Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. (Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia, 1509)
Finora, con poca prudenza, ho sorvolato in analisi sui legami della vita dell'infinetisimamente piccolo (la vita del mondo cellulare e della fisica quantistica) con un approccio da totale inesperto ma affascinato dal significato profondo che queste teorie ispirano anche ad un ignorante come me.
Non contento, sono poi andato a visitare per sommi capi l'evoluzione dell'uomo sulla terra e mi ha affascinato il significato (più simbolico) delle leggi che regolamentano il cosmo secondo una mia visione frutto delle mie poche conoscenze. Ma nonostante i limiti, poeticamente vedo con immenso piacere come il tutto danzi in un'unica coreografia.
In che modo il mutamento perpetuo della "natura della realtà" aiuta a far progredire l'umanità, donando di tanto in tanto qualche suo segreto agli umani É ciò che più mi ha affascinato in questo cammino. L'importanza della visione che l'uomo deve avere, per dare un orientamento alla sua felicità costruendo ognuno una propria sceneggiatura é come ho visto la vita.
Non credevo agli inizi di questo blog, che la cosa potesse prendere vie così impervie e articolate. Devo ammettere tuttavia, che scrivendo, man mano mi ritrovo a mettere meglio a punto la visione che accompagna la mia piccola esistenza tra vari errori, più o meno felici intuizioni, appropriate o meno analisi, giuste ed errate posizioni e scelte. La visione della vita, è una vera e propria mappa che condiziona la nostra bussola. Il punto di osservazione è ricco di riferimenti base.
La mappa che ci guida, è l'istruzione che abbiamo per saper leggere i suoi segreti per scegliere giusti percorsi e prendere poi sagge direzioni. Tutto ciò, non poco influisce sulle scelte e idee del mondo privato, professionale e sociale. Noi siamo però anche è innanzitutto figli delle nostre idee, in particolare di quelle inconsapevoli. Quelle dipendono tanto da inconscio, convinzioni e speranze.
Non è male imparare a conoscere ... i propri "generatori di base" di ciò che siamo, ma ciò richiede introspezione ed equilibrio. Se tutto questo poi aiuti, è tutt'altra cosa. Intenzioni e motivazioni hanno molto da dire riguardo ció. Che dire il come ci relazioniamo a loro?
Altri due elementi da monitorare e da non sottovalutare sono le emozioni negative che frenano, e quelle positive che esaltano pericolosamente gli stati decisionali base.
Entrambe queste emozioni potrebbero formare pericolose convinzioni fisse nel tempo. La coerenza qui non c'entra, essa è altra cosa. In tutto ciò, aiuta essere consapevoli sul fatto che se è vero che noi siamo figli dei nostri pensieri, è altrettanto vero che essi possono formarsi più per vecchie abitudini che per vere scoperte. Quanti punti di riferimento che deve poter considerare un punto di osservazione!

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