare con occhi diversi mercati, economia, aziende e mondo commerciale. Offrono consulenza e nuove prospettive agli imprenditori del luogo. È finalmente alle soglie del nuovo negozio, la sensazione che prova, è quella di entrare in contatto con un nuovo pianeta che tratta temi verso i quali ne è da sempre affascinato.
Si rende conto ancora una volta che deve iniziare a riflettere su un nuovo mondo e anche se questo gli è chiaro da tempo, qualcosa che ha sostituito la vecchia cartoleria lo illumina. Ora gli salta in mente di osservare la società in modo diverso. Ecco il perché, da questo post in poi entra in una nuova dimensione. Intende ora cercare di comprendere come meglio leggere le dinamiche sociali, dei nuovi mercati e le nuove prospettive che queste tecnologie offrono.
A questo punto avverte la necessità di superare l'osservazione dell'uomo visto in senso più filosofico. Parte allora dall'idea, di voler cercare di comprendere quanti tipi di raggruppamenti umani possono esserci nella vita. Non lo fa per follia, lo fa per approfondire come una persona si costruisce il copione che condiziona ogni cosa e relazione, tenendo conto le nuove variabili sociali. Non vi è dubbio alcuno che da qui in poi, questo tipo di analisi, lo porterà anche a comprendere meglio i comportamenti organizzativi e di consumo, temi a lui molto cari.
In realtà non esistono sette miliardi di copioni. Esistono pochi gruppi di sceneggiature possibili che riguardano vita privata e affetti, lavoro e tempo libero, da dove ogni tipologia di copione esprime in modo diverso la propria personalità. Gli elementi fondamentali che servono per considerare e meglio comprendere le dinamiche sociali sono: ambiente e clima di culture omogenee con relative stratificazioni; economia che soddisfa i bisogni di ogni cultura; politiche che governano le diverse comunità e in parte sceneggiature e copioni di ogni singolo.
È vara una prima considerazione che salta subito in mente prima di ogni altro approfondimento. L'uomo fin qui, giocando a fare Dio, si è proiettato nel futuro, e ora è spesso spaventato del presente che egli stesso a creato. Abbiamo prima immaginato un paradiso lontano dalla terra dopo la fine della vita, vivendo in dipendenza ed in armonia con la natura. Poi abbiamo messo Dio da parte per creare il paradiso in terra, e con questo ci siamo allontanati dalla dall'armonia con la natura, ma in compenso abbiamo creato le basi del futuro. Ora sappiamo che il paradiso é nella nostra mente se é solo se, riusciamo a fare pace con la natura e a vivere con intelligenza e saggezza, tecnologia e responsabilità dell'umana convivenza di culture e mondi diversi.
Partendo dall'uomo, i temi da ora in poi saranno:
1) i tipi psicologici che raggruppano diverse personalità (copioni possibili da interpretare);
2) benvenuta nuova era (da dove prendiamo sunti e riflessioni di sceneggiature di riferimento);
3) quali domande e da dove partire (per creare copioni adeguati al momento storico presente);
4) web e nuove dimensioni di vita;
5) il potere delle nuove relazioni
Partiamo col vedere come possono nascere i copioni facendo una premessa. Tutti abbiamo dei copioni più o meno ben interpretati. Onuno dei tipi psicologici che seguiranno, possono essere interpretati con successo o meno. Coloro che hanno migliore riuscita, sono quelli che sanno combattere alcuni virus che contaminano la gestione del bene e del male insito in ognuno di noi. I virus da debellare sono: rabbia; ansia; paura; rancore; noia; vanità, esaltazione dell'ego quando le cose vanno bene, e depressione quando accade il contrario; ignorare l'importanza di curare una mente ad essere sempre attenta e cosciente, nonchè presente nel qui e ora.
I tipi psicologici parte prima
Siamo tutti convinti di essere unici e irripetibili. È vero, ma lo siamo solo grazie al libero arbitrio. In realtà ognuno di noi non è poi così diverso come ama credere di essere. Siamo unici e irripetibili, ma tutto si svolge in alcuni raggruppamenti di tipologie di persone che fanno capo a profili più o meno omogenei. Vediamo che gli studiosi, per costruire tali modelli, alcuni fanno riferimento alla personalità, altri al carattere, altri ancora alla costituzione genetica. Un gran casino. Ma poi ogni caos ha un suo ordine come sappiamo (vedi post 14 "le sfumature del caos").
