Pagine

sabato 14 marzo 2015

100 - la nuova ricchezza parte da qui

I due giorni più importanti della vita sono il giorno in cui nasci e il giorno in cui scopri il perché sei nato (Mark Twain)

    

Nel mondo web, da qualche tempo gira un'interessantissima foto che riporta alcuni concetti che vorrei trattare poiché mi hanno ispirato non poco. Partiamo dal post raccolto dalla rete e procediamo.

     

Nel trascorrere dei secoli, grazie ai vantaggi del continuo progresso, sempre più persone hanno avuto un netto miglioramento della qualità della vita. Quanto accaduto, é certamente correlato anche ad un continuo e diffuso allargamento del sapere che ha coinvolto nel tempo sempre una più ampia fascia di popolazione. Tutto ciò ha anche aiutato a sviluppare una società civile, ha portato consapevolezza dei propri valori e del valore potenziale che ogni cittadino può esprimere.

Ma in ogni cosa vi é sia un bene sia un male. Tale progresso individuale e di coscienza sociale, oltre al bene indiscutibile, in tante persone abbagliate dalle illusioni, ha parallelamente creato anche tanta superficialità e presunzione, mancanza di realismo, indifferenza al dolore altrui, sempre meno spontaneità, e una bassa attenzione all'ascolto. 

Navighiamo buttando via molto del nostro tempo, perdendoci in un mare di falsità, di parole vuote, e circondati da tanti esseri con un ego a volte spropositato. Grazie ai media, confondiamo spesso la realtà con la finction.

Nel frattempo, anche la complessità produttiva man mano é avanzata grazie al progresso, sempre più i processi produttivi con l'informatizzazione sostituiscono il lavoro umano. Tutto ció nel tempo ha sempre più richiesto sempre meno muscoli e più cervello. Ma in tale percorso, si è mancati in saggezza, poiché si é sempre più trascurato l'intelligenza emotiva e l'attenzione alla cultura della coscienza. 

Da un lato la coscienza é stata troppo associata molto spesso ai valori religiosi, ma nel frattempo la chiesa sapientemente ha usato anche la ragione per farsi valere. Dall'altro la ragione concentrandosi laicamente troppo su giusto e sbagliato, spesso ha agito senza coscienza.

In passato, quando quasi tutto era governato piú dall'istinto è da principi e convinzioni ferree, non é che le cose fossero tanto migliori di oggi. Per nulla bisogna avere la mente proiettata in pericolose nostalgie di tempi andati. 

Il tocco di classe, ora sarebbe quello di coltivare meglio fin da ragazzi, valori quali equilibrio, buon senso e consapevolezza, facendo in modo che questi concetti inizino a riprendere il loro giusto potere, senza più essere messe in secondo piano e senza legarle necessariamente solo ad una fede.

La nostra cultura tende prevalentemente a privilegiare troppo la parte razionale utilitaristica della nostra mente. Questo orientamento, purtroppo talvolta poco ha a che vedere con equilibrio, buon senso e consapevolezza della realtà delle cose per quel che sono. In tal modo il progresso é tronco.

Anche se oggi la mente e lo sviluppo delle diverse intelligenze esistenti, sempre più influiscono sulla ricchezza di una nazione, contemporaneamente bisognerebbe riqualificare l'aspetto più umano e intuitivo per raggiungere un maggiore equilibrio nelle relazioni interpersonali e professionali.

Rispetto solo a pochi decenni fa, il mutamento culturale e socio economico ha condizionato molto la vita dei singoli, delle famiglie, delle società e dell'organizzazione dello StatoTale evoluzione è iniziata con l'illuminismo, e progressivamente si é poi manifestata in pieno a partire dalla rivoluzione industriale fino ad arrivare ai nostri giorni. 

Siamo ormai ad un punto di poter affermare, che la vera ricchezza di una nazione, é data sempre più dal livello medio di cultura e conoscenza che una popolazione riesce ad esprimere. Questo comporta grandi progressi nelle scienze, in idee e azioni economiche e in capacità di buona convivenza. Ma quasi tutto, é sempre orientato troppo ai criteri della sola utilità nel breve termine.

La conoscenza diffusa a più ampi strati sociali, per forze di causa maggiore è sempre più strategica. Essa è stata un obbligo faticosamente accettato da chi deteneva un tempo il sapere che usava in genere per gestire il potere. Ora a volte, si corre il rischio che diventi però sempre più una specie di nuova torre di babele.

