Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande. (Nagib Mahfuz)
Dell'esperienza
Che peso ha l'esperienza nel porsi domande e dare risposte utili? Per noi umani, il valore e la pienezza della vita, sono dati senza dubbio anche da una sommatoria di esperienze che si fanno nel corso della propria esistenza.
Non esiste un vero e proprio parallelismo tra esperienza e intelligenza, in realtà porsi domande e/o trovare soluzioni può accadere anche da inesperti, tuttavia però, affrontare le sorprese e i misteri della vita, di certo in più occasioni e circostanze, aver esperienza, non è cosa da poco.
Le esperienze solitamente hanno davvero valore, quando nascono come figlie di pensieri e azioni mirati e coscienti. Una volta fatte, se riconosciute intimamente come significative per vari fattori in determinati momenti della vita, come minimo hanno una grande capacità d'insegnamento.
Quando ciò accade nel modo appena descritto, vuol dire che giorno per giorno si impara a capire come vivere. In questi casi, ciò avviene perché attenzione e consapevolezza la fanno da padrona, mentre le emozioni, come sorvegliate speciali, si esprimono liberamente e senza creare in tal modo molti danni, sofferenze e conflitti.
La sintesi essenziale di tali tipi di esperienze, diventano qualcosa di magico che naturalmente e senza sforzo, pian piano riempiono di senso la vita, arricchendo di preziose informazioni il nostro "dna" e in particolare la memoria a lungo termine.
Quando un'esperienza è forte, la memoria a lungo termine la fa sua e la utilizza con tutti i limiti umani possibili. Ma cosa potrebbe accadere avere a disposizione le esperienze di tanti conglobate in una memoria globale a lungo termine come il mondo web è già?
Potrebbe accadere che ad esempio il web con a disposizione tutto il sapere umano, un giorno utilizzi autonomamente il tutto, grazie ad un processore potentissimo e velocissimo? Questa cosa come potrebbe interagire con gli umani e quali vantaggi e svantaggi potrebbe portare? L'idea mi affascina.
Nell'uomo, ogni pensiero trova e crea sempre nuovi equilibri, e in tal modo noi modifichiamo alcuni flussi logici ed emotivi del nostro "software" della visione della vita. Ciò che ci circonda, così facendo diventa sempre continuamente altro, e tutto si collega in maniera interattiva e profonda con noi stessi e con le cose e le persone con cui ci relazioniamo.
Si ottiene in tal modo la vera conoscenza, e per questo motivo che poi anche attraverso l'esperienza, vediamo il mondo sempre in maniera diversa e in modo più complesso e più o meno armonioso. Tale esperienza, di fatto, realizzandosi nella piena consapevolezza, fa si che ogni cosa sia apprezzata e valutata con pienezza come ricchezza.
Questo insegna anche a vedere meglio che ogni elemento che accade, ha in sè sia il bene, sia il male, nel bene e nel male. Ma le esperienze hanno mille sfaccettature. La prima riguarda il rapporto che essa ha ad esempio con l'emozione.
Quando ad esempio queste esperienze sono interpretate quadi esclusivamente dalla percezione, senza essere minimamente filtrate dalla consapevolezza, la realtà ultima è quasi sempre distorta dalle emozioni. In tal modo, cambiano gli equilibri delle cose della vita, e il mondo diventa altro.
Questo è quanto accade per l'uomo. Ma l'umanità in modo più o meno volontario, sta cercando di costruire qualcosa che sia capace di aiutarlo a scoprire meglio i segreti della vita. Attraverso l'intelligenza artificiale, quali vantaggi e svantaggi possiamo ricavare?
Tra scoperte, invenzioni e approfondimenti, le tecnologie sempre più ci aiutano a ragionare e calcolare cose impensabili un tempo. Man mano, si è arrivati all'intelligenza artificiale che ha fatto passi da giganti anno per anno. Questo stato delle cose, ora in che modo potrebbe svilupparsi per fare sempre nuove scoperte e nuove esperienze atte a costruire una vita sempre più realizzata e consapevole?
Nell'uomo, se prevalgono esperienze di cui egli è consapevole delle implicazioni da considerare, questo è sempre un bene, ma se le esperienze non diventano un tesoro, vuol dire che nella mente a farla da padrona sono le emozioni senza tanti contatti con la coscienza, e per questo, poi i nostri pensieri facilmente si confondono facendoci perdere la via.
In questo caso, tale evoluzione ci porta ad avere esseri umani instabili e facilmente manipolabili. I robot potrebbero non essere ad esempio manipolabili? Che tipo di impatto avranno e come dovremmo evolverci in quanto umani, in presenza di una sviluppata rete di sapere, che un domani possa anche decidere e pensare come noi? Temi senza senso e troppo presto per i già tanti problemi che abbiamo da affrontare. Tuttavia, essendo questo un blog senza pretese, divagare non fa male.