L'elemento significativo che distingue i diversi modelli tipologici, è dato dalla descrizione di come le persone si pongono difronte al cambiamento creandosi in tal modo lo schema del proprio copione di vita. Di seguito si intende analizzare i diversi tipi possibili che possono esserci tra gli umani. Riportare delle linee guida di riferimento di questi studi sulle tipologie che raggruppano gli umani, serve sia per tentare di capire alcuni comportamenti sociali e non, sia per familiarizzare con i propri processi mentali. Non dimentichiamo mai nel frattempo tre aspetti:
1) il mondo osservato, è sempre la teoria sull'osservatore nel suo determinato momento storico.
2) per capire meglio alcuni disegni delle dinamiche relazionali, è fondamentale tener conto che ognuno di noi interagisce con gli altri in modo differente, in funzione anche dei diversi ruoli che ricopre nella vita in varie circostanze e occasioni.
3) tutti ormai siamo consapevoli che il mutamento in corso non è una novità, bensì addirittura un fatto sempre esistito e spesso da sempre ingenuamente ignorato dai più.
Ora prima di addentrarci nei meandri delle tipologie psicologiche, chiariamo in due righe alcuni aspetti fondamentali di ogni copione. I termini che caratterizzano una persona, sono termini che spesso si danno per contato, ma poi creano confusione. Per capire un copione all'interno di una sceneggiatura sono ben chiari i significati che riguardano temperamento, carattere e personalità?
Temperamento, carattere e personalità di che parliamo?
Ogni umano, sin dalla nascita ha un fondamento biologico ereditato e scritto nel proprio DNA. Questo punto di avvio, determina una iniziale struttura psichica chiamata temperamento. Essa non è una cosa fissa nel tempo e predeterminata, ed è condizionata da fattori ambientali e culturali del mondo esterno. Il temperamento esprime impulsi, tendenze istintive e stati affettivi. Questi sono le fondamenta delle caratteristiche essenziali di ogni copione.
Il carattere invece, riguarda il mondo delle iniziative che una persona prende, a causa dell'interpretazione che egli fa dell'ambiente che lo circonda. Da qui il copione esprimendosi crea una sua realtà che condiziona relazioni e di conseguenza eventi importanti della propria esistenza.
La personalità infine, si manifesta in funzione di come ogni persona mixa nel tempo, aspetti biogenetici del temperamento, quelli psichici del carattere influenzati dall'ambiente, e per completare l'opera, anche dai valori, dai modelli di comportamento, dalla visione delle forme di organizzazione sociale, dalle leggi, e dal clima economico politico in cui vive. Riguarda la personalità, anche il grado di modificare l'ambiente e se stessi e viceversa. Il tutto si realizza.
A partire da Ippocrate, la prima partizione delle tipologie umane
Il primo tentativo di tipologia scientifica, si basava su un metodo descrittivo. Siamo in Grecia, e tale studio risale a Ippocrate (460-377 a.C.). Il filosofo greco divideva gli uomini in funzione di precise osservazioni; andiamo per gradi:
1) il primo raggruppamento, che immagina il filosofo greco, ci è dato dal tipo di persona da lui definita sanguigno/impulsivo. Questa persona, visto che a causa del suo prevalere dell'attività sanguigna come diceva Ippocrate. Diciamo che avrà una struttura di un copione basato su un suo modo di essere che si esprime in maniera vivace, socievole e superficiale. Questo tipo di persona essendo portata ad essere un entusiasta e incline all'attività, interpreta diversi personaggi in modo differente, ma che tutti esprimono il loro copione, attraverso caratteristiche specifiche definite millenni orsoni
2) Un altro tipo di persona per Ippocrate, nasce dalla flemma. Costui ha una energia che viene prevalentemente dal cervello. Tale persona per il filosofo, determina il tipo flemmatico/linfatico. Nella vita, questo personaggio è dotato di copioni che portato al sentimentalismo. È descritto come lento nei movimenti, persona prevalentemente indecisa.