Non pochi sono stati i problemi ed il sangue versato per giungere a conquistare un miglioramento abbastanza generalizzato delle condizioni di vita così come oggi le vediamo. La cultura in questo é stato uno strumento usato e spesso abusato. 

Ora si richiede un salto di qualità in tutti noi in ogni ambito personale, sociale, economico e politico. Individualmente dobbiamo lavorare per vedere la conoscenza come un mezzo per guadagnare una maggiore consapevolezza del concetto di interdipendenza di ogni cosa della vita comune.

Tutti dobbiamo acquisire tale consapevolezza di interconnessione che di fatti abbiamo ad ogni livello emozionale e socio economico. Serve per meglio comprendere e indirizzare le nostre energie in modo corretto verso obiettivi positivi e di ricerca di armonia. L'acquisizioni di tale concetto, serve anche per continuare il nostro processo di miglioramento continuo. 

Oggi più di ogni altro tempo passato, tutto dipende da tutto, tutti serviamo a tutti, ognuno da solo non può esistere più che mai. Si stanno estinguendo i lupi solitari, mentre si distinguono le menti singole che comprendono le metamorfosi continue della realtà.

Non mi risulta che nella storia dell'umanità il benessere generalizzato sia avvenuto per amore del prossimo da parte del potere. Il progresso culturale e socio economico di un popolo, é dato dalle rivoluzioni e dai mutamenti indotti dalle nuove conoscenze o visioni, e principalmente dalla convenienza economica delle imprese a vendere tutto a tutti.

La conoscenza in passato é stata sempre il privilegio dei pochi, ora essendo anch'essa sempre più un'industria, grazie anche al progresso in ogni cosa e alla funzione straordinaria dei media, viviamo addirittura in una ridondanza di informazioni e quindi anche di varie diffusioni di "falsi" che talvolta condizionano negativamente conoscenza e sapere stesso. 

Ormai si vive di slogan e di sentito dire, di titoli di giornali strillati e di vignette, di pubblicità e di parole e comunicazione spesso senza contenuti. Viviamo nel culto dell'immagine di sé, di tanti finti convenevoli e spessissimo di ipocrisia. Il mondo web, sempre nella logica che ogni cosa é sia un bene, sia un male, riuscirà ad aiutarci e a far si che le forze del bene prevalgano! Io ci credo e lo spero.

Il continuo divulgarsi di questo condividere e rielaborare nozioni e concetti, ha sovvertito ogni equilibrio delle vecchie società. Bisogna andare oltre al concetto di solidarietà intesa in senso cristiano o laico che sia. In molti ancora non riescono a vedere questa interconnessione causando parecchi problemi. Oggi il concetto di "Io" ed "Io e altri" deve essere assolutamente rivisitato. Ma come?

Oggi molti sono quelli che scambiano informazione superficiale con conoscenza, sapere e formazione, e in tal modo gonfiano solo il loro ego. Quanti presuntuosi abbiamo che leggendo superficialmente un titolo di giornale su cose che ignorano, sarebbero poi capaci di fare gli esperti di qualcosa in un talk show? Oltre che nella politica, questo lo vediamo persino nel calcio e nello sport in genere.

In Italia amiamo parlarci addosso, al bar, siamo tutti allenatori o grandi Statisti. La maggioranza di noi, spesso, non avendo una visione approfondita delle cose, parla di tutto senza sapere molto di cosa, e in tal modo addirittura a volte fa disinformazione!!

Tuttavia i fatti stanno per cambiare in meglio per fortuna. Oggi siamo nel tempo dove la cultura deve essere sempre più divulgata nei più ampi strati della società in modo interdisciplinare, e per avere un valore economico sociale, non può più essere nozionistica. Per il resto, grazie al web, volendo e con le dovute attenzioni, tante sono le opportunità che abbiamo per  approfondire e sapere.

Il trucco per non inebetirsi piombando nell'isolamento totale, sta nello stare alla larga dai media generalisti, nell'evitare superficiali distrazioni il più possibile, e cercare autodisciplina della mente e continua consapevolezza nell'indagare con sapienza la realtà per come essa é, e come velocemente muta.