Il punto da dove partono tali considerazione è il seguente: visto che ogni persona con disinvoltura cambia continuamente parere senza avere come linea guida una propria visione della vita, visto che raramente si fa tesoro di esperienza consapevoli e che utilizziamo pochissimo il cervello, l'intelligenza artificiale, potrebbe aiutare la democrazia e l'individuo nell'autonomia di pensiero?
Credo di si, dipende però da come si parte a utilizzare le nuove scoperte, e come si imposteranno educazione e nuova cultura di massa necessaria a tali fini. Guai a lasciare scienza e tecnologie nelle mani di pochi! Guai però, a perdere anche la storia e la cultura umanistica, l'allenamento della mente a saper guidare e riconoscere le nostre emozioni, a perdere contatto con la coscienza e la consapevolezza. Guai a perdere il contatto umano e fisico.
Attualmente, a mio avviso persone intrise di continue preoccupazioni ed emotivamente troppo instabili, fa un cittadino medio ideale per ogni potere. Ovverosia, un bambino impaurito che non sa attraversare da solo nessuna strada. Una visione della vita dipende anche dalle conoscenze, nell'informatica, le conoscenze sono informazioni pure e semplici, per noi no. Che tipo di società dobbiamo immaginarci pensando una nuova scuola? Il tempo corre e le tecnologie ancor di più. Bisognerebbe pensarci.
Quando i pensieri e le azioni, a monte portano a fare esperienze che sono figlie solitarie dell'altalena delle emozioni, di volta in volta, tra gli umani, le cose diventano o solo il bene o solo il male, salvo poi rendersi conto del contrario in un altro giorno successivo ... e via così nel tempo senza sosta. Tutto ciò, mentre la vita passa. Ma senza il predominio dell'altalena delle emozioni, una maggiore cultura alla consapevolezza e una sana immersione nell'intelligenza artificiale, sarebbe davvero solo un male?
Le emozioni hanno un grande potere e condizionano intenzioni, motivazioni, pensiero e azioni. Se le lasciamo a briglia sciolta, non è il cavaliere a dirigere il cavallo, bensì l'inverso. Le esperienze per quelle che sono come supporto alla coscienza, mutano di peso e contano poco per chi vive di sole emozioni.
Chi crede alle emozioni come fattore guida della propria esistenza, subordinando la coscienza agli impulsi dell'inconscio, ha di fatto un basso livello di relazione con certe analisi. Tali personalità, hanno tendenza a sognare illusoriamente emozioni romantiche e positive, rifiutano i pensieri negativi, ed esaltano quelli positivi. Quanti disastri porta tale atteggiamento, in particolare nella governance di strutture o istituzioni complesse che condizionano la vita dei più?
Queste ultime persone, spesso peccano in equilibrio, e non di rado sono vittime della paura o ansia di qualcosa di immaginario, spesso sono colte di sorpresa dalla loro mente, e questa le conduce nel baratro delle sofferenze a volte sottili e continue, a volte intense solo in alcune situazioni.
Rari sono coloro che immersi nelle emozioni, si lasciano solo bagnare dal fiume di quelle positive, gente di questa specie sono solo veri poeti, santi, saggi e persone pure. In realtà, la maggioranza di questi rari esseri teleguidati dalle emozioni, raramente o mai si lasciano coinvolgere da quelle negative, e della consapevolezza ne fanno un pilastro solidissimo.
Questo loro esempio, sarebbe il vero valore aggiunto dell'uomo sulla macchina! Questo loro modo di essere è ciò verso cui bisogna ambire come razza umana! Ma qui su questo blog lo so, tanto sogno o scrivo perché a volte son troppo vecchio per aver ancora fiducia nell'uomo.
Nella turbolenza della vita, alcuni altri danno comunque pienezza ad ogni cosa, anche se contaminati dalle emozioni, lo fanno attraverso l'arte o mestieri creativi. Questi sono un altro segmento di gente di tutto rispetto. Essi mostrano forze e debolezze umane, e insegnano a far pensare. Ciò che creano, è materia parlante che riesce a descrivere con sottigliezza, misteri, realtà composite, e mostra sfumature.
Il mondo web questo lo sa, lo vede e lo conosce meglio di tanti umani che spesso dimenticano storia, filosofia, arte, spiritualità e senso della comunità. Non è già un vantaggio avere una macchina che funge da memoria centrale umana? Google cosa altro è?
La parte di gente succube e guidata dalle emozioni che pilotano la loro vita, vive invece in un nulla dove si canalizza in modo creativo, solo dolore e frequenti amarezze che accompagnano la loro esistenza. Per costoro, la maggioranza, fortuna e sfortuna diventano "ragionamenti" diffusi.
