La Felicità è l'assenza della ricerca della felicità. (Chuang Tzu)
a PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/felicita/fase-857Oggi, diversamente dai secoli trascorsi, l’unica cosa che c’è di nuovo, sta nel fatto che tutti possiamo osservare come gli eventi mutano con rapidità, ma a questo non ci facciamo caso a causa delle troppe distrazioni. In questa nuova era, è un po’ come se il tempo si fosse ristretto e lo spazio un tantino allargato, e per tale motivo temiamo il tempo che va, o peggio ancora lo ignoriamo. Personalmente, il tempo della modernità lo trovo un gioco avvincente per individuare cosa fare in modo nuovo per incidere nella vita e nella società
Siamo abituati a delegare responsabilità e potere per vivere ognuno in un proprio mondo fatto più o meno d’illusioni e successi, di sogni e dolore. È così che non sempre sappiamo essere più in armonia con ciò che ci circonda. Democrazia vuol dire partecipazione, noi la stiamo facendo diventare lentamente delega in bianco a chi é motivato al potere o al successo personale.
Oggi l’unica cosa che c’è di nuovo, è che tutti possiamo osservare gli eventi che mutano senza attendere anni o secoli come invece era per i nostri antenati. Tutto ciò, semplicemente perché tutto accade con grande velocità.
Siamo in un'epoca in cui il tempo si é ristretto e lo spazio un tantino allargato. Tanto per iniziare, sarebbe bene rammentare che siamo presenti su questa terra come semplici ospiti. Siamo qui a vivere l’inferno, il purgatorio o il paradiso che ci vogliamo creare come individui, come società, a livello etico, economico e politico. Il come porre attenzione al mondo che ci circonda, stabilisce di volta in volta, in quale girone dantesco decidiamo di vivere e vedere storia e futuro.
Nella storia, per prassi diamo un giorno, un mese e un anno a eventi che riteniamo importanti, per dire che in quel preciso momento “il mondo” è cambiato. Questa data convenzionale, a livello psicologico ci dà una percezione errata del concetto di cambiamento della realtà che invece muta da sempre momento per momento. Essere consapevoli invece del continuo fluire del tempo è di più grande aiuto.
Il tempo da sempre come un fiume scorre e va. Noi invece tendiamo a dividerlo in pezzettini. Quando ad esempio ci accorgiamo che qualcosa non è più identica a quella che conoscevamo prima, spesso ci preoccupiamo. Quando ci accorgiamo di un mutamento, al momento di prendere coscienza del cambiamento, é come se vedessimo due nostre fotografie a confronto fatte in istanti diversi senza che nel frattempo sia capitato nulla. In tal modo, come per fatal combinazione, tra le due foto c'è qualcosa di diverso con al centro un po’ di oblio.
Ciò vuol dire non avere la cultura della consapevolezza continua del qui e ora. Questa mancanza di approccio continuo al momento presente, ci fa perdere la dimensione del tempo. Da qui spesso paura e solitario cammino, in una società, che richiede invece sempre più presenza mentale continua e coscienza di vivere in interconnessione con altri su progetti comuni da condividere. Naturalmente, il gioco sta, nel non perdere mai la propria individualità.
La realtà che muta, è come l’erba, quando la scopri alta, più lei oggettivamente cresce, tanto più vuol dire che non hai saputo più osservare con attenzione quello che hai trascurato e che ora all’improvviso, ritieni di nuovo importante osservare per un qualsiasi strano motivo.
Attraverso l’intensità della sorpresa del mutamento, per assurdo, possiamo misurare il tempo d’indifferenza e/o di distrazione che c’è stato tra un ricordo di un momento passato per un soggetto/oggetto d’interesse, e una nuova attenzione allo stesso. Se uno vuole rovinarsi l’esistenza fino in fondo, fa questo calcolo, e sarà a posto per sempre!
In circostanze di esigenze di cambiamento, non di rado immaginiamo di star vivendo grandi rivoluzioni, e questo è il problema. La rivoluzione è continua e se ne frega della nostra capacità o meno di dare attenzione ad essa. Lei giorno per giorno muta e va in sintonia solo con chi la stimola e la segue. Quel che fanno gli altri umani, per il mutamento continuo è indifferente.
Raramente gran parte della gente trasforma le abitudini, anche le più insensate, in armonia con il tempo. Questo poi fa scaturire il senso di inadeguatezza, e ci porta che ad un certo momento un evento sopraggiunge, per farci capire che qualcosa non è più adeguato al momento presente.
In realtà, di solito i moventi delle vere trasformazioni, diventano causa visibile dopo una serie infinita di concause e combinazioni che la vita ci presentava continuamente alla nostra insaputa. Tuttavia, attraverso l'attenzione alla consapevolezza continua, molto potrebbe migliorare.
Esistono personalità che agiscono in favore del cambiamento in un tempo rapido, altre che procedono con quiete più o meno inusuale per motivi nobili o meno che siano. Costoro tutti, se vivono in coscienza realizzando il loro vero senso positivo della loro vera personalità, sono quelli che lasciano un segno nella storia dell'umanità ... se nel bene e nel male, lo detta poi la loro coscienza
Il vero problema è tuttavia la moltitudine. Abbiamo il vero male che si annida spesso proprio nella gran parte della moltitudine. Trattasi di pigri abitudinari prigionieri del quotidiano di ogni casta, classe e cultura, che come diceva il buon Luciano de Crescenzo non ricordo bene in quale occasione, questi la vita la dividono essenzialmente in tre fasi: Rivoluzione, riflessione e televisione. Costoro, cominciano con il voler cambiare il mondo e finiscono col cambiare i canali della tv.

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