Questo non é poco e obbliga ad usare attenzione, coscienza e responsabilità della parola se non si vuole far parte del caos. È importante che la cultura si diffonda sempre più basandosi sull'analisi per privilegiare intuizioni ad alto contenuto. 

Ciò é particolarmente importante, in particolare se non si vuole frenare un più equilibrato sviluppo dell'intera umanità, e di conseguenza portare solo rovine e confusioni sociale, economica ed anche etica. La conoscenza deve anche riguardare la ricerca del continuo equilibrio tra ciò che so è posso fare, e ciò che interagendo insieme ad altri posso fare per il bene comune.

Detto ciò, ognuno nel suo piccolo, oggi, a partire da questo preciso momento ... con quale animo positivo pensa di affrontare con pensiero fiducioso le proprie responsabilità?

Segue video, per arricchire in qualche modo la visione della conoscenza sulla coscienza.



martedì 10 marzo 2015

99 - ecosistema conoscenza ed equilibrio

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

     

Siamo al punto che quando la scienza scopre qualcosa di grande che riguarda la natura o qualche verità delle leggi del mondo, dimostriamo che come umani non sempre sappiamo gestire in modo saggio quello che abbiamo scoperto di ciò che la realtà delle cose nasconde tra i suoi segreti. 

Ad esempio, dal bello e dal bene della scoperta dell'atomo e per ciò che da essa possiamo creare di positivo per l'umanità, il passo che abbiamo fatto per giungere alla bomba atomica é stato molto più breve e veloce di qualsiasi altra cosa. Dalle leggi della chimica, non sempre creiamo cose che sappiano rispettare l'equilibrio dell'ecosistema. Tante altre ancora sono le nostre follie.

Più tentiamo di scoprire i segreti delle leggi del mondo e della natura delle cose, e più la nostra mente tende ad elaborare e ad inventarsi "aggeggi" che spesso non rispettano e non rientrano nell'equilibrio del cosmo. Cosa sono gli armamenti, i diversi rifiuti tossici e tutto ciò che creiamo che la natura non riesce a digerire e riciclare nel suo ecosistema? 

Credo a volte che la natura e le leggi recondite del cosmo, facciano bene a nascondere agli umani il più possibile i propri segreti, e romanticamente parlando, sono convinto, che natura e cosmo nascondano così bene le proprie leggi solo per nostro amore. 

Non siamo sempre e in tutte le occasioni del tutto diligenti a usare i misteri della realtà delle cose che scopriamo. Il delicato equilibrio della natura, non dimostra malignità nei nostri confronti quando a noi sembra ribellarsi ad esempio con il buco dell'ozono, le sue inondazioni e terremoti. Essa attraverso questi eventi, si limita solo a ristabilire nuovi equilibri possibili per sopravvivere. In fondo, nonostante tutto quanto facciamo per martirizzarla e consumarla con avidità, non ci ha distrutto ancora. 

L'ecosistema e noi siamo un tutt'uno, condividiamo insieme le leggi di stabilità che ci permettono di condividere cause e condizioni dell'esistenza su questo mondo. Con la nostra conoscenza e le scoperte che facciamo utilizzandole poi per dissipare le risorse primarie della natura, e per creare strumenti di morte, mi sembra ovvio che sono solo un danno all'umanità e ad ogni forma di vita. Questa é una guerra che nessuno vincerà per dominare altri.

Oggi, sembra che lentamente, seppur con svogliatezza, iniziamo ad avere con cosmo, ambiente e natura una maggiore intelligenza e saggezza nel rapportarci ad essa. Abbiamo finalmente capito, che dobbiamo cercare di trovare un minimo di armonia in modo più equilibrato con tutto ciò che ci circonda. Si considera mai tra l'altro, che siamo solo passeggeri e ospiti su questo pianeta?


Il cammino della ricerca e della conoscenza 

Mentre gli infiniti mondi delle miliardi galassie nello spazio tutto regolano tra loro da sempre. Nascita e morte su questa terra un tempo erano cose che si vivevano molto più serenamente, e tutto é stato sempre visto in relazione con la natura e i suoi cicli di vita. 

Pian piano, con il desiderio di conoscere meglio ciò che ci circonda, e nello sviluppare la nostra parte più spirituale quando a molte domande non si riusciva a dare una risposta, ci siamo staccati da tutto ciò di cui si era parte integrante in modo naturale, e con l'aiuto della mente, si é voluto capire vita e morte in modo sempre più preciso.