Predestinazione della vita, è la convinzione profonda ma non ragionata nelle cose della vita. Paura e solitudine creano relazioni errate. Per tutti costoro al momento, semplicemente la vita va, ma dove non si sa. In questi casi, dove iniziano e terminano amore puro, felicità e intelligenza?
Le emozioni negative sono le più naturali ma anche le meno utili, tuttavia è bene sapere che esistono e sono profonde, esse si mimetizzano bene e per prudenza non andrebbero negate alla coscienza. Avere per amico in modo sano e intelligente una macchina che ci aiuta con l'intelligenza artificiale non può per caso aiutare a riflettere meglio e combattere paure e cause di formazioni mentali negative?
Le emozioni negative, sono prevalentemente dettate dalla potenza della natura inconscia che è solo umana. Essa basa tutta la sua essenza sulla paura di non fare la cosa giusta per la difesa della nostra vita. Rabbia, depressione, esaltazione, rancore e disequilibri emotivi vari, sono l'antitesi della valorizzazione dell'esperienza come insegnamento. Da soli riusciamo a usare davvero il potenziale del nostro cervello inespresso?
Una domanda a questo punto torna di nuovo spontanea. L'intelligenza migliora con l'esperienza? Se per intelligenza si intende il metodo capace di trovare soluzioni ai problemi in modo ottimale, forse l'esperienza, anche se da sola non basta, può anche dire la sua.
Ma se il cervello (che come umani usiamo ancora in maniera ridotta rispetto al suo reale potenziale) studiando un problema, riesce a fare associazioni arrivando a conclusioni creative e nuove a volte mai esistite prima (Einstein, Copernico, Galilei, ecc), i moderni Robot, sempre più sofisticati e capaci di maggiore autonomia di pensiero nel tempo, come potranno utilizzare un giorno l'esperienza autonoma che acquisiranno, senza i limiti delle emozioni (positive e negative) degli umani?
In chiusura su questo paragrafo, un altro pensiero sorge spontaneo: la creatività viene solo attraverso l'intelligenza o anche dall'esperienza di vita? Possiamo immaginare un giorno un robot creativo che elaborando rapidissimamente informazioni arriva da solo a certe conclusioni? Ma qualcosa di genere non esiste già a livello primordiale?
Ancora. Che rapporto ha la creatività con le emozioni? Un computer potrà mai "elaborare" anche delle emozioni a suo modo? Forse al momento non si hanno ancora le giuste conoscenze matematiche per arrivare a sviluppare un'intelligenza artificiale tale da poter pensare anche all'elaborazione di nuove emozioni a noi ancora sconosciute. Ma non mi sento di escludere nulla.
Il ruolo della paura nell'umana esistenza
A questo punto, parlare di paura mi sembra il momento giusto, in particolare per gli emotivi. La casa della paura nel nostro cervello abita in zona ... Amigdala. Trattasi di una piccola ghiandola dalla forma e dalle dimensioni di una mandorla. Tale elemento, dai neuro scienziati è ritenuta essere il luogo dove risiedono tutte le emozioni primarie di base.
Quando ci rendiamo conto di essere in grave pericolo, all'interno dell'amigdala prende vita un flusso di impulsi elettrici crescenti che invadono velocissimamente le varie cellule nervose. In tal modo in pochi attimi, nel complesso corpo umano, entrano in gioco reazioni biochimiche attraverso alcuni centri della corteccia cerebrale e questi provocano riflessi associati alla paura.
Tensioni, aumento del battito cardiaco e generale mobilitazione di tutte le energie fisiche e psichiche sono le conseguenze visibili. Ecco la causa della destabilizzazione del pensiero e quindi a seconda delle circostanze, brio e sofferenza della vita.
Tale segnale aiuta ad evitare la minaccia dell'ignoto che mette in crisi le basi della sopravvivenza, ma quando però c'e' un eccesso di scariche, allora ecco che arriva anche panico, mancanza di coordinamento mentale e a volte fisico, senso di annientamento. Di brio qui vi è pochissima roba, prevale il disordine non controllato.
La paura per certi aspetti é un riflesso vitale. Serve a mettere nel giusto allarme il corpo quando si verificano condizioni di pericolo. Tuttavia in situazioni altamente stressanti, frequenti eccessi di paura possono anche portare alla malattia mentale. Fare quindi le cose progressivamente e con calma è la cosa giusta con le tecnologie, essere però determinati a progredire con equilibrio è un dovere!
Siamo molto più complessi, se vogliamo fare esperienza dell'essenza del significato da dare alle cose che ci circondano. Superare la paura nelle proprie esperienze, solo un sereno rapporto con la consapevolezza può garantirlo. L'esperienza aggiunge sicurezza.