3) Non è finita qui. Sempre per Ippocrate, un altro tipo viene invece dalla bile gialla. Costui è persona di "fegato", chiamato tecnicamente collerico/bilioso. trattasi di quei copioni di uomo o donna tenace, volitiva, ribelle, con intelligenza rapida, facile all'ira e alle forti passioni.
4) Non è tutto. Vi sono anche i figli dalla bile nera. È quella bile che viene dalla milza e giunge allo stomaco. In tal caso, se prevale tale energia primaria, essa determina copioni di tipo malinconico. Parliamo in pratica di persona che ama copioni inclini alla tristezza e facilmente portata ad interpretare ruoli scegliendosi sceneggiature dove si esprime bene la depressione.
Per comprenderne l'importanza di questo studio di Ippocrate, basti pensare che questa tipologia è rimasta praticamente inalterata sino agli inizi del 900. Sappiamo bene poi, che la prima scuola ad impostazione veramente scientifica, prendeva lo studio del corpo per cercare di comprendere quanti tipi di persone si possono raggruppare e in che modo. Ma dato che il fine di questi studi era quello di comprendere meglio a quali malattie potessero essere soggetti i diversi tipi individuati, in questo lavoro non li consideriamo. Così come non consideriamo neppure le ricerche e le conclusioni degli inizi del 900 che hanno come fine un interesse più psichiatrico (in Germania Ernst Kretschmer).
Uno spunto a mio avviso adatto per la nostra analisi è la teoria di Jung. Essa si basa sulla distinzione tra introversione (non visto in senso negativo) ed estroversione. Entrambe per lui hanno sia aspetti negativi, sia positivi. La teoria in questione ha a che fare con l’orientamento dell’energia psichica e va al di là della malattia mentale.
Per Jung, un introverso tende ad orientare la sua energia psichica verso il mondo interiore (pensieri ed emozioni) mentre l’estroverso orienta la sua verso il mondo esteriore (fatti e persone). Non solo, ognuno di noi, utilizza entrambi questi due orientamenti, tuttavia però, è sempre uno dei due che tende a prevalere sull’altro in maniera più o meno marcata. Eventi importanti e grandi cambiamenti non si escludono a priori. In tal modo, oltre Ippocrate, un altro spunto ci aiuta a capire meglio l'origine possibile che può avere ogni copione.
Jung, come punto essenziale anche per la nostra analisi, distingue quattro funzioni psichiche che sono il pensiero, il sentimento, la sensazione e l’intuizione. Tutte queste funzioni ci servono per adattarci al mondo e alla vita nel suo mutare.
Il pensiero utilizza come strumento i processi logici; il sentimento usa i giudizi di valore, la sensazione, è quella che percepisce i fatti; infine ci dice Jung, che l’intuizione, coglie in sintesi le possibilità presenti che si celano dietro i fatti. La cosa importante per lui da tener conto, è la funzione di ciascuna di queste quattro posizioni che alla fine di tutto raggruppano 16 tipi di personalità.
Di seguito ci addentreremo immediatamente della descrizione delle 16 tipologie studiate. Qui al fine di evitare un trattato su Jung, per gli interessati all'approfondimento di questa teoria lasciò un interessante link che può essere di grande aiuto per la comprensione approfondita i tale modello e della complessità della teoria nei suoi diversi aspetti. Il link: http://youtu.be/A91vSixjExY
I tipici sedici tipi
Per chi non è entrato nel link, fidatevi. Per Jung esistono 16 tipi psicologici che determinano altrettanti possibili campi d'azione possibili per costruirsi a mio avviso copioni ad hoc ... per ogni occasione. Li prendiamo in esame. Chissà, ci si potrebbe riconoscere in qualcuno e in tal modo si potrebbe iniziare a capire le origini della struttura del proprio copione magari! Anche se si raccomanda attenzione e prudenza. La mente di solito tira brutti scherzi!
