I giovani non sono sospettosi perchè di male non ne hanno ancora visto molto; sono fiduciosi perchè non hanno ancora avuto il tempo di essere ingannati. (Aristotele)
L'infanzia termina con l'inizio della pubertà. Mente, cuore e corpo di un maschio, in questa specifica fase, differiscono da quello delle future donne in maniera visibile. Molte differenze comportamentali che esistono tra loro, dipende da fattori culturali che influenzano tantissimo, e al modo di come essi sono trattati in maniera diversa da ognuno.
La maturazione dei ragazzi, segue un processo un po' più articolato rispetto a quello delle femmine: essi devono imparare a separarsi dalla madre per diventare uomini. La qualcosa, agli inizi in particolare, non è del tutto semplice da attuare. Il passaggio psicologico che bisogna gestire, deve essere superato con equilibrio. Esiste di fatto un permanente, profondo, e sotterraneo sabotaggio, che crea momento per momento, proprio chi lo ha partorito.
Le ragazze, al contrario dei maschi, continuano ad orientarsi verso la madre senza discontinuità. Ma questo crea altre problematiche da superare, che sono anch'esse articolate e complesse da gestire.
Per comprendere qualcosa di questa età, oltre che ricordarsi della propria vita, senza alterare fatti ed eventi contaminando memoria ed emozioni, è utile abbandonare in modo intelligente ogni superfluo coinvolgimento sentimentale, e lasciarsi andare alla propria vera natura, riuscendo a saper osservare e ascoltare, possibilmente in silenzio e con amore.
In questa fase, ogni persona matura, indipendentemente dal ruolo che ricopre per il giovane o la giovane con cui viene in contatto, deve saper intervenire in modo discreto e senza fare molto "rumore". Rispettando natura, vita, attitudini e potenziale di chi si scruta, l'adulto dovrebbe agire senza azione manifesta e percepibile, per i presto futuri uomini e donne. È proprio qui che molti genitori ed educatori vengono meno, lasciando soli chi non accetta guide, di cui però ha fatalmente bisogno.
Ruoli, sogni, delusioni e personaggi che si intende recitare con l'avanzare dell'età adulta che velocemente anno dopo anno gradualmente arriva, sono in continua fase di sperimentazione. Non solo da un punto di vista socio economico, il tempo qui è assente per i più fortunati, e veloce ma non lento per i più disagiati. Qui l'attore in divenire e la futura attrice di ogni cultura, fede e comunità, sta facendo le prove prima di entrare davvero in scena.
I segni di disagio non mancano chiaramente, ma quelli ci fanno sempre compagnia e dipende solo da come li si sa affrontare. Famiglia e istituzioni hanno un ruolo delicato. Le singole persone del mondo adulto sono rilevanti. Lasciamo perdere come la grande politica tiene davvero conto di cosa sa lasciare in eredità a questi futuri costruttori? Si, ... lasciamo perdere per il momento.
La forma e non solo, lasciano trasparire le prime differenze molto presto. Nel maschio si smette di essere bambini quando i primi segni della pubertà si presentano tra i 13 ed i 16 anni. Diversamente, nella femmina, lo sviluppo dovrebbe prendere forma intorno agli 11/12 anni con la prima mestruazione. Per entrambi i sessi, un graduale cambiamento del tono e del timbro della voce, aiuteranno a determinare personalità e differenti approcci e significati.
Anche la statura fisica e il tipo di energia prendono nel tempo una propria armonia. Tutto si sviluppa in milioni sfumature di tante differenti varie bellezze. Bellezza però, che non di rado sia nei maschi che in particolare alle femmine, confonde e disorienta le proprie percezioni di sé, falsando spesso la vera natura nel bene e nel male e del proprio sviluppo interiore e sociale.
Proprio come un ciliegio fiorito in primavera. Un giorno i giovani, quasi come per magia, arriveranno a raggiungere la piena consapevolezza di sentirsi altro. Per il momento, intelligenza e sensibilità a parte, che hanno però un peso specifico notevole, le persone a questa età, o sono affascinante, ambizioso e seduttivo uomo non ancora uomo; o sono affascinante, ambiziosa e sognatrice donna più o meno sexy, non ancora del tutto donna.