Da questo desiderio profondo si é creata una entità dentro e fuori di sé, e si scopre speranza, angoscia e conseguente bisogno di conoscere lo scibile anche quello non ben definito. Ci si inventa spesso un Dio da adorare ma più spesso nel tempo da mortificare, e si avvia a cercare qualcosa di superiore per capire l'impossibile. Una élite si pone questi problemi, una massa crede, adora e vive di riti. 

L'umanità si divide in chi ricerca, sperimenta e desidera, e in chi semplicemente cerca di continuare ad essere in equilibrio e armonia con il mondo che li circonda. I primi sono spesso in conflitto tra loro e condividono con il potere alleanze e scontri; i secondi seguono a ruota gli eventi e la natura delle cose.

Iniziano ricerca, riti e visioni varie della vita della morte e del senso di tutto ciò. Amore e di conseguenza odio e contrasti iniziano a prendere una forma sempre più precisa nel tempo. Si iniziano a cercare varie definizioni di ciò che di visibile e invisibile ci circonda, e ogni cosa inizia ad assumere significati differenti comportando diverse proiezioni. 

Nasce in questo modo l'uomo che si sente ora unico, ora superiore, ora divino o saggio. Si concentra però su di sé, perde qualcosa col mistero della natura più che spesso. Rari diventano tra questi, coloro che non perdono la rotta nel progredire con questo tipo di indagine.

In occidente in particolare, ma non solo da noi, nasce la spiritualità che diviene prima mezzo per guidare e insegnare i popoli a convivere e comprendere le leggi, poi a far vivere la gente nel timore di un Dio visto più come un giudice non sempre tollerante di tutti i vizi capitali utili al convivere in pace, ma ... non sempre chiaro nel tempo da chi ridefiniti e reinterpretati continuamente e per cosa.

Da qui una nuova divisione, dove una moltitudine di gente del volgo, impara a convivere con la paura di un inferno e il sogno di un paradiso eterno, ma che arriva però solo dopo la morte; e da un'altra parte una piccola schiera di gente, che si divide per scopi e visione della vita.

Abbiamo in tal modo chi cerca nella conoscenza di capire meglio il mondo, chi cerca Dio, chi la via della felicità, chi desidera ricchezza materiale continua, e chi pensa di governare tutti questi processi il più delle volte per propri scopi non sempre nobili. 

Pochi coloro che avevano la fortuna di poter sapere che questo Giudice, dava anche il privilegio del libero arbitrio per conquistarsi la felicità eterna anche su questa terra. Rarissimi coloro tra questi che sapevano, ne parlavano volentieri in giro. In tal modo, le culture si creano ognuna  un senso che crede vero e superiore a tutti in particolare se diverso dagli altri; pochissimi non cadono in questa trappola della discordia dei popoli e di confusione della mente. 

Tra i più nobili e degni, trovo gli artisti, gli scienziati non esaltati che vogliono capire e vanno avanti per conto loro, e santi e saggi che si contano sulle dita di una mano in tutte le epoche. Tutti meditano sulla realtà è sui giochi della mente, e tutti trascendono la realtà per quella che essa è, e non per come appare. 

Tutti questi agiscono per contattare il mondo e i suoi misteri, e in questo modo navigano nel divino, tra Dio o altro per la ricerca della felicità e della verità. Nessuno tra questi puri non rispetta la natura delle cose per quella che esse sono e per come si manifestano nelle diverse realtà.

Non mancano purtroppo mai coloro che in ogni epoca, seppur menti di puro spirito poi si perdono nell'agire per esempio nelle arti, nella scienza o per conto di Dio più per propri fini. Questi sono coloro che si confondono con chi del potere realizza i propri sogni. Il fine di questi signori è stato ed é molto indegno: vedere sulla terra come addormentare gli spiriti, a parte che perpetuare ingiustizie e guerre.

Per secoli, anche con la scusa di Dio, tanti di questi personaggi si sono preoccupati al potere terreno per governare le loro ricchezze e curare le loro nefandezze. Ancora oggi in tanti muoiono e ammazzano innocenti per un Dio. Ma questo Dio di questi folli, invece di schiacciare il peso delle loro coscienze sporche, di fatti aiuta a schiacciare vite per l'oro come era un tempo, e che ora o fa annegare nel petrolio, o si fa dannare danzando tra le regole fantasiose della finanza. 