Il primo tipo da dove può nascere una struttura di un copione
È un tipo estroverso che basa il copione della sua vita basandosi sui principi del pensiero. È una persona analitica e logica, capace di avere una visione realistica e obiettiva delle situazione definendo innanzitutto chiari obiettivi. È un bravo organizzatore. Gli piace dirigere e prendere decisioni. È persona veloce, determinata e competitiva. Ha bisogno di controllare le cose. Basa le sue azioni su un insieme di regole che si basano su imparzialità e una certa obiettività. Tende a essere un conservatore che sa opporsi con efficacia ai cambiamenti ritenuti da lui inutili. Non è particolarmente bravo a intuire i trend futuri. Può mancare di sensibilità nei confronti dei bisogni e dei sentimenti delle persone. Tende a prestare più attenzione all'organizzazione che agli individui. Fa fatica ad apprezzare gli altri. Può avere delle esplosioni di collera che possono essere dovute ad una eccessiva valorizzazione del pensiero a scapito del sentimento.
Il secondo tipo
Questo è un altro tipo di estroverso, il suo copione si basa di solito sui principi del pensiero. Tra i 16 tipi, è quello che esprime meglio il ruolo di leader. Analizza i problemi con rigore logico, obiettività e distacco. È anche intuitivo, e per questo è in grado di avere una visione d'insieme dei problemi e sa anticipare le tendenze. È un ottimo stratega e sa prendere decisioni anche impopolari. Le sue azioni si basano su regole e autodisciplina e impone standard elevati. Persona ambiziosa che dedica gran parte della suo copione a sceneggiature di carriera. Non spicca per sensibilità nei confronti dei bisogni e dei sentimenti delle persone. Duro, critico e poco paziente nei confronti delle persone che non si adeguano alle sue regole. Fa difficoltà a dare riconoscimenti positivi ai suoi collaboratori. Il suo stile, solo nel lungo termine è apprezzato dai collaboratori. È aperto alle novità e dimostra attenzione a problemi di carattere intellettuale o teorico. È buon oratore, ma corre il rischio di non riuscire ad equilibrare vita privata e quella professionale.
Tipo tre
Altro estroverso ancora, ma questo copione possibile vede il sentimento come linea guida. Principalmente interessato a mantenere armonia. Sensibile ai bisogni delle persone che lo circondano. Sente un forte bisogno di aiutare e di rendersi gradevole ma ha difficoltà a dire di no. Ha bisogno di sentirsi apprezzato. Sa essere permaloso e non disdegna decisioni drastiche per troncare un rapporto se lo reputa giusto secondo i suoi criteri. È generoso e leale e sa essere un ottimo amico. Attribuisce un grande valore alla famiglia e all'amicizia. Si mostra però rigido nel valutare le cose in termini di giusto o sbagliato. È vivace, pragmatico, organizzato ed efficiente. Ha un forte senso del dovere. Tende tuttavia a non valutare le situazioni sempre con logica e obiettività. La mancanza di senso critico può portarlo a sopravvalutare o idealizzare persone o situazioni. Tende a essere un tradizionalista. È portato per le posizioni che prevedono relazioni con le persone. Buon venditore, insegnante, oppure adatto a posizioni in campo sociale.
Quarto tipo
Estroverso di altra struttura. Anche questo interessato a mantenere relazioni armoniose. Abile nel comprendere i sentimenti della gente, è amichevole e cordiale. Attribuisce importanza ai sentimenti. È molto sensibile. Sa complimentarsi in maniera franca con gli altri. Gli piace sentirsi approvato. È leale, vivace e pieno di entusiasmo. Possiede ottime capacità di comunicazione. Tende a essere poco analitico e a prendere decisioni su basi logiche. Trascura spesso informazioni importanti. Le sue decisioni si basano su principi di valore. Tende a sfuggire o a ignorare problemi sgradevoli. È in genere una persona ben organizzata e piena di energia. Dimostra curiosità nei confronti delle nuove idee. Sul piano lavorativo è portato per ruoli che comportano relazioni con le persone come il precedente tipo. È in grado di creare un eccellente clima di cooperazione e di portare gli altri a raggiungere gli obiettivi prefissati. Possiede un grande talento nell'individuare il potenziale della gente.