Tanti di loro, nel gioco dei contrasti percettivi dei loro corpi e processi mentali ed emozionali, vivono l'identità di genere in modo ancor più articolato e complesso, fanno diverse varie esperienze affettive, sessuali ed emotive, con sfumature e intensità tutta particolare. Tutto è ... "Lavori in corso".
I genitori, vedo che in questo periodo della vita di quelli che ormai sono solo loro ex pargoli, entrano sistematicamente in crisi. Percepiscono ad un tratto che la vita che hanno creato, non è di loro proprietà. Forse ora qualcosa potrebbe sfuggire di mano. In realtà vogliono dimenticare che è da anni che tutto gli è sfuggito, senza che neppure ne fossero del tutto coscienti. Per fortuna basta poco e comunque sia... la nave va.
Superata la pubertà, intendiamo per giovane, sia il maschio che la femmina che copre la fascia di età che va dai 15 fino a (più o meno) 25 anni. Quello che può accadere in questo periodo di vita, è storia individuale, dove buona e cattiva sorte, occasioni e circostanze, fanno diventare un giovane presto o tardi un adulto. Per definizione, si conviene che una persona diventa adulta quando accade:
1) che una volta terminati gli studi, in qualche modo sia almeno entrato una volta in maniera strutturata nel mondo del lavoro, con un’occupazione relativamente stabile - anche se con i contratti tipici dei nostri tempi - e che
2) decida e si muova per agire in autonomia, al fine di lasciare definitivamente il nido di provenienza.
Quest'ultimo punto tuttavia, nel nostro Paese, potrebbe portare in inganno se consideriamo la penuria di giovani completamente indipendenti nel modo appena descritto. Tuttavia, ritengo questi due punti significativi per stabilire i criteri del passaggio dall'essere giovane dipendente, ad autonomo adulto.
In questo secondo periodo della gioventù che segue la pubertà, si inizia ad imparare in modo diverso. Ciò che accade in questo lasso di tempo post puberale e pre adulta, determina il tipo di radice dell'albero che inizia a prendere una sua identità specifica. Si impara ad imparare attraverso l'acquisizione di metodi, si maturano esperienze che formano la personalità e si definiscono meglio carattere e temperamento. Si impara ad essere soli, e si impara a percepire la vita e le sue contraddizioni riguardo la propria e altrui natura.
Si apprende in modo più o meno pratico le norme che stabiliscono la cultura di appartenenza, si impara la legge della natura delle cose, delle scienze, dell'anima, della morale, dei mestieri e delle arti. Si impara qualcosa del proprio mondo, delle responsabilità appena agli albori. Si impara e si sperimentano affetti, amore e loro valori; si impara la gestione della gioia e del dolore, l'uso della propria personale intelligenza nell'agire, si aspira ad avere una vita autonoma.
Si approccia il pensiero altrui, la storia, la filosofia, la matematica delle cose e l'importanza della consapevolezza. Ciò che si impara ora, nel bene e nel male, determinerà la catena delle cause e degli effetti di base per stabilire le conseguenze del proprio futuro ... anche se tutto prima o poi, cambierà in qualche forma, modo, o consistenza.
Ciò che si studia in questo periodo della vita, sono le basi di partenza di un'arte, professione o mestiere. Tutto questo sapere acquisito in questa fase della vita, un giorno si elaborerà in modo di saper fare e saper essere, attendendo il momento in cui, bisognerà poi smettere di imparare in tal modo, per iniziare a sperimentare tutto in maniera diversa e più matura. Almeno si spera!
In ogni società, sappiamo che esistono norme che stabiliscono più o meno le età più appropriate per ogni stadio dell'esistenza, queste variano da Paese a Paese e da cultura a cultura. Esistono infatti vari approcci per come questi passaggi esistenziali devono susseguirsi ed essere gestiti. Tanto per iniziare, sarebbe utile per esempio, poter approfondire in modo attento, questo particolare momento della vita, cercando di rapportarlo alle problematiche dell'età, e alle possibili vie esistenti che portano alla realizzazione o meno di un'esistenza da condividere con l'intero assetto sociale.