Ora oltre alla scienza, sembra per fortuna che in tanti posti del mondo, anche lo spirito stia cambiando lentamente pelle e si sta risvegliando da un lungo sonno. Esso cerca altre visioni con le quali parlare e confrontarsi. 

Il sonno per certi aspetti è stato anche ristoratore, ma si ha ora energia per scoprire che altre culture seguono tutti percorsi diversi, e che tutte conducono sulla medesima vetta della stessa montagna? Non é per caso che la follia umana riprenda in quache modo la sua vitalità?

Oggi, i veri nuovi uomini e donne di spirito, confrontandosi tra loro, non perdono la loro identità, e tutti si arricchiscono del meglio di tutti gli altri. Ora il solo scopo, deve essere di nuovo quello di un tempo, quello di millenni or sono, ma utilizzando il meglio di queste tante scoperte che tanto ci hanno divisi. 

Ora bisogna dare una nuova dimensione alla vita, cercando di sforzarsi di trovare un equilibrio tra mente, natura, scienza, tecnologie, valorizzazione del significato profondo della morte oltre la vita, nonostante e grazie a tutto ciò che siamo stati. 

Intanto, é inquietante il freno a mano che tirano nel mondo oscurantisti, intolleranti, estremisti ciechi e sordi fondamentalisti di ogni razza, credo e cultura.



venerdì 6 marzo 2015

98 - mente spettro della luce e dell'anima

Le stelle sono piccole fessure attraverso le quali fuoriesce la luce dell'infinito. (Confucio)

       

Dove c’è luce sorge la vita. Quando si nasce, si viene infatti alla luce, e nel bene e nel male, si entra a far parte di un nuovo mondo tutto da scoprire. La luce sta anche ad indicare metaforicamente quel preciso momento in cui si rende manifesto un aspetto di una persona, un oggetto, un evento, un'idea o un pensiero. 

Grazie alla luce si distinguono anche le diverse forme possibili delle sfumature delle varie realtà. Colori ombre e chiaroscuri sono intimi, il loro aspetto muta al mutare dell'intensità della luce, e sono complessi da raccontare a chi non li ha condivisi con te. 

Tuttavia, la luce é così scontata, che la comprensione della potenza della sua capacità rivelatoria, emerge solo quando il buio vero si manifesta nel suo essere. In ogni modo, é sempre bene che la troppa luce non abbagli mai in nessuna circostan cuore e mente!

Bisogna ammettere tuttavia che la essa talvolta diventa quasi un evento divino. Questo in particolare quando nell'umana coscienza, svela un importante elemento della vita e/o dell'immagine che uno si fa della non vita. Tale concetto assume in sé significato per qualcosa che diventa ad un tratto visibile, trasportando l'essere in una dimensione spirituale difficile da comunicare ad altri. 

Anche la cosmologia è luce sotto vari aspetti. Essa può anche cambiare o rafforzarsi per qualcosa che nel cosmo o in ciò che chiamiamo anima accade per "illuminare" qualcuno/a. 

Una persona con una sua bella visione del mondo, della vita è delle cose che ama, é sempre in grado di saper descrivere e far vedere ad  altri sordi e ciechi, in che modo anche ogni minuzia, venendo alla luce, in qualche modo modifica il tangibile, intangibile, sensazione ed emozione, e quindi anche il pensiero, che fino ad un attimo prima, esisteva ma su quel tale tema affrontato regnava nel buio. 

Attraverso la luce di norma, l'insieme del tutto cambia continuamente ogni dimensione. Uomini e donne di ogni scienza, di grande spiritualità, di arte; ma anche studiosi profondi di economia, di politica e di ogni scienza umana, quando "illuminati", se non cambiano il mondo, rivedono di solito la storia. Come minimo, di certo più di qualcosa cambia nella loro vita.

Uomini e donne di ogni età, "rango", cultura, mestiere e sensibilità ma di comune spirito semplice, vivono spessissimo con mente e cuore giusto nella luce. 