Quinto tipo
Ecco ora un'altra sfumatura di un estroverso che si basa su sensazioni. Costui ha una particolare capacità di osservare ciò che lo circonda creando un buon clima. Concreto, ben ancorato alla realtà. E' attivo, rapido e socievole, con una buona capacità di adattamento. Non cerca di imporre a nessuno soluzioni a priori. Risolve con efficacia i problemi, anche se in modo impulsivo. È un buon osservatore. Dispone di buona capacità logica per analizzare i fatti che osserva. Essendo di solito anche un intuitivo, si sente a disagio o si annoia quando i problemi o le situazioni diventano troppo intense o complicate. Tende ad assumere posizioni conservatrici. È generalmente popolare nella cerchia dei suoi amici e conoscenti. Sul piano lavorativo, è persona pragmatica nell'affrontare e risolvere i problemi. Buona memoria nel ricordare fatti e dati. Pecca a volte di una certa superficialità se non ha sviluppato a sufficienza le funzioni giudicanti. Nelle relazioni di lavoro riesce, come nella vita privata, a essere tollerante, distensivo e popolare.
Sesto tipo
Un'altra forma ancora di estroverso con una eccellente capacità di osservare tutto quello che lo circonda, e in più abile a percepire i bisogni delle persone. È amichevole, cordiale e caloroso. E' sensibile agli altri e ama la compagnia. È interessato alle vicende altrui. Ha una vita sociale intensa. È un attore naturale che mostra simpatia ampiamente ricambiata. È in genere un ottimista attento alle apparenze, quindi sensibile all'arte. Non per questo gli manca la concretezza. Non sempre sa valutare le implicazioni future delle sue azioni. Tende a sviluppare posizioni conservatrici pur cercando di rimanere giovanile. Fa fatica a concentrarsi su un solo progetto alla volta. Spesso sottovaluta le situazioni e prende spesso decisioni errate. I suoi punti deboli sono quelli di essere poco attento alle novità, all'aspetto teorico e analitico dei problemi, e ad avere una certa disorganizzazione e disciplina. Nelle relazioni di lavoro sa capire le persone, sa comunicare con loro, sa infondere entusiasmo, è tollerante e tende chiaramente ad essere popolare.
Tipo sette
Amante di innovazioni, di nuove idee e di nuovi progetti che riesce a trasmettere. È persona che affascina, amichevole e spiritosa. Sa essere al centro dell'attenzione ed è un ottimo comunicatore e eccellente negoziatore. Non giudica le persone o le situazioni ma tende a "percepirle". Ha ottime capacità di adattamento. Portato a rimandare però le decisioni e a cambiare spesso posizione. Se supera questo limite, di cui è consapevole, diventa un ottimo stratega. Decide con pragmatismo e spirito critico, risolvendo i problemi con grande immaginazione. Indipendente, individualista e non conformista. Non entra però di solito in conflitto con le norme. Odia chiaramente la routine. Tende ad alternare fasi intense a periodi di stasi. È portato a trascurare dettagli che lo annoiano, e per questo è portato a sprecare energia e talento. La mancanza di giudizio e disciplina lo portano a farsi la fama di persona che combina poco. Professionalmente più adatto ad avviare progetti che a monitorarli. Non molto interessato ai sentimenti, ma sa essere equo e sa farsi apprezzare.
Struttura di copioni del tipo otto
Motivato dalle novità e curioso, entusiasta e pieno di interessi. Ha amici che lo apprezzano per le sue doti. È empatico e sa capire le motivazioni delle persone. È sensibile ai bisogni e ai sentimenti degli altri, che spesso riesce a captare o addirittura ad anticipare. Ama circondarsi di persone. Attribuisce molta importanza al calore dei sentimenti ed è molto leale. Rischia di prendere le cose in maniera personale. Cerca di evitare le situazioni che comportano tensioni. Ai suoi occhi non c'è nulla che non abbia una soluzione che risolve con fantasia e immaginazione. È indipendente non conformista. Non si lascia impressionare dall'autorità e dalle regole. Si espone al pericolo di non avere i piedi per terra. Ha una gran quantità di idee ma non il giudizio per valutarne la fattibilità. La sua incuranza dei dettagli e dei fatti concreti può portarlo a essere disordinato e a non trovare quello che cerca. Detesta routine e procedure. Appoggiato più al sentimento che al pensiero, rischia di non dedicare tempo sufficiente all’analisi dei problemi andando incontro a errori.