"Colui che possiede la grande immagine, tutti accorrono a lui. Coloro che accorrono non subiscono torto, ma rimangono in pace e Unione. La musica e le seduzioni fanno fermare uno straniero di passaggio. Ma le parole che si dicono sulla Via, come sono insipide e senza sapore! Se la si guarda, non vale la pena di vederla, se la si ascolta, non vale la pena di udirla. Ma se non la si usa, essa non potrà mai esaurirsi". (Il Tao - Lao Tzu -).
Ancora ... "Sulla punta dei piedi non si sta ritti. Con le gambe larghe non si cammina. Se ci si esibisce non si manifesta. Se ci si vanta, non si riesce. Se ci si gloria non si diventa capi". Sempre Lao Tzu.
I copioni da recitare come cellule sociali, ora iniziano ad assumere un certo valore da chi un tempo venuto al mondo suo malgrado, ora viene in forma attiva in società. Si iniziano le prove generali e si cerca di capire il copione della vita ognuno come lo percepisce. La natura ha i suoi tempi per ogni cosa, pertanto, mentre tutto continua ad accadere, con andare incessante, il quadro dei giovani prende sempre più forma. È l’ora delle prime tracce di barba e peli corporei da aggiungere al corpo del maschio, ed è il momento dei primi disegni che iniziano a prendere forma sul corpo femminile in diverso modo, dove seno e curve diventano sculture della natura.
I costumi di scena, faranno per ognuno di loro il resto sia per appartenere ad un gruppo, ad un valore, o ad una moda. Tutto si fa sia per addobbare e manifestare le loro diverse forze energetiche sia per esprimere un mondo interiore, sia per essere in movimento libero verso un futuro tutto da creare, ma che ha già segni specifici ben delineati. È tuttavia giusto che in questa età si ignorino certe cose, altrimenti la vita perde colore, poesia, suono e danza. La natura sa quel che fa, e noi non abbiamo idee e concetti per poter dibattere con lei.
Contesto di riferimento e costruzione più o meno consapevole del copione
Da ora in poi, le cellule interne di ogni corpo, infaticabili, perseguono e continuano il loro progetto e il loro gioco di forme e trasformazioni materiali ed immateriali. Ogni cosa condiziona il modo di essere di ognuno, le loro relazioni tra loro, e quelle con chi in modo diverso li circonda. Intanto ... Implacabile e sinuoso, con grande maestria e circospezione, lentamente un mondo diverso da quello da loro in qualche maniera immaginato, li attende a braccia aperte, con un sorriso sornione, e pieno di cinismo.
Tanto per cominciare, queste ultime generazioni, non hanno avuto il tempo di concepire un sogno degno di questo nome così come lo intendevano un tempo i loro avi. Questo perché nel frattempo, il mondo é cambiato, tutto è velocissimo, e il passato non sempre può essere più un modello da perseguire. Oggi in più, i modelli che hanno a disposizione i nuovi venuti nella società del fare, non sempre sono solidi come vogliono far apparire i consolidati adulti, con le loro suadenti immagini e parole.
Oggi un giovane in gamba, prima o poi capisce presto che deve ricalibrarsi prima possibile con il mondo, usando modelli personali, sapendo che quelli di riferimento spesso risultano essere fragili e impalpabili. Se si ha come riferimento la sola comunicazione di massa, i media presentano loro un mondo di confusionaria superficialità. Se si tiene conto solo dell'istruzione di base incentrata sul precariato di tutto, e ci si conforma più sul sapere dell'informazione che sulla formazione, ci si perde. Non so perché, ma qualcosa mi dice che ogni giovane, è solo più solo tra tutti, proprio in quel periodo di vita, dove facilmente ci si sente soli e non compresi.