Costoro purtroppo non sempre tutti/e ne sono sempre consapevoli. Quando nella loro memoria resta impresso per sempre nella durata della loro esistenza, un momento che chiamano indimenticabile, memorabile, di intuizione geniale, o stato di grazia per qualcosa di profondo vissuto con grande intensità, quello é un bagliore di luce positivo su un evento bello o brutto che sia, che talvolta cambia il corso del destino. Si ignora spesso, ma é quello che porta alla precisa comprensione di un pensiero o una intuizione di qualcosa di importante.

Paura e ignoranza sono loro che ci aiutano a contribuire a questo buio auto indotto che tanto dolore porta con sè. La scoperta del fuoco non so se sia stata un caso poi divenuto importante per dominare l'oscurità in qualche modo, per difendersi da altri predatori, o per migliorare man mano il gusto della materia prima (carne, pesce e prodotti della terra) utile alla propria sopravvivenza.

Per tutti, persone e società che siano, nel corso degli eventi della buona e cattiva sorte, il come saper veder nel qui e ora origini e coincidenze di ogni importante fenomeno al momento giusto, é cruciale. 

Ciò accade quando il buio della vita e luce giocano a favore della consapevolezza. Molti tuttavia sono i fattori di perdizione, e in tal modo tante sono le opportunità che sfumano.

Di sicuro il qui e ora in coscienza è piena consapevolezza, aiuta a creare nuove cause e conseguenze con meno danni possibili, sia nel buio, sia in particolare nei momenti di luce che tanta prudenza e saggezza richiede. 

Comunque sia, tutte le decisioni e le non decissini che si prendono nella vita, sono sempre bene e male della buona e cattiva sorte. Il fato diventa in tal modo serie di coincidenze perse o meno, per svariati motivi consci o inconsci. 

La luce stabilisce anche sfumature e intensità del colore. Se cerchiamo sul dizionario la parola "colore" scopriamo due interessanti definizioni: la prima è data dalla fisica e ci dice che il colore è una percezione di luce riflessa da un oggetto sui nostri occhi. Stupenda definizione.

Il secondo significato di colore, é quello dato dai pittori e dagli artisti. In questo caso, il dizionario ci dice invece che il colore è una sostanza usata per dipingere. Io aggiungerei ... i colori che un'anima sensibile cerca di esprimere.

Esistono circa dieci milioni di sfumature diverse, senza contare quelle che solo alcuni animali possono vedere. Per sempio il gatto e la civetta conoscono sfumature per noi inesistenti quali quelle della banda di luce dell'infrarosso, mentre le api vedono anche le tonalità dell'ultravioletto.

Che dire infine della luce del sole che attraversa una goccia di pioggia che incontra, e in tal modo da bianca, muta e dipinge nel cielo l’arcobaleno? Gli astronomi chiamano tale magia spettro della luce! Essi con questo termine ci spiegano in che modo riusciamo a vedere i vari colori in cui può essere scomposto un gioco di luce che disegna un arcobaleno. 

        
  

domenica 1 marzo 2015

97 - la luce che non si vede nel buio

Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce. (Lev Tolstoj)

    

Ogni nuova cosa parte dal buio

Nell'oscurità della materia, il cielo che raccoglie e sorregge le miriadi galassie, la profondità della terra e quella del mare, ognuna a modo suo, silenziosamente, seguendo le proprie leggi naturali, partecipa alla vita più di quanto si creda. 

Il buio appartiene alla vita, ed é contemporaneamente sia fine di un processo e sia primordiale istante di ogni nuova cosa. Qualsiasi seme prima di venire alla luce, prende vita nell'oscurità, ogni fine é un ritorno al buio.

Nella vita, in genere, dai periodi oscuri, volendo da soli si possono imparare cose che nessuno ci potrà mai insegnare. Ma in pochi e di solito tardi, di norma capiscono certe sue lezioni. Dai momenti bui della storia di un popolo, si dovrebbe apprendere cosa non fare mai più, ma non sempre ciò accade. 

Questo non capire e non apprendere ciò che parte dall'assenza di ogni luce, dipendono dal buio della memoria cosciente. I non vedenti, sono di una grandezza unica, costretti a vivere nel buio per diversi motivi del destino, vedono comunque la luce della vita con predisposizioni e mente diversa.