Tipo nove
Persona affidabile, responsabile, precisa e realistica. Si basa sui fatti e sull’esperienza che giudica e analizza in maniera meticolosa e con pazienza. Queste sono le basi da nascono diverse sfumature di questo tipo di copione. Si fida della logica e dell’obiettività, ma con difficoltà a capire le persone che non basano il loro comportamento su questi due pilastri! Non prende decisioni impulsive. Ha un etica del lavoro sviluppata. Ama essere lasciato in pace quando lavora. È perseverante e abile anche nei lavori manuali. Tende a essere riservato e poco caloroso. Può dare l’impressione di essere indifferente o insensibile. Si lascia difficilmente influenzare e non sembra attribuire molta importanza all’opinione degli estranei. Preferisce trovarsi in ambienti a lui familiari. È un conservatore con bassa propensione al rischio. Può diventare negativo, scettico e testardo. La sua prudenza ne fa un amministratore oculato.
Tipo dieci
Questo tipo è un copione tipico di un introverso che ha generalmente una mente attratta dal mondo delle idee. Persona intellettualmente curiosa e con ottime capacità analitiche. Eccezionale stratega e buon organizzatore. Paziente nel tentare di implementare o realizzare le soluzioni a progetti mirati. Tuttavia, si sente più a suo agio nel processo creativo che in quello gestionale. Riflette molto prima di agire e tende a lavorare da solo o solo con quelle persone che giudica competenti. Chiaramente affronta un progetto per volta. Ha un forte spirito critico e tende ad essere un perfezionista. Punta a presentare lavori son con gli standard prefissati. Molto individualista e indipendente. Non presta attenzione ai sentimenti altrui. Riservata e piuttosto sfingea. In rare occasioni sorprende chi non lo conosce, con slanci inaspettati. Tende ad essere astratto e teorico, e anche se con grande capacità di concentrazione non mostra di essere un buon osservatore. Le sue analisi si basano molto sulle intuizioni più che sull'osservazione. Può essere prezioso per le sue soluzioni e per le sue capacità organizzative.
Tipo undici
Passiamo ora al tipo definito da Jung "introverso sentimento". In questo caso il copione probabile manifesta segni tipici che troviamo nella persona leale, affidabile, con senso del realismo. È molto concreto è porta a termine nel modo corretto le cose da fare. Soffre i cambiamenti. Ha una grande capacità di essere nel presente: non è sognatore è pecca in fantasia. Memoria eccellente. Valuta con saggezza le situazioni e i comportamenti della gente. Dotata di calore, gentilezza e generosità. Sa aiutare gli altri in modo concreto ma detesta i conflitti. Spesso si irrigidisce su alcune posizioni e diventa impossibile smuoverlo. Approccio analitico, freddo e impersonale. Non è portato ai ragionamenti astratti. Si trova a disagio ad affrontare problemi nuovi o ad elaborare scenari futuri. Non si fida dell'intuito o delle ispirazioni. Tuttavia si mostra sensibile alle intuizioni negative che lo portano ad assumere un atteggiamento pessimista.
Tipo dodici
Ecco il copione di chi non cerca di spiegare o imporre i valori nei quali crede. Si comporta in modo coerente con i suoi principi. Tende ad essere un leader carismatico. Persona ben organizzata, decisa e capace di pianificare la sua esistenza. Non è orientato alle analisi basate su fredde logiche. Poco interessato alle nuove idee. Anche se approfondisce le cose, rischia di tralasciare spesso dettagli importanti. In alcuni casi appare come un eccentrico visionario. Ha bisogno di periodi di solitudine. Può avere interessi spirituali e psicologici. È una persona tranquilla e sa ascoltare i suoi interlocutori senza imporsi. Attribuisce una grande importanza all’armonia delle relazioni. Può mancare di flessibilità ed è spesso drastico in alcune sue valutazioni. Prende le cose molto sul serio, ma anche su un piano personale. Essendo determinato ed organizzato può essere un buon dirigente. Con gli altri riesce a stabilire degli ottimi rapporti ma corre il rischio di non essere sempre giusto o imparziale pur di evitare degli scontri sgradevoli.