Con questo non intendo essere protettivo, ma ciò che stiamo proponendo, non è l’imparare a spingere la realizzare della sua propria matura e consapevole indipendenza. In che modo un giovane prenda contatto con la jungla della vita è complessissimo da approfondire in questo contesto. La domanda dovrebbe essere: in che modo e con quali strumenti e metodi, un giovane oggi può approcciare il suo futuro, per saper distinguere le erbe nutritive da quelle velenose?
Costoro, non solo italiani, per sogni non loro, hanno ereditato debiti a loro insaputa, ed ora sono avvolti solo da vuoto e da una strana realtà virtuale che può però rendersi straordinariamente utile e vantaggiosa se ben gestita. Essi in futuro potranno solo essere i nuovi pionieri di un nuovo mondo se intendono sopravvivere dignitosamente. La cosa è possibile, per certi aspetti è già in atto e i modelli non sono pochi. Casi google, facebook e tanti altri lo dimostrano.
Anche se in recessione, una governance seria, deve solo riuscire a fermarsi un attimo, ed iniziare a creare supporti, impulsi e occasioni per ridare speranza e senso di qualità della vita, andando oltre il benessere inteso come consumo fine a se stesso. Più che in passato, le nuove generazioni socializzano, viaggiano, studiano nuove materie, seguono you tube, forum ed altre cose similari. Amano, fanno sesso e naturalmente, hanno molte più cose dei giovani di un tempo come è normale che sia. Sono convinto che c'è la faranno meglio di noi, visto che, differentemente dalle generazioni passate, si dice che addirittura corrano il rischio di vivere peggio dei loro genitori.
Questi forse hanno qualche ideale in meno, ma nel bene e nel male, meritano rispetto e stima. In molti si ammazzano in tantissimi diversi modi per decisioni e scelte spesso incoscienti (droghe a buon mercato, incidenti stradali e azioni similari). In tanti si perdono in mondi virtuali, non pochi seguono chimere illusorie di pensieri non loro, dettati da media e politiche consumistiche poco equilibrate. Ma cosa si sta proponendo loro, per farli lottare contro le nostre idee? Perché mai?! Solo per il fatto che attraverso questo modo, essi possano imparare la lotta e la strategia non dei giochi, ma della vita per far si che abbiano chiaro in mente cosa superare e correggere dei nostri errori, e cosa invece salvare.
Nel mondo dei cosiddetti adulti, in pochi ci poniamo il problema della qualità possibile del futuro della loro vita. Per qualcuno sono dei bamboccioni, per qualcun altro un problema, per altri ancora sono degli apatici. Silenzio signori e signore! Almeno silenzio! Poniamoci invece la domanda di cosa di nuovo sappiamo fare, per camminare insieme verso il nuovo futuro?
Io in loro vedo tantissima energia positiva, vedo tanti che intelligentemente imparano una lingua e vanno via a cercare esperienze in altri corpi sociali. Ci vanno non da soli, ci vanno con progetti e sogni concreti da realizzare. Questi giovani, in molti conoscono benissimo il copione, sanno recitare in modo positivo il loro ruolo perché essi interpretano la vita con tanta più consapevolezza di quanto si creda. Penso solo che loro debbano avere più occasioni di imparare ad utilizzare meglio la loro mente e la loro consapevolezza.
Entrando nelle loro dimensioni, anche in quelle tecnologiche e virtuali, l’arricchimento è garantito per tutti, la comunicazione ci guadagna, le idee si moltiplicano, l’utilizzo sano del progresso può diventare qualcosa di condivisibile.
Quanto scaturisce da ciò che stiamo vivendo come società, è il frutto di semi che abbiamo gettato nella nostra terra solo pochi decenni or sono, ora questo non va fermato e neppure maledetto o idolatrato, sia perché non serve, sia perché non è giusto per un'infinità di motivi. Dobbiamo fidarci e costruire cose nuove con queste nuove cose, insieme a queste nuove cellule sociali che intendono far progredire il corpo di cui sono parte. Che dire, il resto si vedrà, chi vedrà saprà... tanto nel l'interdipendenza delle cose e delle decisioni, esiste sempre sia un bene sia un male da saper gestire.
Prossima puntata: l'età adulta