Non mancano mai nel mondo, leader accecati dal bagliore del buio della follia, che in ogni epoca, si fanno portatori di culture oscurantiste, mostrando fin dove ... "Il sonno della ragione" può portare il fragile dell'umano alle nefandezze. 

Una crisi economica, politica, culturale e valoriale, quando é grave e profonda, una condiziona l'altra. Il tutto si trasforma cosí un insieme di fattori che rappresenta un momento buio di una civiltà. Come se ne esce, è dimostrazione della grandezza o meno di un popolo. 

Idem dicasi per l'individuo. Cadere in difficoltà per causa di ogni movente possibile, offusca la mente, spesso anche il cuore, e per questo facilmente ogni cosa può essere erroneamente letta come un momento buio della propria vita. Come se ne esce, dipende dalla grandezza o meno del singolo intelletto e della stabilitá, buon senso e sensibilità. 

Ma più di ogni altra causa, la buona sorte del singolo, dipende dalla fortuna di esser stati educati ad avere una natura tale da potersi permettere una singola mente stabile in ogni situazione; dipende dai geni, dalla famiglia, dalla saggezza storica di una cultura di un popolo.

L'uomo comunque sia, stabilitá, fortuna o meno, ha da sempre temuto l'oscurità pur convivendo con essa gran parte della propria esistenza. Nel sonno del giorno è della notte, l'inconscio più nascosto, mette in luce un'altra vita tutta nostra attraverso i sogni di ogni genere. Parte della vita la si trascorre nel sonno, senza il quale, non ci si rigenera.

l buio appartiene al sonno, ma forse ancor più per tanti, esso è il regno del sonno eterno. Ma a onor del vero per tanti altri, tale ultimo sonno é invece solo nuova luce. Quindi buio e luce per quanto opposti, grazie all'uno, si comprende la grandezza dell'altro sia nel bene, sia nel male. 

Appartengono poi al buio il protrarsi dei lunghi inverni e i vari momenti d'angoscia e di solitudine "nera" che nessuno ci ordina, ma che un po tutti in tempi diversi, viviamo in compagnia della nostra mente, principio di ogni stato di oscuro e luminoso dell'umano. La profondità porta verso gli abissi dove regna bene e male nel mare, nel cielo, nella terra.

Nel buio si nasconde ciò che si ignora, si teme il futuro quando è incerto, e si percepisce tutto nero quando non si viene a capo di un dilemma. Addà passà a nuttata. É una celebre battuta della scena finale del copione di Eduardo De Filippo nella sua "Napoli milionaria!". Battuta di una profondità tale, che può intuire solo chi ha visto la commedia teatrale.

Questa bellissima battuta, sta ad indicare il momento in cui si prende coscienza del male, ed essendo consapevoli di essere impotenti e in un momento non favorevole, si attende la fine ... della notte. Non é fatalismo, é saggezza affinché gli eventi non positivi facciano il loro corso. È un saper attendere la fine del ciclo di quell'evento negativo, prima di tentare di agire con cura e attenzione in futuro in maniera più adeguata per il meglio.

Il buio é presente in maniera non nettamente visibile, anche ad una grande attesa di un evento ritenuto importante, in particolare, aspettando qualcosa, dove tutto è il contrario di tutto può accadere. La donna in attesa di un figlio che vive nel buio del suo grembo, il contadino in attesa dei germogli della sua semina, il pescatore che attende la raccolta del suo lavoro che gli dá l'abisdo o la profondità del mare, e tutte le attese di ogni genere, riguardano ciò che nel buio si sta trasformando.

L'oscuro del l'attesa é un mix tra speranza è paura, dove sai che la speranza é un concetto é la paura una forza inconscia che fai finta di non vedere e non sentire. Se ciò non lo si vuole considerare nero, allora va bene anche il grigio chiaro o scuro che sia, dove l'opaco o il lucido, lo stabilisce lo stato d'animo del momento che continuamente può mutare.

Le differenti sfumature dei miliardi di colori del bene hanno tutti colori ben distinti che amiamo vedere e raccontare e raccontarci alla luce del giorno. È poi nell'intimità che si presentano i diversi chiaroscuri che non amiamo vedere in noi, che non di rado e non a caso, nella notte diventano talvolta pensieri neri. Questi momenti, se non sempre creano apprensione, spesso alimentano almeno dubbi e incertezze.