Tipo tredici
Altro introverso. Persona indipendente, pragmatica, obiettiva e distaccata, Ha un talento nell’osservare le cose con grande naturalezza. Pur dando spesso l’impressione di essere distaccato e riservato, è sempre presente e vive nel qui e ora. Dispone di buone capacità logiche e analitiche che lo aiutano ad organizzare efficacemente i dati che percepisce. Riesce a dare un ordine logico a informazioni. Pur essendo curioso, è generalmente diffidente nei confronti di iniziative nuove e non sperimentate. Non ama le idee fantasiose che mostrano scarso realismo. Con le persone è diretto, onesto e pragmatico. Non ama manipolare gli altri e non è particolarmente interessato a dirigerli. Apprezza che la sua spiccata indipendenza venga rispettata. Svolge volentieri compiti nei quali è a contatto la realtà concreta. Ha delle buone capacità di adattamento. Più che uno stratega è un buon tattico.
Tipo quattordici
Ecco un copione di un introverso visto dall’esterno che può sembrare poco coinvolto con quello che avviene intorno a lui. Le sue reazioni esterne possono essere lente ma quelle interne sono invece profonde ed intense. È in genere una persona tranquilla e gentile. È molto concreta e di poche parole. Modesto, a volte in maniera anche eccessiva: può correre il rischio di sottovalutarsi. È comunque una persona che non si vanta di quello che fa. Sensibile alle sofferenze altrui. Non è portato a grandi slanci della fantasia e non possiede una visione strategica. Non di rado questa persona costruisce copioni dove si mostra poco interessato ad imporre una sua visione o organizzazione delle cose. Segue la via della flessibilità e dell’adattamento. Tollerante, comprensivo, leale, con difficoltà a stare in ambienti con poca armonia. Attribuisce una grande valore alla famiglia. Sa apprezzare la bellezza delle cose semplici. È capace di una notevole dedizione in campo professionale.
Tipo quindici
È un tipo psicologico dotato di una personalità complessa. Persona curiosa, astratta, distaccata e capace di percepire molto rapidamente e prima degli altri le possibilità o potenzialità che una situazione presenta. Possiede capacità di concentrazione e sintesi. Riesce ad elaborare soluzioni originali ed argute ma è poco interessato dal metterle in pratica. Mostra una bassa propensione ad immergersi nel mondo o a cercare di dominarlo. Ha difficoltà a prendere delle decisioni. Si muove con maggiore destrezza ed audacia nel mondo delle idee che in quello materiale. Malgrado una frequente timidezza in ambito sociale, possiede una marcata sicurezza o forza interiore. È molto indipendente, poco influenzabile, scettico, ma capace di ironia. Nelle situazioni di crisi, sa mantenere la calma ed esser paziente. Persona molto logica e aperto alle nuove idee, ma con una certa difficoltà di comunicazione. Presta poca attenzione alla sfera emotiva.
Tipo sedici
Ecco chi è coerente con i valori nei quali crede. È una persona calma e riservata, sensibile e capace di trattare la gente in maniera molto differenziata. Sa percepire le differenze e le caratteristiche delle persone che ha di fronte. Nonostante tutto può apparire come un individuo freddo e distaccato. Molto selettivo nelle sue amicizie e tende a idealizzare le relazioni che ritiene per sé importanti con il rischio di prendere grosse delusioni. Non male il suo grado di permalosità, ma tende a tenersi tutto per sé. Rischia di saltare troppo velocemente alle conclusioni. Segue sue ispirazioni, rischiando di commettere errori che potrebbe evitare. Interessata a nuove conoscenze, nuove idee, libri e iniziative. Ha un amore forte per l’arte. Può essere un buon comunicatore che si esprime in maniera appassionata. Ha bisogno di periodi di solitudine e può avere forti interessi spirituali. È il più intellettuale tra i tipi descritti. È infine leale nei confronti di una organizzazione capace di essere in sintonia con i suoi valori personali.
Terminato questo post, prima di tuffar i a capofitto nelle dinamiche sociali nella loro interezza, non so ancora se aggiungere un altro post per dare altri elementi sui copioni. Vedrò.

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