Solo se si impara a guardare nel buio della mente, del cuore e delle cose a fondo e a lungo, prima o poi tutti, così come fanno gli scienziati, le persone di intelletto, di arte e di grande sensibilità, si può intuire che c'è sempre qualcosa da scoprire in ciò che si ama. Questo aiuta non poco per poter comprendere luce e oscurità in termini positivi nelle cose della vita.

A proposito del buio, diceva di sé Madre Teresa di Calcutta (una che nel nero pesto ci vedeva chiaro): "Ho cominciato ad amare le mie tenebre perché credo che siano una parte, una piccola parte delle tenebre di Gesù e della sua pena sulla terra". La saggezza taoista secondo Lao Tzu dice che: "invece di maledire il buio è meglio accendere una candela". 



Le sfumature dei sinonimi, per incontrare gradualmente la luce

I sinonimi di buio sono: oscuro, tenebroso, cupo, fosco, tetro, lugubre, opaco, nero. Tutti termini che si possono adoperare ad arte in ogni scibile umano per entrare in contatto con se stessi. 

Rivolgendosi al cielo, vediamo che si fa buio con il raggiungimento della notte, ma a volte anche con il cielo nuvoloso, nebbioso o grigio. Ma questo solo ai depressi e ai meteoropatici dovrebbe creare qualche problema. 

Una persona se é rabbuiata in volto quando é corrucciato/a, aggrottato/a, preoccupato/a o triste, basta accorgersene e la mente può prendere coscienza di ciò è quindi intraprendere altre vie più colorate se solo lo vuole davvero. Se puoi fare qualcosa fallo, se non puoi fare nulla serve a poco preoccuparsi dice un proverbio della cultura orientale.

Buio é il futuro quando la mente si chiude in sé e vede solo l'incerto e l'insicuro, ma anche quando essa percepisce qualcosa come incomprensibile, indistinto, confuso, difficile, difficoltoso, misterioso, impenetrabile, intricato, astruso, ostico. 

Nella nostra epoca, quanto di tutto ciò, sempre più emerge nel tempo, a causa di incertezze che tutto intende comunicarci intorno a noi? 

Gran parte della nostra società, in questo momento buio, si lascia andare a prospettive poco chiare anche per ogni buona intenzione. Ma chi se non noi dobbiamo saper creare nuovi cammini sapendoci guardare intorno nel mondo che continuamente muta? É questo forse compito dei politici? 

Essi sono solo una nostra sintesi per farci capire meglio chi siamo come popolo in realtà. Vedi post 37 di questo blog "i politici non hanno colpe"

Nei momenti bui di una società vediamo che facilmente l'incivile porta al barbaro. Il primitivo senso di autodifesa personale, prende il sopravvento se non ancora su tutto, di certo su gran parte delle cose. Minaccioso e brutto, per sempre più gente si confonde con un senso di oscurità. 

È così che nella storia individuale e sociale, tale mancanza di luce, in certi periodi, porta poi di fatti offuscamento, facendo vivere nella foschia e mettendo in ombra il bello che esiste sempre ma che si perde o talvolta si ignora misteriosamente o per incoscienza. 

L'opacità si manifesta nella tenebra, la notte prevale sul crepuscolo. Ciò nella storia accade sempre quando tramonta una cultura prima di una nuova alba che altro non è, che l'embrione del  chiaro, del limpido, anche dell'illuminato che di solito si rappresenta nella nostra cultura con il colore dell'azzurro del cielo sereno e limpido o del mare tranquillo.

L'alba ha un suo particolare colore e messaggio non sempre facile da raccontare ma che tutti sanno vedere se solo si impara ad osservarsi. Ogni sua sfumatura di colore, porta in sé il significato alla luce qualcosa dell'evidente alla vita, mostra qualcosa che dà il senso della continuita dell'evoluto e del bello. La sua limpidezza illumina le cose che ti circondano. 

Così dopo la notte, dal buio sta ora per sorgere un chiarore appena accennato. Dopo ogni notte una continua rinnovata alba, fino a quando per ognuno di noi, é difficile saperlo. Il nuovo giorno sappiamo solo che di certo ci porterà nuove piccole grandi nuove evidenze alla nostra storia su questa terra. Ogni accadimento ci offrirà una permanente e sottile maggiore intelligibilità della nostra esistenza. Così nel prossimo post ... vedremo la luce.